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Rapporto Stato Ambiente

RSA

Dati ambientali 2022 - Edizione 2023

Contenuti della sezione corrente
RSA 2018 - TER_BON_003 - Riduzione a conformità degli impianti che hanno portato a superamenti dei valori di riferimento normativo per l’esposizione ai campi elettromagnetici

Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta, inquadrandoli territorialmente sulla mappa della regione, i superamenti dei valori di riferimento normativi relativi all’esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici sia per quanto riguarda le emissioni a radiofrequenza (antenne) sia per le emissioni a 50 Hz (elettrodotti). I dati sono riassunti in tabelle che riportano il sito in cui il superamento è stato registrato dall’ARPA, il valore di riferimento normativo violato e lo stato di avanzamento dell’azione di bonifica.

Messaggio chiave

Nè a radiofrequenza nè a bassa frequenza si sono rilevati nuovi superamenti dei limiti normativi.  

Obiettivo

L’ARPA svolge una attenta attività di verifica dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da impianti di radiocomunicazione o generati da elettrodotti: gli indicatori TER_NIR_002 (Monitoraggio, sia mediante simulazioni numeriche sia mediante rilievi strumentali, dei campi elettromagnetici generati da impianti di radiotrasmissione) e TER_NIR_004 (Monitoraggio, sia mediante simulazioni numeriche sia mediante rilievi strumentali, di campi elettromagnetici generati da elettrodotti) riportano il numero di controlli eseguiti, mentre in questa scheda sono riportate le informazioni relative ai casi di superamenti di valori normativi.
L’indicatore visualizza la distribuzione dei luoghi sul territorio regionale in cui sono stati riscontrati superamenti dei valori di riferimento normativi per quanto riguarda i campi elettromagnetici generati a radiofrequenza e a 50 Hz, indica quale dei livelli di riferimento normativo risultava superato e riporta le azioni di risanamento messe in opera per la bonifica con il risultato di quelle già concluse.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia, quando durante le attività di controllo riscontra un superamento di limiti, lo segnala mediante dettagliata relazione tecnica all’autorità competente,  fornisce tutto il supporto tecnico necessario per definire le azioni di riduzione a conformità e, ad interventi conclusi, esegue rilievi di verifica.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono 

Tendenza

buono

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

Arpa Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Aggiornamento continuo

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

A radiofrequenza i superamenti sono stati trovati, e le azioni di bonifica intraprese, dal 1999.
A bassa frequenza i superamenti sono stati riscontrati, e le relative azioni di bonifica intraprese, dal 2010.

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. quadro 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici, elettromagnetici), art. 9 “Piani di risanamento”, art. 14 “Controlli”
  • d.m. 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz.)
  • l.r. 4 novembre 2005, n. 25 (Disciplina per l’installazione, la localizzazione e l’esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d’Aosta), e abrogazione della legge regionale 21 agosto 2000, n. 31.)
  • l. 17 dicembre 2012, n.221 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n.179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del paese)
  • d. 2 dicembre 2014 (Linee guida, relative alla definizione delle modalità con cui gli operatori forniscono all'ISPRA e alle ARPA/APPA i dati di potenza degli impianti e alla definizione dei fattori di riduzione della potenza da applicare nelle stime previsionali per tener conto della variabilità temporale dell'emissione degli impianti nell'arco delle 24 ore)
  • d.l. 18 ottobre 2012, n.179 (Ulteriori misure urgenti per la crescita del paese)
  • d.m. 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.)
  • l.r. 15 dicembre 2006, n. 32 (Disposizioni in materia di elettrodotti)
  • l.r. 28 aprile 2011, n. 8 (Nuove disposizioni in materia di elettrodotti. Abrogazione della legge regionale 15 dicembre 2006, n. 32.)
  • d.m. 29 maggio 2008 (Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magnetica)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore deriva da richieste esplicite previste dalla normativa.

Livelli di riferimento

Campi elettromagnetici a radiofrequenza:

•    Limiti di esposizione

Frequenza [MHz] Valore efficace E [V/m] Valore efficace H [A/m] Densità potenza [W/m^2]
0.1 - 3 60 0.2 -
>3 - 3000 20 0.05 1
>3000 - 300000 40 0.1 4

Da non superare in nessun luogo accessibile alla popolazione.

•    Valori di attenzione: 6 V/m per il campo elettrico e 0.016 A/m per il campo magnetico sull’intera banda di frequenza da 0.1 MHz a 300 GHz da non superare all'interno di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari. Tali valori sono da intendersi come media nell'arco delle 24 ore.
•    Obiettivi di qualità: 6 V/m per il campo elettrico e 0.016 A/m per il campo magnetico sull'intera banda di frequenza da 0.1 MHz a 300 GHz nelle aree intensamente frequentate al fine di una progressiva minimizzazione dell’esposizione.

Campi elettromagnetici a 50 Hz:

Tipo di campo Limiti di esposizione Valori di attenzione Obiettivo di qualità
Elettrico 5000 V/m Non previsto Non previsto
Magnetico 100 µT 10 µT 3 µT
  • Limiti di esposizione: sono i valori che non devono essere superati in alcuna condizione di esposizione della popolazione.
  • Valori di attenzione: non devono mai essere superati nelle aree gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenza di persone non inferiore a quattro ore giornaliere.
  • Obiettivi di qualità: da rispettare nella progettazione di nuovi elettrodotti e nella progettazione di nuovi insediamenti abitativi, di nuove aree gioco per l’infanzia, di nuovi ambienti scolastici e in generale di luoghi adibiti a permanenza di persone non inferiore a quattro ore giornaliere in prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti sul territorio.

Il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità sono da intendersi come mediana dei valori nell’arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio della rete.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

Siti sul territorio regionale con superamenti rilevati dei livelli di riferimento dei campi elettromagnetici a radiofrequenza previsti dalla normativa, e stato delle azioni di risanamento.

 radiofrequenza 1215

Il colore giallo indica i superamenti eliminati, l'arancione i superamenti per i quali è in corso una bonifica.

 

 

Luogo Livello normativo superato Stato della bonifica
Aymavilles - Sylvenoire Valore di attenzione Superamento eliminato con variazione orientamento antenne
Courmayeur - Pavillon Obiettivo di qualità Superamento eliminato
Gressan – Gerdaz Valore di attenzione Superamento rientrato
Gressan – Barrier Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento e sostituzione antenne
Gressan – Les Fleurs 1 Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento e sostituzione antenne
Gressan – Les Fleurs 2 Valore di attenzione Superamento rientrato
Cogne – Mont Cuc Valore di attenzione Superamento eliminato con manutenzione stazione  radioelettrica trasmittente
Valtournenche – Plateau Rosa Valore di attenzione Superamento rientrato
Torgnon – Casa parrocchiale Valore di attenzione Superamento eliminato con rimozione antenne
Sarre - Pleod Valore di attenzione Superamento eliminato con modifica antenne
Charvensod - Pessinaz Valore di attenzione Superamento eliminato con innalzamento antenne e riduzione potenza
Charvensod – Plan de Seremont Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento antenne
Pont Saint Martin – Ivery 1 Valore di attenzione Superamento eliminato con rimozione antenne
Pont Saint Martin – Ivery 2 Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento antenne
Pont Saint Martin – Ivery 3 Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento antenne

 

Le azioni di bonifica necessarie a riportare i livelli di campo elettrico al di sotto del valore di attenzione previsto dalla normativa vigente nei molteplici e ripetuti superamenti del valore di attenzione a RF nell’area di Les Fleurs- Gerdaz nel comune di Gressan sono andate a buon fine.

 

Siti sul territorio regionale con superamenti rilevati dei livelli di riferimento dei campi elettromagnetici a 50Hz previsti dalla normativa, e stato delle azioni di risanamento.

elf 1215

* Il superamento ad Aosta era di induzione magnetica
** Il superamento a Chambave era di campo elettrico

Luogo Livello normativo superato Stato della bonifica
Aosta - Ospedale Valore di attenzione induzione magnetica. Superamento eliminato con interdizione della zona all’accesso
Chambave – La Meyaz Limite di esposizione del campo elettrico. Superamento eliminato


L’unico caso di superamento ELF del valore di attenzione del campo magnetico a 50 Hz è stato risolto agevolmente in quanto riscontrato all’interno di un edificio pubblico e l’intervento è stato quello di interdire la permanenza prolungata nell’area di superamento. L’unico caso di superamento del limite di esposizione del campo elettrico a 50 Hz presso un elettrodotto, nel comune di Chambave, è stato risolto in quanto il gestore dell’elettrodotto ha operato una risistemazione della linea.

RSA 2018 - TER_BON_001 - Siti contaminati

Presentazione

Descrizione

L’indicatore vuole definire il numero, la tipologia e la distribuzione territoriale dei siti contaminati - o potenzialmente contaminati - presenti sul territorio regionale, oggetto della procedura ambientale prevista dalla normativa.
I siti potenzialmente contaminati sono aree in cui, a causa di attività antropiche (attuali o pregresse) di svariata natura, esiste una contaminazione di una o più matrici ambientali (terreno superficiale, terreno profondo, acque sotterranee) in concentrazioni superiori ai valori limite stabiliti dalla normativa nazionale (concentrazioni soglia di contaminazione o CSC).
La loro esistenza, di norma, non è palese e deve quindi essere accertata mediante apposite indagini (sondaggi ed analisi su terreni ed acque sotterranee).
Tra i siti potenzialmente contaminati, risultano contaminati quelli in cui il processo di Analisi di rischio (vedi approfondimento Analisi di Rischio) evidenzia un’effettiva pericolosità per la salute umana.

Messaggio chiave

Il numero di procedimenti avviati si mantiene pressoché costante.

Obiettivo

L’indicatore permette di conoscere tipologia e classificazione dei siti contaminati e di valutare, nel susseguirsi delle edizioni della relazione, l’evolvere dei procedimenti.
In funzione dello stato del procedimento in atto, per ogni sito contaminato viene rappresentata la sua classificazione tecnico-legislativa, secondo quanto previsto dagli articoli 240 e 242 del d.lgs. 152/2006.

Ruolo di Arpa

Secondo quanto previsto negli articoli  242 e 248 del d.lgs. 152/2006 e negli allegati alla Parte Quarta – Titolo V, ARPA è coinvolta nell’approvazione della documentazione progettale,  nella validazione delle analisi effettuate sulle matrici contaminate e nei controlli delle operazioni di messa in sicurezza e bonifica. ARPA riveste quindi un ruolo istituzionale di supporto tecnico all’amministrazione competente e di supervisione delle attività di campo.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Pericolosità antropogenica

Tema SINAnet

Siti contaminati

DPSIR

p

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

Sufficiente

Tendenza

stabile 

*Il numero di siti non è elevato, tuttavia bisogna considerare che il territorio di fondovalle – ove su una limitata estensione areale si concentra la maggioranza della popolazione residente e delle attività industriali-artigianali - è dal punto di vista idrogeologico particolarmente vulnerabile ad eventuali fenomeni di contaminazione.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

L’informazione riportata è da ritenersi completa rispetto ai siti noti. Il numero di siti interessati censiti è sicuramente inferiore a quelli effettivamente esistenti, dal momento che in molti casi si viene a conoscenza della presenza di contaminazione solo in occasione di interventi specifici sul sottosuolo delle aree interessate.

Proprietà del dato

Regione autonoma Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 1999, anno di entrata in vigore della prima normativa relativa ai siti contaminati (d.m. 471/1999).

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152  e s.m.i. (Norme in materia ambientale)
  • d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 (Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale)
  • D.M. 12 febbraio 2015, n. 31. Regolamento recante criteri semplificati per la caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei punti vendita carburanti

Relazione con la normativa

L’indicatore è mutuato dall’anagrafe regionale dei siti contaminati prevista dall’articolo 251 del d.lgs. 152/2006.

Livelli di riferimento

Il d.lgs. 152/2006  (Allegati alla Parte Quarta – Titolo V – All. 5 tab. 1 e 2) definisce le  “Concentrazioni soglia di contaminazione nel suolo, nel sottosuolo in relazione alla specifica destinazione d’uso dei siti”  e le “Concentrazioni soglia di contaminazione nelle acque sotterranee”, il cui superamento comporta l’attivazione del procedimento per sito potenzialmente contaminato.
Applicando l’Analisi di rischio sito specifica, vengono definite le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR).

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’Annuario dei dati ambientaliredatto da ISPRA.

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INF_001 - Viabilità e flussi di traffico autoveicolare e km di strade"""""TER_INF_001 - Sviluppo della rete viaria
  • FLU_EM_001 - Flussi di traffico autoveicolare
  • TER_RUM_A02 - Annoyance (Approfondimento)
  • a title="TER_RUM_002 Variazione sul lungo periodo dei livelli di rumorosità ambientale prodotti dal traffico veicolare valutati secondo gli indicatori LDEN e LNIGHT"""""TER_RUM_002 - Variazione sul lungo periodo dei livelli di rumorosità ambientale prodotti dal traffico veicolare valutati secondo gli indicatori LDEN e LNIGHT

Presentazione e analisi

Sino al 2006, con la precedente normativa (d.m. 471/1999), un sito era considerato contaminato, e quindi da bonificare, a seguito del superamento anche di un solo inquinante rispetto alle concentrazioni limite per suolo e/o acque sotterranee.
A seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. 152/2006, il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) definisce il sito “potenzialmente contaminato” e prevede – dopo un approfondimento della conoscenza dello stato di contaminazione - l’applicazione di un’Analisi di rischio sito specifica, volta a determinare le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR: concentrazioni al disotto delle quali non esiste rischio per la salute umana derivante dall’esposizione alle sostanze presenti). Se le CSR non vengono superate, la procedura è conclusa (sito non contaminato); in caso contrario il sito è contaminato e deve essere sottoposto a una bonifica, i cui obiettivi divengono le CSR.

 TER BON 001 a 1212

Figura 1: schema dell’iter tecnico/legislativo

La cartina sotto riportata rappresenta l’indicatore elaborato secondo una doppia legenda:

  • simbolica: rappresentante la tipologia di sito interessato
  • cromatica: rappresentante la classificazione tecnico-legislativa

 ter bon 001 b 2018 1

Figura 2: Siti contaminati presenti sul territorio regionale (31 dicembre 2018)

  Superficie Km2 % rispetto zone antropizzate % rispetto territorio regionale
Territorio regionale 3261  - 100
Zone antropizzate* 44 100 1.35
Siti contaminati 1.66 3.76 0.05
* Zone urbanizzate, industriali, commerciali, reti di comunicazione, zone estrattive e di cantiere

Tabella 1: Superficie interessata da siti contaminati (in accordo con i dati trasmessi a ISPRA per l'annuario nazionale iil dato superficie corrisponmde alla superficie catastale del sito ed è quindi maggiore alla superficia reale della contaminazione riportata negli anni precedenti)

 

Commenti

Al 31/12/2018 si riscontra la presenza di n. 34 siti contaminati o potenzialmente contaminati . Rispetto al 2017 sono presenti n. 10 nuovi siti, mentre n.4 siti precedentemente riportati, sono stati dichiarati non contaminati. Alla casistica dei siti potenzialmente contaminati si aggiungono i terreni con una presenza naturalmente elevata di alcuni metalli (fondo naturale) generalmente accertata nell’abito della caratterizzazione delle terre e rocce da scavo prevista dalla normativa. Trattandosi di una presenza naturale, il procedimento generalmente si esaurisce a seguito della conferma della loro origine prettamente naturale (legata alla geologia dei luoghi). N. 5 di questi procedimenti risultano ancora aperti al 31/12/2018, mentre nel corso dell’anno per altri n. 13 siti si è accertata la presenza di un fondo naturale.

La presenza di n. 10  nuovi siti, è prevalentemente riconducibile a:

  •  Procedimenti relativi a potenziale presenza naturale di metalli nei terreni.
  • eventi accidentali di limitata entità, che presumibilmente si esauriranno (chiusura procedimento) a seguito  dei primi interventi di rimozione della contaminazione.

Come evidenziato nella figura 1,  non necessariamente tutti i siti approdano alla procedura di analisi di rischio, dal momento che ( a seguito dell’evento contaminante o del rinvenimento della contaminazione pregressa)  il soggetto interessato è tenuto a mettere in atto tutte le misure (generalmente consistono nella rimozione del terreno evidentemente contaminato) necessarie alla  messa in sicurezza del sito ed alla prevenzione dell’ulteriore propagazione della contaminazione. A seguito di tali operazioni, vengono effettuate le analisi sul terreno di fondo scavo e solo se si riscontrano concentrazioni superiori alle CSC si procede con l’Analisi di rischio. Esiste quindi una casistica di siti per i quali il procedimento si conclude a seguito della prima rimozione della porzione di terreno contaminato.
La normativa relativa ai siti contaminati non prevede una dimensione minima di intervento, quindi qualsiasi evento  che possa originare una contaminazione del suolo o delle acque sotterranee  comporta l’attivazione della procedura per sito potenzialmente contaminato.
I siti indicati in carta come “attività industriali dismesse” e “miniere” sono per la maggior parte riconducibili ad aree, adibite in passato ad attività industriali o estrattive, che oggi presentano problematiche ambientali legate ad antiche pratiche  di smaltimento  (all’epoca non normate )  delle scorie di lavorazione. Infatti la normativa ambientale  è di recente introduzione (1999) e quindi va spesso a sanare contaminazioni storiche originate dalla precedente assenza di regole ambientali.  Allo stesso modo, anche la maggior parte delle criticità rilevate nelle attività industriali attive sono riconducibili non alle attuali lavorazioni, bensì a pratiche industriali pregresse.

Al 31/12/2018 sul territorio regionale si sono registrati  180 procedimenti per siti contaminati, di cui 146 chiusi. Qui di seguito si riportano alcune elaborazioni grafiche relative a:

  • modalità di chiusura del procedimento
  • tipologia di attività coinvolte
  • tipologia di inquinanti

ter bon 001 c 2018

Figura 3: statistiche siti contaminati sul territorio regionale (alcune percentuali relative all'attività all'origine della contaminazione sono notevolmente cambiate rispetto gli anni precedenti a seguito di una riclassificazione di alcune attività)

RSA 2018 - ENER_003 - Il sequestro di carbonio da parte della vegetazione

Presentazione

Descrizione

L'indicatore riporta il sequestro annuale di carbonio da parte della vegetazione (scambio ecosistemico netto di CO2), misurato in un pascolo alpino.

Messaggio chiave

L'ecosistema rimuove CO2 dall'atmosfera, uno dei più importanti gas ad effetto serra, ma con un'intensità variabile di anno in anno.

Obiettivo

Valutare l'impatto del cambiamento climatico sullo scambio di CO2 tra vegetazione e atmosfera e quantificare il ruolo di mitigazione dell'effetto serra da parte degli ecosistemi vegetali.

Ruolo di Arpa

Realizzazione delle misure in campo ed elaborazione dei dati

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera - Biosfera

Tema SINAnet

Clima

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

non applicabile 

Tendenza*

non applicabile 

* La serie di dati è ancora troppo breve per evidenziare tendenze statisticamente significative

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1  1

 

Proprietà del dato

ARPA VdA 

Periodicità di aggiornamento

Annuale 

Data di aggiornamento

Dicembre 2018

Copertura temporale

2009 - 2018

Copertura territoriale

Il monitoraggio del ciclo del carbonio, che permette l'elaborazione dell'indicatore, viene realizzato in un pascolo alpino situato nel comune di Torgnon ad una quota di 2160 m slm. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

L’indicatore non ha riferimenti normativi

Relazione con la normativa

L’indicatore non ha riferimenti normativi 

Livelli di riferimento

Non è possibile definire livelli di riferimento. Infatti pur considerando ecosistemi analoghi (pascoli o praterie alpini) il bilancio annuale del carbonio di un ecosistema può variare notevolmente in relazione a molteplici fattori: meteorologia, disturbi (tagli, pascolamento, ...), altitudine, specie che compongono la comunità considerata.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

RSA 2018 - ENER_002 - Emissioni di gas climalteranti o a effetto serra

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di gas climalteranti, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. Rispetto alle altre sostanze di cui vengono calcolate le emissioni in atmosfera, per i gas serra, ed in particolare l'anidride carbonica, sono calcolati anche gli assorbimenti dovuti all'attività vegetale che vanno sottratti alle emissioni antropiche.

Messaggio chiave

Le emissioni di  metano e protossido d’azoto sono particolarmente legate all’attività di allevamento del bestiame, molto sviluppata in Valle d’Aosta, mentre quelle di anidride carbonica vengono prodotte principalmente da trasporti e riscaldamento domestico. L’andamento di tali emissioni registra un trend piuttosto stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
I principali gas climalteranti sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) ed il protossido d’azoto (N2O).
L’attenzione generale verso la presenza in atmosfera dei gas responsabili dell’effetto serra è cresciuta enormemente nell’ultimo decennio, in relazione alle variazioni e alla rapidità degli aumenti della temperatura media in molte zone della superficie terrestre, ai conseguenti effetti di variazione sul clima e agli impatti conseguenti sull’ambiente e territorio. L’energia radiante proveniente dal sole viene in parte assorbita dalla superficie terrestre ed in parte riemessa verso l’alto sotto forma di radiazioni infrarosse (radiazioni termiche); una notevole parte di queste radiazioni viene assorbita e poi nuovamente emessa verso la terra dalle molecole dei gas serra presenti nell’atmosfera; il fenomeno è del tutto naturale e chiamato “effetto serra”, termine con cui viene definito il ruolo svolto dall’atmosfera nel processo di riscaldamento della superficie.
Quando le emissioni di queste tre sostanze sono sommate per esprimere la globalità delle emissioni di gas serra, esse vengono “pesate” a seconda del loro “Global Warming Potential” (GWP, potenziale di riscaldamento globale), che rappresenta l'effetto combinato del tempo di permanenza in atmosfera di ogni gas e la relativa efficacia specifica nell'assorbimento della radiazione infrarossa emessa dalla Terra, è una misura di quanto un dato gas serra contribuisca al riscaldamento globale rispetto alla CO2. 

I GWP per i gas serra riportati nell’Inventario Regionale sono:

Sostanza GWP
CO2 1
CH4 28
N2O 265

Le fonti di emissione sono il riscaldamento domestico, i trasporti e l’allevamento.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Energia

Tema SINAnet

Energia

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

discendente 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

RSA 2018 - FLU_EM_009 - Emissioni di ammoniaca (NH3)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di NH3, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di NH3 sono particolarmente legate all’attività di allevamento del bestiame, molto sviluppata in Valle d’Aosta. Tali emissioni si concentrano quindi in particolare nelle aree adibite al pascolo.
L’andamento di tali emissioni registra un trend stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
La fonte di emissione  di questa sostanza è rappresentata principalmente dall’allevamento di bestiame ed in particolare è legata alle deiezioni animali. 

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

RSA 2018 - FLU_EM_008 - Emissioni di benzene (C6H6)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di C6H6, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di C6H6 sono particolarmente legate ai trasporti e si concentrano in particolare nei maggiori abitati del fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in decisa riduzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Per quanto riguarda il benzene, lo si ritrova in atmosfera principalmente a causa della sua presenza nella benzina; pertanto le fonti di emissione principali sono il traffico veicolare e il sistema di distribuzione dei carburanti.
Per un approfondimento sulle caratteristiche del benzene e sulle concentrazioni effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente - TER_INQ_006.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

ascendente 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente - TER_INQ_006

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_006 Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_006 Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente
RSA 2018 - FLU_EM_007 - Emissioni di composti organici volatili non metanici (COVNM)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di COVNM, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni dei composti organici volatili non metanici (COVNM) sono particolarmente legate al ciclo vegetativo delle foreste presenti sul territorio; tali emissioni si concentrano uniformemente nelle vallate valdostane.
L’andamento di tali emissioni registra un trend stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
I composti organici volatili non metanici includono gruppi diversi con comportamenti fisici e chimici diversi. Si classificano come COVNM, infatti, sia gli idrocarburi contenenti carbonio ed idrogeno come unici elementi (composti alifatici e composti aromatici) sia composti contenenti ossigeno, cloro o altri elementi tra il carbonio e l'idrogeno, come gli aldeidi, eteri, alcool, esteri, clorofluorocarburi (CFC) ed idroclorofluorocarburi (HCFC). Essi sono oggetto di studio perché le loro emissioni sono di particolare importanza per la loro influenza sul bilancio totale di carbonio e sulla capacità di reazione con ozono, radicali OH e NO3, per produrre inquinanti atmosferici come l'ozono, gli aldeidi, i chetoni, i perossidi organici ed il monossido di carbonio. Nelle aree forestali il contributo delle sorgenti naturali diventa notevole, portando ad un significativo effetto sulla fotochimica a scala locale, regionale o globale.
Le fonti di emissione sono il riscaldamento domestico, in particolare se il combustibile è biomassa legnosa, e le aree boscate. 

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

stabile 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

RSA 2018 - FLU_EM_006 - Emissioni di monossido di carbonio (CO)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di CO, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di monossido di carbonio (CO) sono particolarmente legate al traffico, in particolare quello di tipo urbano, e si concentrano in particolare nei principali abitati situati lungo il fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in diminuzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Il monossido di carbonio è un inquinante emesso da traffico auto veicolare a benzina, soprattutto a basso regime di giri del motore, come avviene frequentemente nelle aree urbane a circolazione congestionata.
Altre  fonti sono gli impianti di riscaldamento e di produzione di energia che comportano combustione
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente - TER_INQ_004

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

stabile 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente - TER_INQ_004

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_004 Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_004 Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente
RSA 2018 - FLU_EM_005 - Emissioni di polveri PM10

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta una stima delle emissioni regionali di polveri con riferimento alla frazione con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron (PM10), oggetto, insieme al PM2.5, dei riferimenti normativi in termini di concentrazioni ambientali.

Messaggio chiave

Le emissioni di polveri sono particolarmente legate ai trasporti ed al riscaldamento residenziale e si concentrano, in particolare, nel fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in lieve aumento negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Le polveri PM10 sono originate prevalentemente da processi di combustione incompleta. Il traffico autoveicolare e gli impianti di riscaldamento ne sono le principali fonti di emissione.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazioni di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente - TER_INQ_003

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

stabile 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazioni di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente - TER_INQ_003

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_003 Concentrazione di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_003 Concentrazione di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente

Riferimenti

RSA 2018 - FLU_EM_004 - Emissioni di ossidi di azoto (NOx)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di NOx, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. Con la sigla NOx si intende la somma di NO2 (biossido d’azoto) e di NO (monossido di azoto). 

Messaggio chiave

Le emissioni di NOx sono particolarmente legate ai trasporti ed al riscaldamento residenziale.  Esse si concentrano in particolare nel fondovalle principale.
L’andamento di tali emissioni registra un trend sostanzialmente stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Gli ossidi di azoto sono prodotti in tutti i processi di combustione. Il traffico autoveicolare è il principale responsabile della sua emissione in ambiente urbano.
Altre  fonti sono gli impianti di riscaldamento e l’industria.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOX) nell’aria ambiente - TER_INQ_002

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

stabile 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOX) nell’aria ambiente - TER_INQ_002

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_002 Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOx) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_002 Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOx) nell’aria ambiente
RSA 2018 - FLU_EM_003 - Emissioni di biossido di zolfo (SO2)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di SO2, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di SO2 sono particolarmente legate al riscaldamento residenziale e si concentrano in particolare nei centri abitati. L’andamento di tali emissioni registra un trend in lieve diminuzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni) le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Il biossido di zolfo (SO2) è un inquinante primario generato nel processo di combustione dallo zolfo presente nei combustibili .
Le principali fonti di emissione sono pertanto gli impianti di riscaldamento e i motori che utilizzano oli combustibili e gasolio, prodotti ad alto tenore di zolfo.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

ascendente 

* Si rimanda all'indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione.

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_001 Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_001 Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente
RSA 2018 - FLU_EM_002 - Composizione del parco veicolare circolante

Presentazione

Descrizione

Gli impatti ambientali del traffico autoveicolare sono determinati in modo rilevante, oltre che dai volumi complessivi considerati nell’indicatore precedente, anche dalla modernità del parco circolante. Questa viene valutata rispetto alla classificazione derivante da Direttive europee, in continuo aggiornamento.

Messaggio chiave

I parchi veicolari circolanti in Valle d’Aosta risultano avere un buon livello di rinnovo per le classi motoristiche a minor inquinamento, in particolare per i veicoli leggeri del parco locale e per quelli pesanti transitanti in autostrada.

Obiettivo

Conoscere il parco veicolare circolante nella Regione permette di meglio stimare le emissioni di inquinanti in atmosfera prodotte dai trasporti su strada sia locali che transfrontalieri.

Ruolo di Arpa

ARPA riceve dagli enti gestori i dati, li elabora per l'aggiornamento dell'Inventario regionale delle emissioni e li archivia.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Trasporti

Tema SINAnet

Trasporti

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

Non applicabile

Tendenza

miglioramento

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione 

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 1 1

 

Proprietà del dato

ACI Valle d’Aosta e GEIE-TMB.

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2018

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

Tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

Normativa europea reperibile in formato pdf all’indirizzo internet http://eur-lex.europa.eu/
EURO 1 (immatricolati dopo il 31.12.1992)

  • 93/59/CEE (con catalizzatore)
  • 91/441/CE
  • 91/542/CE (punto 6.2.1.A)

EURO 2 (immatricolati dopo il 1.1.1997)

  • 91.542 punto 6.2.1.B
  • 94/12 CEE
  • 96/1 CE
  • 96/44 CEE
  • 96/69 CE
  • 98/77 CE

EURO 3 (immatricolati dopo il 1.1.2001)

  • 98/69 CE
  • 98/77 CE rif 98/69 CE
  • 99/96 CE
  • 99/102 CE rif. 98/69 CE
  • 2001/1 CE rif 98/69 CE
  • 2001/27 CE
  • 2001/100 CE A
  • 2002/80 CE A
  • 2003/76 CE A

EURO 4 (immatricolati dopo il 1.1.2006)

  • 98/69/CE B
  • 98/77/CE rif. 98/69/CE B
  • 1999/96 CE B
  • 1999/102 CE B rif. 98/69/CE B
  • 2001/1/CE Rif. 98/69 CE B
  • 2001/1 CE B rif. 98/69 CE B
  • 2001/27 CE B
  • 2001/100 CE B
  • 2002/80 CE B
  • 2003/76 CE B
  • 2005/55/CE B1
  • 2006/51 CE B rif. 2005/55/CE B1

EURO 5 (immatricolati dopo il 1.9.2009)

  • 2005/55/CE B2
  • 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B2
  • 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B2 (ecol. migliorato) oppure Riga C
  • 99/96 fase III oppure Riga B2 o C
  • 2001/27 CE Rif. 1999/96 Riga B2 oppure Riga C
  • 2005/78 CE Rif 2005/55 CE Riga B2 oppure riga C

EURO 6 (immatricolati dopo il 1.9.2015)

  • 715/2007 - 566/2011 (EURO 6A CON DISP ANTIPART)
  • 715/2007 - 566/2011 (EURO 6A)
  • 715/2007 - 566/2011 (EURO 6B CON DISP ANTIPART)
  • 715/2007 - 566/2011 (EURO 6B)
  • 715/2007 - 692/2008 (EURO 6A CON DISP ANTIPART)
  • 715/2007 - 692/2008 (EURO 6A)
  • 715/2007 - 692/2008 (EURO 6B CON DISP ANTIPART)
  • 715/2007 - 692/2008 (EURO 6B)
  • 136/2014 (EURO 6A)
  • 136/2014 (EURO 6B)
  • 136/2014 (EURO 6C)
  • 143/2013 (EURO 6A)
  • 143/2013 (EURO 6B)
  • 143/2013 (EURO 6C)
  • 195/2013 (EURO 6A)
  • 195/2013 (EURO 6B)
  • 195/2013 (EURO 6C)
  • 630/2012 (EURO 6A)
  • 630/2012 (EURO 6B)
  • 630/2012 (EURO 6C)
  • 595/2009 - 133/2014A (EURO 6)
  • 595/2009 - 133/2014B (EURO 6)
  • 595/2009 - 133/2014C (EURO 6)
  • 459/2012 (EURO 6A)
  • 459/2012 (EURO 6B)
  • 459/2012 (EURO 6C)
  • 2015/45 (EURO 6B)
  • 2016/646 W (EURO 6B)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore é collegata alla misura “RT2 – Rinnovo tecnologico del parco circolante” del piano Regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della Qualità dell’Aria (Legge regionale 30 gennaio 2007, n. 2 “Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015”).

Livelli di riferimento

Non ci sono riferimenti diretti con normative specifiche.
Viene riportato un confronto per le automobili con il parco veicolare delle regioni dell’Italia Nord-Ovest.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

Indicatori correlati nella presente relazione

Presentazione e analisi

Parco veicoli leggeri - ACI VdA (2018)


Automobili Parco ACI VDA
Parco ACI Italia Nord Ovest
Euro 0 3,57% 7,15%
Euro 1 0,95% 1,93%
Euro 2 3,95% 7,56%
Euro 3 6,38% 12,56%
Euro 4 15,24% 27,62%
Euro 5 12,99% 20,64%
Euro 6 56,91% 21,32%

parco auto 2018 1219

Parco veicoli pesanti - ACI VdA (2018)

Veicoli commerciali pesanti Parco ACI VdA GEIE MB
Euro 0 27,45%      0%
Euro 1   6,62%      0%
Euro 2 13,36%      0%
Euro 3 17,01% 2,15%
Euro 4   9,71% 1,65%
Euro 5 11,12% 33,64%
Euro 6 14,73% 62,56%

parco tir 2018 1219

Commenti

PARCO VEICOLI LEGGERI – ACI VdA (2018)
Confrontando la distribuzione nelle classi, definite dalla Direttiva europea, delle automobili circolanti in Valle d’Aosta, con quella delle altre regioni nord-occidentali italiane, si osserva un maggior rinnovamento del parco circolante rispetto all’area presa in considerazione. In particolare risultano elevate le percentuali riferite alla classe Euro6.

PARCO VEICOLI PESANTI – ACI VdA (2018)
Distribuzione, nelle classi definite dalla Direttiva europea, del parco circolante di veicoli commerciali pesanti (superiori a 3,5 tonnellate) in Valle d’Aosta, a confronto con la sola componente in transito al Traforo del Monte Bianco.
Confrontando la distribuzione nelle classi, definite dalla Direttiva europea, del parco circolante di veicoli commerciali pesanti (superiori a 3,5 tonnellate) in Valle d’Aosta a livello regionale, con la sola componente di mezzi pesanti transitanti al Traforo del Monte Bianco, si osserva che la componente transfrontaliera è molto più aggiornata tecnologicamente rispetto all’insieme dei veicoli pesanti circolanti in Valle d’Aosta. Il parco dei mezzi pesanti transitante in autostrada risulta più rinnovato rispetto a quello relativo al traffico locale sia per il divieto di transito dei mezzi Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 (a partire dal 1 novembre 2012) al Traforo del Monte Bianco, sia perché, facendo percorsi più distanti, i mezzi vengono rinnovati con maggior frequenza.