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Rapporto Stato Ambiente

VII Relazione Stato Ambiente - 2012

Contenuti della sezione corrente
rsa2012- Emissioni di gas climalteranti o a effetto serra - ENER_002

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di gas climalteranti, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di  metano e protossido d’azoto sono particolarmente legate all’attività di allevamento del bestiame, molto sviluppata in Valle d’Aosta, mentre quelle di anidride carbonica vengono prodotte principalmente da trasporti e riscaldamento domestico. L’andamento di tali emissioni registra un trend piuttosto stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
I principali gas climalteranti sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) ed il protossido d’azoto (N2O).
L’attenzione generale verso la presenza in atmosfera dei gas responsabili dell’effetto serra è cresciuta enormemente nell’ultimo decennio, in relazione alle variazioni e alla rapidità degli aumenti della temperatura media in molte zone della superficie terrestre, ai conseguenti effetti di variazione sul clima e agli impatti conseguenti sull’ambiente e territorio. L’energia radiante proveniente dal sole viene in parte assorbita dalla superficie terrestre ed in parte riemessa verso l’alto sotto forma di radiazioni infrarosse (radiazioni termiche); una notevole parte di queste radiazioni viene assorbita e poi nuovamente emessa verso la terra dalle molecole dei gas serra presenti nell’atmosfera; il fenomeno è del tutto naturale e chiamato “effetto serra”, termine con cui viene definito il ruolo svolto dall’atmosfera nel processo di riscaldamento della superficie.
Quando le emissioni di queste tre sostanze sono sommate per esprimere la globalità delle emissioni di gas serra, esse vengono “pesate” a seconda del loro “Global Warming Potential” (GWP, potenziale di riscaldamento globale), che rappresenta l'effetto combinato del tempo di permanenza in atmosfera di ogni gas e la relativa efficacia specifica nell'assorbimento della radiazione infrarossa emessa dalla Terra, è una misura di quanto un dato gas serra contribuisca al riscaldamento globale rispetto alla CO2. 

I GWP per i gas serra riportati nell’Inventario Regionale sono:

 

Sostanza GWP
CO2 1
CH4 21
N2O 310

 

Le fonti di emissione sono il riscaldamento domestico, i trasporti e l’allevamento.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Energia

Tema SINAnet

Energia

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

stabile 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 1 giugno 2002, n. 120 (Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, siglato a Kyoto l’11 dicembre 1997).
  • l. 15 gennaio 1994, n. 65 (Ratifica Convenzione Quadro UE su cambiamenti climatici).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”.

Livelli di riferimento

Riduzione delle emissioni di CO2 del 20% al 2020.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di gas serra (CO2, CH4, N2O, HFCs, PFCs, SF6): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

L’informazione, rappresentata nelle mappe seguenti a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI CH4 EMESSE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO 

mappa emi CH4

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI N2O EMESSE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

mappa emi N2O

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI CO2 EMESSE E ASSORBITE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

 mappa emi CO2

Per la CO2 vengono stimate non solo le emissioni, ma anche gli assorbimenti da parte della vegetazione (valori negativi segnati in verde).

STIMA DELLE QUANTITA’ DI CO2 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2007-2012

emi-co2

STIMA DELLE QUANTITA’ DI GAS SERRA TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2007-2012

emi-ges

 

EMISSIONI STIMATE PER IL 2012 - CO2

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 305977 36%
Riscaldamento domestico 396556 47%
Industria 103255 12%
Assorbimento forestale -95195  
Altre sorgenti 37913 5%
Totale 748506  

EMISSIONI STIMATE PER IL 2012 - CH4

Settore tonn/anno percentuale
Riscaldamento domestico 624 7%
Gestione combustibili 356 4%
Agricoltura e allevamento 4097 48%
Gestione rifiuti 3364 40%
Altre sorgenti 25 <1%
Totale 8466  

EMISSIONI STIMATE PER IL 2012 - N2O

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 8 3%
Riscaldamento domestico 77 24%
Agricoltura e allevamento 231 72%
Altre sorgenti 3 1%
Totale 319  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  CO2 GAS SERRA
  tonnellate emesse pro capite
Italia 13 14
Valle d'Aosta 6 8

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

ita-co2

ita-GES

Le emissioni totali di metano (CH4) e di protossido d'azoto (N2O) sono attribuite essenzialmente ai settori dell’allevamento e non hanno subito grandi variazioni nel corso degli anni.
L’anidride carbonica (CO2), che è anche un componente naturale dell’atmosfera, è principalmente emessa dai trasporti e dal riscaldamento residenziale. Tale sostanza, rispetto alle altre esaminate nell’inventario, presenta anche un termine di assorbimento dovuto al ciclo fotosintetico delle piante.

La distribuzione sul territorio regionale delle emissioni di gas climalteranti è generalmente correlata alle attività antropiche ed è quindi concentrata soprattutto nella valle centrale. Per l’anidride carbonica si evidenzia la vasta area di assorbimento, corrispondente con la presenza di boschi. L’assorbimento raggiunge l’11% delle emissioni complessive.

Le emissioni pro capite di CO2 e di gas serra sono inferiori alla media nazionale, anche per effetto del contributo dell’assorbimento da parte dei boschi. Per quanto riguarda l’incidenza delle sorgenti emissive, si evidenzia, a livello nazionale, la preponderanza del settore di produzione energetica, irrilevante a livello regionale.

rsa2012- Consumi energetici per riscaldamento - ENER_001

Presentazione

Descrizione

I consumi energetici per riscaldamento determinano, insieme al tipo di combustibili utilizzati, le emissioni in atmosfera da riscaldamento, che sono un fattore di pressione di primaria importanza per la qualità dell’aria.

Messaggio chiave

Si registra in Valle d’Aosta, per il riscaldamento domestico, un aumento del consumo dei combustibili gassosi (metano e gpl) a discapito della diminuzione di quelli liquidi (olio combustibile e gasolio). Per la legna non esistono dati per valutarne il trend, ma solo la situazione al 2011 del Censimento elaborato nel progetto ALCOTRA “RENERFOR”.

Obiettivo

La corretta quantificazione dei consumi di combustibile per il riscaldamento degli edifici è di fondamentale importanza per la stima delle emissioni di inquinanti in atmosfera legate a questa particolare attività antropica. 

Ruolo di Arpa

L'ARPA raccoglie i dati, in quanto il riscaldamento e' una delle principali fonti di inquinamento dell'aria, per aggiornare l'inventario delle emissioni

Classificazione

Area tematica SINAnet

Energia

Tema SINAnet

Energia

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Metano

Stato

buono

Tendenza (ambientale)

ascendente

GPL

Stato

buono

Tendenza (ambientale)

ascendente

Gasolio

Stato

medio

Tendenza (ambientale)

ascendente

Olio combustibile

Stato

buono

Tendenza (ambientale)

discendente

Legna

Stato*

buonoscarso

Tendenza (ambientale)

n.a.

* La valutazione dello stato, per ciò che riguarda l'utilizzo della legna, è duplice: buono per quanto riguarda l'emissione di gas serra, ma cattivo per ciò che riguarda la qualità dell'aria (emissioni di particolato e impatti locali sulla qualità dell'aria)

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 3 3 2

 

Proprietà del dato

ITALGAS e Ufficio Dogane Tributi dell’Agenzia delle Dogane 

Periodicità di aggiornamento

Annuale (solo per il metano)

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 9 gennaio 1991, n. 10 (Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).
  • Piano Energetico Regionale (approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3146/XI in data 3 aprile 2003).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore é collegata al Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007) riguardo alle misure: “EN2.a – Sostituzione delle caldaie”, “EN3.a – Sviluppo di impianti ad energia solare e micro-eolica”, “EN3.b – Impianti a biomassa legnosa”, “EN4.a - Cogenerazione”, “EN4.b - Teleriscaldamento”, “EN5.a – Limitazione all’impiego di olio combustibile” ed “EN5.b – Diffusione dell’utilizzo di combustibili gassosi”. 

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

Presentazione e analisi

NUMERO DI ALLACCIAMENTI ALLA RETE DI DISTRIBUZIONE DI  METANO PER RISCALDAMENTO DOMESTICO

Comune 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Aosta 4065 4340 4664 5015 5241 5504 5813 6038 6188 6390 6586
Arnad 147 172 194 207 227 244 259 273 284 298 313
Bard 49 54 60 65 68 73 77 78 77 80 80
Brissogne 12 11 11 12 13 13 13 12 13 17 17
Chambave 192 202 214 222 234 235 241 247 257 261 264
Charvensod 475 498 534 574 606 630 652 673 701 702 715
Chatillon 1053 1086 1151 1202 1248 1283 1302 1310 1338 1352 1377
Donnas 611 633 654 690 722 731 745 767 770 774 783
Fénis 466 477 513 538 557 584 603 624 635 659 667
Gressan 67 74 82 92 93 95 96 109 110 111 114
Hone 271 293 304 314 336 346 351 362 369 378 395
Issogne 283 294 313 333 341 351 375 381 387 405 413
Nus 284 309 335 355 381 391 406 423 434 449 460
Pollein 348 366 383 399 416 422 433 454 472 494 503
Pont-Saint-Martin 1239 1268 1300 1369 1424 1459 1491 1503 1501 1492 1524
Pontey 144 163 181 193 202 206 214 217 215 226 237
Quart 65 71 73 80 83 82 83 85 79 80 81
Saint Christophe 726 776 822 858 921 970 1002 1036 1042 1068 1097
Saint Pierre 277 301 321 374 407 435 484 524 564 577 595
Saint Vincent 879 922 983 1027 1069 1024 1140 1160 1164 1197 1231
Sarre 836 914 989 1054 1127 1162 1191 1243 1291 1309 1344
Verrayes 60 70 70 76 78 78 81 85 84 88 89
Verres 608 639 679 730 765 809 826 851 849 869 896
Villeneuve 82 89 101 119 134 149 162 171 169 180 191
TOTALE 13239 14022 14931 15898 16432 17180 17765 18451 19203 19456 19972

 

consumi metano 2012 

CONSUMI ENERGETICI TOTALI ANNUI

 

TOTALI REGIONALI Fonte 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Gasolio (tonnellate) Uffici tecnici di finanza 57.541 56.705 44.312 49.571 49.760 51.216 n.p. n.p.
GPL (tonnellate) Uffici tecnici di finanza 17.471 17.057 16.321 18.695 19.497 20.445 n.p. n.p.
Metano (milioni di m3) ITALGAS 43,7 41,4 39,0 42,7 45,0 49,2 46,4 46,7
Olio combustibile (tonnellate) Uffici tecnici di finanza 6.323 5.561 3.910 3.307 3.167 2.636 n.p. n.p.
Legna - locale ed importazione (tonnellate) Censimento Progetto RENERFOR (2011) n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. 102.222 n.p.

 

consumi petroliferi

Nel grafico sono riportati, in forma percentuale riferita al 2005, gli andamenti dei consumi regionali di combustibili per riscaldamento per alcuni anni. Per il solo metano sono disponibili dati aggiornati.

Per quanto riguarda gli impieghi di olio combustibile è utile rimarcare che, a seguito dell’entrata in vigore di diverse disposizioni che limitano i settori ai quali ne è consentito l’uso, si assiste ad una riduzione costante dei consumi.

rsa2012- Flussi di traffico autoveicolare - FLU_EM_001

Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta il traffico medio sulle principali tratte della rete viaria regionale disaggregando traffico leggero e pesante. Per le autostrade e per i tunnel transfrontalieri viene riportata anche l’evoluzione temporale dei flussi di traffico del 1998. 

Messaggio chiave

I flussi di veicoli leggeri più elevati si registrano lungo il fondovalle dalla piana di Aosta all’accesso di Pont-St-Martin, i veicoli pesanti si concentrano invece sull’intero fondovalle principale da Courmayeur a Pont-St-Martin. 

Obiettivo

I flussi di traffico sulla rete stradale e autostradale determinano direttamente le emissioni e quindi la qualità dell’aria e la rumorosità ambientale. Conoscere l’entità dei livelli di traffico veicolare sulle strade valdostane permette di valutarne meglio gli impatti ambientali, in particolare sulla qualità dell’aria ed il rumore. 

Ruolo di Arpa

ARPA riceve dagli enti gestori i dati, li elabora per l'aggiornamento dell'Inventario regionale delle emissioni e li archivia. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Trasporti

Tema SINAnet

Trasporti

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Veicoli leggeri

 Stato

n.a.
 

Tendenza

stabile 

Veicoli pesanti

Stato

n.a.
 

Tendenza

stabile 

 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 1 2

Proprietà del dato

SAV, RAV, GEIE, SITRASB.

Periodicità di aggiornamento

Annuale per strade e trafori

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 1998

Copertura territoriale

Tutta la regione per quanto riguarda autostrade, strade statali e strade regionali. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

Non ci sono riferimenti diretti con normative specifiche.

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per la valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesta dalla normativa.
La quantificazione dell’indicatore é collegata alla misura “QA2.a – Rilevamento dei flussi di traffico” del piano Regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della Qualità dell’Aria (Legge regionale 30 gennaio 2007, n. 2 “Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015”). 

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

L’Agenzia Europea per l’ambiente cura un gran numero di indicatori legati alle infrastrutture di trasporto 

rsa2012- Emissioni di polveri totali sospese (PTS) e PM10 - FLU_EM_005

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta una stima delle emissioni regionali di polveri, considerate globalmente (PTS) e con riferimento alla frazione con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron (PM10), oggetto, insieme al PM2.5, dei riferimenti normativi in termini di concentrazioni ambientali. Per le PM10 è riportata l’evoluzione temporale e i contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di polveri totali (PTS) e della loro frazione PM10 sono particolarmente legate ai trasporti ed al riscaldamento residenziale e si concentrano, in particolare, nel fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in lieve aumento negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Le polveri PM10 sono originate prevalentemente da processi di combustione incompleta. Il traffico autoveicolare e gli impianti di riscaldamento ne sono le principali fonti di emissione.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazioni di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente - TER_INQ_003

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

ascendente
 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazioni di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente - TER_INQ_003

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_003 Concentrazione di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_003 Concentrazione di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351).
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di particolato (PM10): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI PTS EMESSE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

mappa emi PTS

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI PM10 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2007-2012

emi-pts

I valori di PM10 sono calcolati a partire da quelli di polveri totali in base ai coefficienti del progetto RAINS Italia (ENEA ed ISPRA - ex APAT).

EMISSIONI DI PM10 STIMATE PER IL 2012

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 226 33%
Riscaldamento domestico 354 52%
Industria 15 2%
Altre sorgenti 92 13%
Totale 687  

EMISSIONI DI PM10 PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 3
Valle d'Aosta 5

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

ita-pm10

Le emissioni di polveri hanno mostrato un andamento sostanzialmente stabile negli ultimi anni.

La distribuzione territoriale evidenzia come le aree a maggiore pressione siano quelle del solco della valle principale dove sono concentrati i maggiori centri abitati, le principali vie di traffico e quasi tutte le attività produttive.

Le emissioni pro capite sono superiori alla media nazionale. A livello regionale, si osserva una maggiore incidenza delle emissioni da impianti di riscaldamento, in particolare per quelli a biomassa legnosa, che da sole coprono circa il 50% delle emissioni complessive, ed una minore incidenza di quelle industriali.

rsa2012- Emissioni di ossidi di azoto (NOx) - FLU_EM_004

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di NOx, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. Con la sigla NOx si intende la somma di NO2 (biossido d’azoto) e di NO (monossido di azoto). 

Messaggio chiave

Le emissioni di NOx sono particolarmente legate ai trasporti ed al riscaldamento residenziale.  Esse si concentrano in particolare nel fondovalle principale.
L’andamento di tali emissioni registra un trend sostanzialmente stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Gli ossidi di azoto sono prodotti in tutti i processi di combustione. Il traffico autoveicolare è il principale responsabile della sua emissione in ambiente urbano.
Altre  fonti sono gli impianti di riscaldamento e l’industria.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOX) nell’aria ambiente - TER_INQ_002

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

stabile 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOX) nell’aria ambiente - TER_INQ_002

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_002 Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOx) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_002 Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOx) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999).
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”.
  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351).
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende, inoltre, da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA: “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3): trend e disaggregazione settoriale”
Annuario ISPRA: “Emissioni di precursori di ozono troposferico (NOX e COVNM): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI NOX EMESSE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

mappa emi NOx

 L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI NOX TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2007-2012.

emi-nox

EMISSIONI STIMATE PER IL 2012

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 1154 53%
Riscaldamento domestico 501 23%
Industria 386 18%
Altre sorgenti 138 6%
Totale 2179  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 16
Valle d'Aosta 17

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

ita-nox

Le emissioni di NOx hanno mostrato un andamento irregolare negli ultimi anni, dal 2007 al 2012 registrano comunque una lenta diminuzione dovuta alla riduzione nel settore dei trasporti per il parco veicolare in miglioramento.

La distribuzione territoriale evidenzia come le aree a maggiore pressione siano quelle del solco della valle principale dove sono concentrati i maggiori centri abitati, le principali vie di traffico e quasi tutte le attività produttive.

Le emissioni pro capite sono paragonabili alla media nazionale, per l’incidenza delle differenti sorgenti emissive si rileva una maggiore importanza delle emissioni da riscaldamento residenziale a livello regionale.

rsa2012- Emissioni di monossido di carbonio (CO) - FLU_EM_006

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di CO, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di monossido di carbonio (CO) sono particolarmente legate al traffico, in particolare quello di tipo urbano, e si concentrano in particolare nei principali abitati situati lungo il fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in diminuzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Il monossido di carbonio è un inquinante emesso da traffico auto veicolare a benzina, soprattutto a basso regime di giri del motore, come avviene frequentemente nelle aree urbane a circolazione congestionata.
Altre  fonti sono gli impianti di riscaldamento e di produzione di energia che comportano combustione
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente - TER_INQ_004

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

discendente 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente - TER_INQ_004

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_004 Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_004 Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”.

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di monossido di carbonio (CO): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI CO EMESSE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

mappa emi CO

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI CO TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2007-2012

emi-co

I valori riportati nel diagramma possono differire da pubblicazioni precedenti al 2010 a causa di aggiornamenti metodologici (in particolare l’aggiornamento delle valutazioni realtive al riscaldamento domestico).

EMISSIONI STIMATE PER IL 2012

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 1973 16%
Riscaldamento domestico 9662 77%
Altre sorgenti 1058 7%
Totale 12534  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 45
Valle d'Aosta 98

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

ita-co

Le emissioni di CO hanno mostrato un andamento piuttosto stabile tra il 2007 e il 2012.Il settore del riscaldamento domestico risulta essere il principale emettitore di questo inquinante, in particolare quando il combustibile è costituito da legna o pellet.

La distribuzione territoriale evidenzia come le aree a maggiore pressione siano quelle dei principali centri abitati della regione, in quanto tale inquinante è particolarmente legato al riscaldamento residenziale ed al traffico urbano a bassi regimi di velocità.

A livello nazionale si registrano maggiori apporti del settore industriale e del traffico stradale, in particolare urbano, rispetto alla Valle d’Aosta, dove è preponderante (75%) l’apporto delle emissioni da riscaldamento domestico.

rsa2012- Emissioni di composti organici volatili non metanici (COVNM) - FLU_EM_007

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di COVNM, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni dei composti organici volatili non metanici (COVNM) sono particolarmente legate al ciclo vegetativo delle foreste presenti sul territorio; tali emissioni si concentrano uniformemente nelle vallate valdostane.
L’andamento di tali emissioni registra un trend stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
I composti organici volatili non metanici includono gruppi diversi con comportamenti fisici e chimici diversi. Si classificano come COVNM, infatti, sia gli idrocarburi contenenti carbonio ed idrogeno come unici elementi (composti alifatici e composti aromatici) sia composti contenenti ossigeno, cloro o altri elementi tra il carbonio e l'idrogeno, come gli aldeidi, eteri, alcool, esteri, clorofluorocarburi (CFC) ed idroclorofluorocarburi (HCFC). Essi sono oggetto di studio perché le loro emissioni sono di particolare importanza per la loro influenza sul bilancio totale di carbonio e sulla capacità di reazione con ozono, radicali OH e NO3, per produrre inquinanti atmosferici come l'ozono, gli aldeidi, i chetoni, i perossidi organici ed il monossido di carbonio. Nelle aree forestali il contributo delle sorgenti naturali diventa notevole, portando ad un significativo effetto sulla fotochimica a scala locale, regionale o globale.
Le fonti di emissione sono il riscaldamento domestico, in particolare se il combustibile è biomassa legnosa, e le aree boscate. 

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

stabile 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999)
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di precursori di ozono troposferico (NOX e COVNM): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI COVNM EMESSE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

mappa emi COVNM L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI COVNM TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2007-2012

emi-covnm

I valori riportati nel diagramma possono differire da pubblicazioni precedenti al 2010 a causa di aggiornamenti metodologici (in particolare per il settore del riscaldamento domestico).

EMISSIONI STIMATE PER IL 2012

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 338 10%
Riscaldamento domestico 1199 36%
Gestione carburanti 184 6%
Verniciatura 379 11%
Di origine naturale (es. foreste) 1167 35%
Altre sorgenti 68 2%
Totale 3335  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 18
Valle d'Aosta 26

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

ita-covnm

Alle emissioni di COVNM contribuiscono in modo rilevante le sorgenti naturali. Per quanto riguarda l’andamento nel corso degli ultimi anni, si rileva un trend in lieve diminuzione.

La distribuzione sul territorio evidenzia come l’area interessata dall’emissione di COVNM sia piuttosto estesa. Essa, infatti, comprende tutte le aree boscate che contribuiscono alla emissione di questa famiglia di composti. Le quantità aumentano lungo la valle centrale, in corrispondenza dei centri abitati e delle principali arterie di traffico dove significativa è l’incidenza dei contributi delle attività antropiche.

Le emissioni pro capite sono più elevate a confronto della media nazionale. Rispetto alla distribuzione delle sorgenti emissive a livello nazionale, si osserva in Valle d’Aosta una minore rilevanza delle emissioni da uso di vernici (mancanza di insediamenti industriali) e la preponderanza delle emissioni da riscaldamento e biogeniche da foreste e suoli, che arrivano a coprire quasi il 70% delle emissioni totali.

rsa2012- Emissioni di biossido di zolfo (SO2) - FLU_EM_003

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di SO2, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di SO2 sono particolarmente legate al riscaldamento residenziale e si concentrano in particolare nei centri abitati. L’andamento di tali emissioni registra un trend in lieve diminuzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni) le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Il biossido di zolfo (SO2) è un inquinante primario generato nel processo di combustione dallo zolfo presente nei combustibili .
Le principali fonti di emissione sono pertanto gli impianti di riscaldamento e i motori che utilizzano oli combustibili e gasolio, prodotti ad alto tenore di zolfo.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

discendente
 

* Si rimanda all'indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione.

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_001 Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_001 Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999)
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

 QUANTITA' TOTALI ANNUE DI SO2 EMESSE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 METRI DI LATO

mappa emi SO2

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI SO2 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2007-2012

emi-so2

EMISSIONI STIMATE PER IL 2012

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 20 4%
Riscaldamento domestico 361 83%
Industria 18 7%
Altre sorgenti 10 6%
Totale 424  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 4
Valle d'Aosta 3

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

ita-so2

Le emissioni totali di SO2, attribuibili essenzialmente al riscaldamento, si sono progressivamente ridotte nel corso degli anni. Tale importante riduzione è da ricondursi alla variazione di tipologie di combustibili per gli impianti di riscaldamento: all’aumento di utilizzo di metano e gpl è difatti conseguita una riduzione della nafta, combustibile a maggior tenore di zolfo. Per i trasporti si ha un aumento dovuto all’incremento dei veicoli diesel.

Sul territorio regionale la distribuzione delle emissioni è strettamente correlata alle attività antropiche e quindi alla localizzazione dei centri abitati e delle attività produttive, commerciali e industriali. Le maggiori quantità di sostanze emesse sono pertanto situate nei centri più popolati.
Le emissioni pro capite sono inferiori alla media nazionale.
Per quanto riguarda l’incidenza delle diverse sorgenti emissive, la ripartizione tra le diverse tipologie in Valle d’Aosta è molto diversa rispetto a quella nazionale: il contributo percentuale degli impianti di riscaldamento appare, infatti, largamente preponderante rispetto a tutte le altre tipologie di sorgente, in particolare agli impianti di produzione energetica e ai processi di combustione industriale.

rsa2012- Emissioni di benzene (C6H6) - FLU_EM_008

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di C6H6, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di C6H6 sono particolarmente legate ai trasporti e si concentrano in particolare nei maggiori abitati del fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in decisa riduzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Per quanto riguarda il benzene, lo si ritrova in atmosfera principalmente a causa della sua presenza nella benzina; pertanto le fonti di emissione principali sono il traffico veicolare e il sistema di distribuzione dei carburanti.
Per un approfondimento sulle caratteristiche del benzene e sulle concentrazioni effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente - TER_INQ_006.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

discendente 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente - TER_INQ_006

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_006 Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_006 Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351).
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”.

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di benzene (C6H6): trend e disaggregazione settoriale”

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI C6H6 EMESSE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

mappa emi C6H6 L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI C6H6 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2007-2012

emi-c6h6

EMISSIONI STIMATE PER IL 2012

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 14 95%
Gestione carburanti 1 4%
Verniciatura <1 1%
Totale 15  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 0,12
Valle d'Aosta 0,12

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

ita-c6h6

Le emissioni di benzene sono da attribuire soprattutto ai trasporti, sia su strada che di altro tipo (in particolare trasporto ferroviario e macchine agricole).

La tendenza delle emissioni di benzene mostra una chiara e costante riduzione negli ultimi anni grazie all’ammodernamento del parco veicolare.

La distribuzione sul territorio della regione delle emissioni è strettamente correlata al trasporto su strada, si nota come la conca del capoluogo e la rete autostradale abbiano i valori di emissione più elevati.

Le emissioni pro capite sono di poco superiori alla media nazionale. Anche la distribuzione di incidenza per tipologia di sorgente mostra significative differenze: in Valle d’Aosta il contributo dei trasporti è assolutamente preponderante (maggiore del 90%), laddove a livello nazionale, per quanto prioritario, è intorno al 70% a causa del maggior apporto di attività industriali e di verniciatura.

rsa2012- Emissioni di ammoniaca (NH3) - FLU_EM_009

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di NH3, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di NH3 sono particolarmente legate all’attività di allevamento del bestiame, molto sviluppata in Valle d’Aosta. Tali emissioni si concentrano quindi in particolare nelle aree adibite al pascolo.
L’andamento di tali emissioni registra un trend stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
La fonte di emissione  di questa sostanza è rappresentata principalmente dall’allevamento di bestiame ed in particolare è legata alle deiezioni animali. 

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999)
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3):trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI NH3 EMESSE NEL 2012 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

mappa emi NH3L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI NH3 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2007-2012

emi-nh3

EMISSIONI STIMATE PER IL 2012

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 21 1%
Riscaldamento domestico 19 1%
Agricoltura e allevamento 1727 98%
Totale 1766  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 6
Valle d'Aosta 14

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

ita-nh3

Le emissioni di NH3 sono attribuibili essenzialmente all’attività di allevamento di bestiame. Si nota un lieve aumento delle emissioni nel 2009, dipendente dai numeri di capi censiti dall’Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali; l’andamento si può comunque ritenere sostanzialmente stabile negli ultimi anni.

La distribuzione sul territorio della regione delle emissioni è strettamente correlata alle attività di pastorizia, le maggiori quantità di sostanze emesse sono pertanto localizzate in corrispondenza delle zone di territorio dedicate alle attività di pascolo.

Le emissioni pro capite sono superiori alla media nazionale. L’incidenza percentuale dell’attività di allevamento bestiame non mostra significative differenze a livello nazionale e regionale,  rappresentando, per entrambe le scale territoriali, la pressoché totalità delle emissioni di tale sostanza.

rsa2012- Composizione del parco veicolare circolante - FLU_EM_002

Presentazione

Descrizione

Gli impatti ambientali del traffico autoveicolare sono determinati in modo rilevante, oltre che dai volumi complessivi considerati nell’indicatore precedente, anche dalla modernità del parco circolante. Questa viene valutata rispetto alla classificazione derivante da Direttive europee, in continuo aggiornamento.

Messaggio chiave

I parchi veicolari circolanti in Valle d’Aosta risultano avere un buon livello di rinnovo per le classi motoristiche a minor inquinamento, in particolare per i veicoli leggeri del parco locale e per quelli pesanti transitanti in autostrada.

Obiettivo

Conoscere il parco veicolare circolante nella Regione permette di meglio stimare le emissioni di inquinanti in atmosfera prodotte dai trasporti su strada sia locali che transfrontalieri.

Ruolo di Arpa

ARPA riceve dagli enti gestori i dati, li elabora per l'aggiornamento dell'Inventario regionale delle emissioni e li archivia.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Trasporti

Tema SINAnet

Trasporti

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

Non applicabile

Tendenza

miglioramento

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 1 1

 

Proprietà del dato

ACI Valle d’Aosta e GEIE-TMB.

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2011

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

Tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

Normativa europea reperibile in formato pdf all’indirizzo internet http://eur-lex.europa.eu/
EURO 1 (immatricolati dopo il 31.12.1992)

  • 93/59/CEE (con catalizzatore)
  • 91/441/CE
  • 91/542/CE (punto 6.2.1.A)

EURO 2 (immatricolati dopo il 1.1.1997)

  • 91.542 punto 6.2.1.B
  • 94/12 CEE
  • 96/1 CE
  • 96/44 CEE
  • 96/69 CE
  • 98/77 CE

EURO 3 (immatricolati dopo il 1.1.2001)

  • 98/69 CE
  • 98/77 CE rif 98/69 CE
  • 99/96 CE
  • 99/102 CE rif. 98/69 CE
  • 2001/1 CE rif 98/69 CE
  • 2001/27 CE
  • 2001/100 CE A
  • 2002/80 CE A
  • 2003/76 CE A

EURO 4 (immatricolati dopo il 1.1.2006)

  • 98/69/CE B
  • 98/77/CE rif. 98/69/CE B
  • 1999/96 CE B
  • 1999/102 CE B rif. 98/69/CE B
  • 2001/1/CE Rif. 98/69 CE B
  • 2001/1 CE B rif. 98/69 CE B
  • 2001/27 CE B
  • 2001/100 CE B
  • 2002/80 CE B
  • 2003/76 CE B
  • 2005/55/CE B1
  • 2006/51 CE B rif. 2005/55/CE B1

EURO 5 (immatricolati dopo il 1.9.2009)

  • 2005/55/CE B2
  • 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B2
  • 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B2 (ecol. migliorato) oppure Riga C
  • 99/96 fase III oppure Riga B2 o C
  • 2001/27 CE Rif. 1999/96 Riga B2 oppure Riga C
  • 2005/78 CE Rif 2005/55 CE Riga B2 oppure riga C

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore é collegata alla misura “RT2 – Rinnovo tecnologico del parco circolante” del piano Regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della Qualità dell’Aria (Legge regionale 30 gennaio 2007, n. 2 “Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015”).

Livelli di riferimento

Non ci sono riferimenti diretti con normative specifiche.
Viene riportato un confronto per le automobili con il parco veicolare delle regioni dell’Italia Nord-Ovest.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

Indicatori correlati nella presente relazione

Presentazione e analisi

Parco veicoli leggeri - ACI VdA (2012)


Automobili Parco ACI VDA
Parco ACI Italia Nord Ovest
Euro 0 5,00% 6,74%
Euro 1 1,92% 2,66%
Euro 2 9,17% 13,06%
Euro 3 11,74% 22,62%
Euro 4 31,21% 38,37%
Euro 5 40,93% 16,51%
Euro 6 0.03% 0.05%

parco auto

Parco veicoli pesanti - ACI VdA (2012)

Veicoli commerciali pesanti Parco ACI VdA GEIE MB
Euro 0 39,62% 0%
Euro 1 7,92% 0%
Euro 2 16,37% 0,99%
Euro 3 21,09% 20,14%
Euro 4 5,91% 16,20%
Euro 5 9,08% 62,67%

parco camion 2012

Commenti

PARCO VEICOLI LEGGERI – ACI VdA (2012)
Confrontando la distribuzione nelle classi, definite dalla Direttiva europea, delle automobili circolanti in Valle d’Aosta, con quella delle altre regioni nord-occidentali italiane, si osserva un maggior rinnovamento del parco circolante rispetto all’area presa in considerazione. In particolare risultano elevate le percentuali riferite alla classe Euro 5.

PARCO VEICOLI PESANTI – ACI VdA (2012)
Distribuzione, nelle classi definite dalla Direttiva europea, del parco circolante di veicoli commerciali pesanti (superiori a 3,5 tonnellate) in Valle d’Aosta, a confronto con la sola componente in transito al Traforo del Monte Bianco.
Confrontando la distribuzione nelle classi, definite dalla Direttiva europea, del parco circolante di veicoli commerciali pesanti (superiori a 3,5 tonnellate) in Valle d’Aosta a livello regionale, con la sola componente di mezzi pesanti transitanti al Traforo del Monte Bianco, si osserva che la componente transfrontaliera è molto più aggiornata tecnologicamente rispetto all’insieme dei veicoli pesanti circolanti in Valle d’Aosta. Il parco dei mezzi pesanti transitante in autostrada risulta più rinnovato rispetto a quello relativo al traffico locale sia per il divieto di transito dei mezzi Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 (a partire dal 1 novembre 2012) al Traforo del Monte Bianco, sia perché, facendo percorsi più distanti, vengono rinnovati con maggior frequenza.

rsa2012- Quantità di rifiuti urbani differenziati - FLU_RR_004

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica, come percentuale sul totale prodotto, i rifiuti urbani e assimilati raccolti separatamente per tipologie recuperabili ed effettivamente avviati a recupero.
Inoltre, mette a confronto i quantitativi totali annui, per l’intero territorio regionale, di rifiuti urbani e assimilati avviati a smaltimento e quelli avviati a recupero. 

Messaggio chiave

Su tutto il territorio valdostano (ATO), negli ultimi anni, la percentuale di raccolta differenziata è andata notevolmente aumentando. Al 31 dicembre 2012, è stato raggiunto il 46,4% ma tale percentuale risulta ancora abbastanza lontana dall’obiettivo del 65% definito dalla normativa.

A livello di SubATO, al 31 dicembre 2012, non è ancora stato raggiunto l’obiettivo del 60% di raccolta differenziata definito dalla normativa regionale per la fine del 2011 anche se la Comunità Montana Gran Combin ha raggiunto il 56,8%, il Comune di Aosta e la Comunità Montana Mont Rose hanno raggiunto rispettivamente il 50,2% e 48,4% ed, infine, tutte le altre Comunità hanno superato la soglia del 40% con tre Comunità (Grand Paradis, Monte Emilius e Monte Cervino) che hanno raggiunto quella del 45%.

Negli ultimi anni, i quantitativi totali di rifiuti urbani valdostani raccolti in modo separato e quindi recuperati sono in costante aumento e, di conseguenza, vi è stata una lenta ma graduale diminuzione della quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica. 

Obiettivo

L’indicatore quantifica i rifiuti urbani e assimilati raccolti in maniera differenziata ed avviati a recupero al fine anche di verificare il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla normativa. A tale fine, viene riportato il dato percentuale. A completamento dell’informazione vengono poi riportati anche i quantitativi, in tonnellate, di rifiuti prodotti, di quelli recuperati mediante raccolta differenziata e di quelli ancora avviati a smaltimento in discarica.
Vengono riportati i dati dal 2008 al 2012. 

Ruolo di Arpa

Fino al 2008, elaborazione dei dati forniti da Regione Autonoma Valle d’Aosta. In seguito sola stesura dell’indicatore sulla base dei dati forniti dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta ed elaborati dall’Osservatorio Regionale Rifiuti. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Rifiuti

Tema SINAnet

Produzione rifiuti

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

medio 

Tendenza**

ascendente 

* Al 31 dicembre 2012, la percentuale di raccolta differenziata raggiunta è stata del 46,4% ma essa risulta ancora abbastanza lontana dall’obiettivo del 65% definito dalla normativa.

** Su tutto il territorio valdostano, negli ultimi anni, la percentuale di raccolta differenziata è andata notevolmente aumentando e i quantitativi di rifiuti urbani avviati in discarica sono diminuiti.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1  1 1 1

 

Proprietà del dato

Per l’anno 2008, Regione Autonoma Valle d’Aosta con elaborazione ARPA
Per gli altri anni, Regione Autonoma Valle d’Aosta con elaborazione Osservatorio Regionale Rifiuti 

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2012

Copertura temporale

Dal 2002

Copertura territoriale

Intero territorio regionale. I dati sono suddivisi per sottoambiti territoriali ottimali - SubATO (Comunità Montane e Comune di Aosta). 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 152/2006 - parte terza: Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati (artt. 205)
  • l. 296/2006 - Finanziaria 2007 (Art. 1 comma 1108)
  • l.r. 31/2007 - Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti (Art. 10) 

Relazione con la normativa

La normativa definisce degli obiettivi di raccolta differenziata da raggiungere con tempistiche definite e stabilisce delle misure per incrementare la raccolta stessa. 

Livelli di riferimento

Percentuali obiettivo di raccolta differenziata dei rifiuti urbani:
d.lgs. 152/2006 – Art. 205:
•    35% entro 31 dicembre 2006
•    45% entro 31 dicembre 2008
•    65% entro 31 dicembre 2012
per ogni ambito territoriale ottimale (in Valle d’Aosta è l’intera regione)
l. 296/2006 – Art. 1 comma 1108:
•    40% entro 31 dicembre 2007
•    50% entro 31 dicembre 2009
•    60% entro 31 dicembre 2011
per ogni ambito territoriale ottimale (in Valle d’Aosta è l’intera regione)
l.r. 31/2007 – Art. 10:
•    40% entro 31 dicembre 2007
•    50% entro 31 dicembre 2009
•    60% entro 31 dicembre 2011
per ogni sottoambito territoriale ottimale (in Valle d’Aosta Comunità montane e Comune di Aosta)

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

“Quantità di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato” - Annuario dei dati ambientali 2011 – ISPRA 

Presentazione e analisi

Raccolta differenziata %

Grafico urbani percentuale RD 1212

Raccolta differenziata (%) 2008 2009 2010 2011 2012
Aosta 47,3 48,9 48,6 48,2 50,2
C. M. Valdigne Mont Blanc 39,2 38,9 38,9 40,1 40,9
C. M. Gran Paradis 37,6 38,4 38,8 41,5 45,7
C. M. Grand Combin 37,1 37,9 53,9 55,0 56,8
C. M. Monte Emilius 37,7 38,7 38,7 42,0 46,4
C. M. Monte Cervino 37,5 38,2 38,7 43,7 45,2
C. M. Evançon 34,7 35,7 36,1 41,3 43,3
C. M. Mont Rose 40,8 41,1 44,4 47,3 48,4
C. M. Walser 39,7 39,3 39,9 40,4 42,5
Totale Valle d'Aosta 39,9 40,8 41,6 44,0 46,4

Smaltimento e recupero rifiuti urbani

Grafico urbani gestione 1212

Produzione, Smaltimento e Recupero RU 2008 2009 2010 2011 2012
Produzione Totale RU (t/anno) 74.601 76.177 76.973 75.272 73.860
Smaltimento in discarica RU (t/anno) 44.811 45.135 44.935 42.184 39.570
Totale Raccolte Differenziate (t/anno) 29.790 31.042 32.038 33.088 34.291

Su tutto il territorio valdostano (corrispondente all’Ambito territoriale ottimale – ATO), negli ultimi anni, la percentuale di raccolta differenziata è andata aumentando. Al 31 dicembre 2012, la percentuale raggiunta è stata del 46,4% (con un aumento di 2,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente) ma essa risulta ancora abbastanza lontana dall’obiettivo del 65% definito dalla normativa.
A livello di Sottoambiti territoriali ottimali (Sub-ATO), la Comunità Montana Gran Combin, nel 2010, ha superato la soglia del 50% ed ha raggiunto il 56,8% nel 2012. Il comune di Aosta ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata pari al 48% nel 2009,  l’ha mantenuta per gli anni successivi superando la soglia del 50% nel 2012 . Nel 2011 tutte le Comunità Montane hanno almeno raggiunto la soglia del  40% mentre, nel 2012, alcune (Grand Paradis, Monte Emilius e Monte Cervino) hanno superato anche quella del 45% con la Comunità Montana Monte Rose che ha raggiunto il 48,4%. Anche a livello di SubATO al 31/12/2012 non è ancora stato raggiunto l’obiettivo del 60% di raccolta differenziata definito dalla normativa regionale per il 31/12/2011.
Considerando i quantitativi totali di rifiuti urbani valdostani prodotti, raccolti in modo separato e quindi recuperati e smaltiti in discarica, si osserva un costante aumento della raccolta differenziata, e di conseguenza dei materiali avviati al recupero, e una lenta ma graduale diminuzione, nel tempo, della quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica.