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Rapporto Stato Ambiente

VIII Relazione Stato Ambiente - 2013

Contenuti della sezione corrente
rsa2013- Riduzione a conformità degli impianti che hanno portato a superamenti dei valori di riferimento normativo per l’esposizione ai campi elettromagnetici - TER_BON_003

Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta, inquadrandoli territorialmente sulla mappa della regione, i superamenti dei valori di riferimento normativi relativi all’esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici sia per quanto riguarda le emissioni a radiofrequenza (antenne) sia per le emissioni a 50 Hz (elettrodotti). I dati sono riassunti in tabelle che riportano il sito in cui il superamento è stato registrato dall’ARPA, il valore di riferimento normativo violato e lo stato di avanzamento dell’azione di bonifica.

Messaggio chiave

Nonostante le continue azioni di bonifica permane la criticità dei superamenti del valore di attenzione a RF nell’area di Les Fleurs e Gerdaz nel comune di Gressan in quanto queste due località si trovano in un punto strategico per la copertura radiofonica e televisiva di tutta la piana di Aosta, dove è concentrato il maggior bacino di utenti della regione.

A bassa frequenza non si sono rilevati nuovi superamenti dei limiti normativi.  

Obiettivo

L’ARPA svolge una attenta attività di verifica dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati da elettrodotti o da impianti di radiocomunicazione: gli indicatori TER_NIR_002 (Monitoraggio, sia mediante simulazioni numeriche sia mediante rilievi strumentali, dei campi elettromagnetici generati da impianti di radiotrasmissione) e TER_NIR_004 (Monitoraggio, sia mediante simulazioni numeriche sia mediante rilievi strumentali, di campi elettromagnetici generati da elettrodotti) riportano il numero di controlli eseguiti, mentre in questa scheda sono riportate le informazioni relative ai casi di superamenti di valori normativi.
L’indicatore visualizza la distribuzione dei luoghi sul territorio regionale in cui sono stati riscontrati superamenti dei valori di riferimento normativi per quanto riguarda i campi elettromagnetici sia ELF che RF, indica quale dei livelli di riferimento normativo risultava superato e riporta le azioni di risanamento messe in opera per la bonifica con il risultato di quelle già concluse.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia, quando durante le attività di controllo riscontra un superamento di limiti, lo segnala mediante dettagliata relazione tecnica all’autorità competente,  fornisce tutto il supporto tecnico necessario per definire le azioni di riduzione a conformità e, ad interventi conclusi, esegue rilievi di verifica.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono 

Tendenza

ascendente 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

Arpa Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Aggiornamento continuo

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

A radiofrequenza i superamenti sono stati trovati, e le azioni di bonifica intraprese, dal 1999.
A bassa frequenza i superamenti sono stati riscontrati, e le relative azioni di bonifica intraprese, dal 2010.

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. quadro 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici, elettromagnetici), art. 9 “Piani di risanamento”, art. 14 “Controlli”
  • d.m. 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz.)
  • l.r. 4 novembre 2005, n. 25 (Disciplina per l’installazione, la localizzazione e l’esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d’Aosta), e abrogazione della legge regionale 21 agosto 2000, n. 31.)
  • d.m. 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.)
  • l.r. 15 dicembre 2006, n. 32 (Disposizioni in materia di elettrodotti)
  • l.r. 28 aprile 2011, n. 8 (Nuove disposizioni in materia di elettrodotti. Abrogazione della legge regionale 15 dicembre 2006, n. 32.)
  • d.m. 29 maggio 2008 (Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magnetica)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore deriva da richieste esplicite previste dalla normativa.

Livelli di riferimento

Campi elettromagnetici a radiofrequenza:

•    Limiti di esposizione

Frequenza [MHz] Valore efficace E [V/m] Valore efficace H [A/m] Densità potenza [W/m^2]
0.1 - 3 60 0.2 -
>3 - 3000 20 0.05 1
>3000 - 300000 40 0.1 4

Da non superare in nessun luogo accessibile alla popolazione.

•    Valori di attenzione: 6 V/m per il campo elettrico e 0.016 A/m per il campo magnetico sull’intera banda di frequenza da 0.1 MHz a 300 GHz da non superare all'interno di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari.
•    Obiettivi di qualità: 6 V/m per il campo elettrico e 0.016 A/m per il campo magnetico sull'intera banda di frequenza da 0.1 MHz a 300 GHz nelle aree intensamente frequentate al fine di una progressiva minimizzazione dell’esposizione.

Campi elettromagnetici a 50 Hz:

Tipo di campo Limiti di esposizione Valori di attenzione Obiettivo di qualità
Elettrico 5000 V/m Non previsto Non previsto
Magnetico 100 µT 10 µT 3 µT
  • Limiti di esposizione: sono i valori che non devono essere superati in alcuna condizione di esposizione della popolazione.
  • Valori di attenzione: non devono mai essere superati nelle aree gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenza di persone non inferiore a quattro ore giornaliere.
  • Obiettivi di qualità: da rispettare nella progettazione di nuovi elettrodotti e nella progettazione di nuovi insediamenti abitativi, di nuove aree gioco per l’infanzia, di nuovi ambienti scolastici e in generale di luoghi adibiti a permanenza di persone non inferiore a quattro ore giornaliere in prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti sul territorio.

Il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità sono da intendersi come mediana dei valori nell’arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio della rete.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

Siti sul territorio regionale con superamenti rilevati dei livelli di riferimento dei campi elettromagnetici a radiofrequenza previsti dalla normativa, e stato delle azioni di risanamento.

radiofrequenza 12 2013

*) A Plateau Rosa, presso il Rifugio Guide del Cervino, si sono verificati ripetuti superamenti di limiti con conseguenti azioni di risanamento.

Il colore giallo indica i superamenti eliminati, l'azzurro quelli segnalati all'autorità competente, l'arancione i superamenti per i quali è in corso una bonifica.

A Gressan - Les Fleurs l’estrema variabilità dei livelli di campo misurati (vedi grafico seguente) non permette di considerare rientrato il superamento del valore di attenzione finché tutte le fluttuazioni del campo elettrico si stabilizzeranno al di sotto di tale valore (pari a 6 V/m).

 

monitoraggio lesfleurs 2013

 

Luogo Livello normativo superato Stato della bonifica
Courmayeur - Pavillon Obiettivo di qualità Superamento eliminato
Gressan – Gerdaz Valore di attenzione Bonifica in corso
Gressan – Barrier Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento e sostituzione antenne
Gressan – Les Fleurs 1 Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento e sostituzione antenne
Gressan – Les Fleurs 2 Valore di attenzione Bonifica in corso
Cogne – Mont Cuc Valore di attenzione Superamento eliminato con manutenzione stazione  radioelettrica trasmittente
Valtournenche – Plateau Rosa Valore di attenzione Superamento segnalato
Torgnon – Casa parrocchiale Valore di attenzione Superamento eliminato con rimozione antenne
Sarre - Pleod Valore di attenzione Superamento eliminato con modifica antenne
Charvensod - Pessinaz Valore di attenzione Superamento eliminato con innalzamento antenne e riduzione potenza
Charvensod – Plan de Seremont Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento antenne
Pont Saint Martin – Ivery 1 Valore di attenzione Superamento eliminato con rimozione antenne
Pont Saint Martin – Ivery 2 Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento antenne
Pont Saint Martin – Ivery 3 Valore di attenzione Superamento eliminato con spostamento antenne

Siti sul territorio regionale con superamenti rilevati dei livelli di riferimento dei campi elettromagnetici a 50Hz previsti dalla normativa, e stato delle azioni di risanamento.

2 50hz

* Il superamento ad Aosta era di induzione magnetica
** Il superamento a Chambave è di campo elettrico

 

Luogo Livello normativo superato Stato della bonifica
Aosta - Ospedale Valore di attenzione induzione magnetica. Superamento eliminato con interdizione della zona all’accesso
Chambave – La Meyaz Limite di esposizione del campo elettrico. Bonifica in corso

 

Nei molteplici e ripetuti superamenti del valore di attenzione a RF nell’area di Les Fleurs- Gerdaz nel comune di Gressan sono attualmente in corso le azioni di bonifica necessarie a riportare i livelli di campo elettrico al di sotto del valore di attenzione previsto dalla normativa vigente.
L’unico caso di superamento ELF del valore di attenzione del campo magnetico a 50 Hz è stato risolto agevolmente in quanto riscontrato all’interno di un edificio pubblico e l’intervento è stato quello di interdire la permanenza prolungata nell’area di superamento. L’unico caso di superamento del limite di esposizione del campo elettrico a 50 Hz presso un elettrodotto, nel comune di Chambave,  è in avanzata fase di bonifica: il gestore dell’elettrodotto ha già operato una risistemazione della linea e rimane da effettuare un mirato intervento di messa a terra nell’area del superamento.

rsa2013- Stato di avanzamento dei piani di risanamento per rumore delle infrastrutture stradali - TER_BON_002

Presentazione

Descrizione

L’indicatore monitora lo stato di attuazione dei piani di risanamento delle infrastrutture di trasporto stradali in riferimento agli adempimenti previsti dalla normativa nazionale sull’inquinamento acustico e a quella che ha recepito la direttiva europea 2002/49/CE.

Messaggio chiave

L’attuazione dei risanamenti dal rumore determinato dall’esercizio delle infrastrutture di trasporto  è giunta alla fase di predisposizione degli interventi di mitigazione.  Il quadro fino ad ora raccolto sullo stato di avanzamento delle opere di risanamento lungo le infrastrutture di trasporto stradale  evidenzia un chiaro ritardo delle azioni di risanamento delle infrastrutture in gestione ad enti pubblici (ANAS, regioni, province, comuni). Al contrario è da sottolineare l’impegno dei gestori di infrastrutture autostradali che ha portato alla realizzazione dei primi interventi di risanamento e alla progressiva progettazione di quelli ancora da realizzare.

Obiettivo

L’indicatore rappresenta la risposta ad un’esplicita richiesta della normativa che prevede la presentazione di piani di risanamento e d’azione al fine di ridurre la percentuale di popolazione esposta agli alti livelli di rumore prodotti dalle infrastrutture stradali e ricondurre i medesimi entro i valori limite previsti. Il conseguimento degli obiettivi di risanamento deve avvenire entro 15 anni dalla data di espressione della Regione o di altra autorità competente.

Ruolo di Arpa

L’ARPA della Valle d’Aosta esprime parere relativamente agli aspetti metodologici di effettuazione dei rilievi e alla valutazione previsionale degli impatti. Essa fa parte, fornendo supporto tecnico acustico, del tavolo tecnico regionale istituito nell’anno 2010 e legato alla problematica inerente l'installazione delle barriere antirumore sul tratto autostradale della “A5” Quincinetto-Aosta.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Trasporti - Rumore

Tema SINAnet

Rumore

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

medio

Tendenza

stabile 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

Società Gestrici Autostrade, R.A.V.A. e ARPA Valle d’Aosta. 

Periodicità di aggiornamento

Aggiornamento continuo al procedere delle installazioni di barriere

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

Dal 2007

Copertura territoriale

Principali strade della regione Valle d'Aosta

Riferimenti

Inquadramento normativo

l. 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull’inquinamento acustico)
d.m. 29 novembre 2000 (Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore)
d.p.r. 30 marzo 2004, n. 142 (Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare a norma dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447)
d.lgs. 19 agosto 2005, n. 194 (Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale)
l.r. 30 giugno 2009, n. 20 (Nuove disposizioni in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento acustico. Abrogazione della legge regionale 29 marzo 2006, n.9.) e  d.g.r. 2 novembre 2012 n. 2083  (Approvazione delle disposizioni attuative della legge regionale 30 giugno 2009, n. 20 recante “nuove disposizioni in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento acustico. Abrogazione della legge regionale 29 marzo 2006, n. 9 di cui all’art. 2 comma 1, lettere a), b), d) e g).

Relazione con la normativa

La predisposizione dei piani di risanamento e abbattimento del rumore prodotto dalle infrastrutture di trasporto stradali è richiesta esplicitamente dalla normativa nazionale al fine di conseguire i valori limite previsti.

Livelli di riferimento

I valori limite sono indicati nel d.p.r. 142/2004 e nel d.p.c.m. 14/11/1997.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Nell’annuario ISPRA edizione 2011 “Tematiche in primo piano” nel capitolo 6 sull’esposizione agli agenti fisici vengono trattate anche le azioni per contenere l’inquinamento acustico, non è presente però un indicatore specifico.

Presentazione e analisi

Poiché esiste un ritardo delle azioni di risanamento delle infrastrutture in gestione ad enti pubblici (ANAS, regioni, province, comuni), nel presente indicatore ci si focalizza quindi sullo stato di avanzamento degli adempimenti e delle opere di risanamento in capo ai gestori di infrastrutture autostradali.

Piani di risanamento acustico (PRA) dei gestori di infrastrutture autostradali e raccordi

La gestione del rumore determinato dall’esercizio delle infrastrutture di trasporto stradali è regolamentata a livello nazionale dal D.M.A. 29.11.2000 e dal D.P.R. 142/2004. Tali normative hanno imposto ai gestori l’individuazione delle aree di superamento dei limiti previsti dalla normativa e la successiva presentazione del piano di contenimento e abbattimento del rumore.
Già dall'anno 2001 la Regione Valle d’Aosta aveva istituito un primo tavolo tecnico di lavoro con l’obiettivo di affrontare efficacemente, e tenendo conto dei differenti aspetti ambientali e paesaggistici, la riduzione dell’esposizione all’inquinamento acustico attraverso l’installazione di barriere antirumore.
Il lavoro è proseguito dopo l'entrata in vigore del DPR 142/204, che di fatto ha sancito la data dalla quale decorrevano i tempi per la presentazione dei piani di risanamento acustico, attraverso l'istituzione di un secondo tavolo tecnico di lavoro istituito nell'anno 2010.

A detti adempimenti si sono sovrapposti quelli previsti dal D.Lgs. 19 agosto 2005 che ha recepito la  Direttiva Europea sulla gestione del rumore ambientale.
Mentre la normativa nazionale si applica indistintamente a infrastrutture di tipo lineare nazionali, regionali e locali gli adempimenti della normativa europea si applicano invece solo a quelle strade principali che hanno un volume di traffico annuo superiore a 3.000.000 di veicoli.
Gli adempimenti nazionali hanno raggiunto ormai da tempo le relative scadenze (anno 2007) mentre, in una logica di progressiva estensione nel tempo di quelli previsti dalla normativa europea, ci sono state due fasi:

  • la prima, con scadenza entro il 30 giugno 2007 per la mappatura acustica e entro il 18 luglio 2008 per la presentazione dei Piani d’Azione, che ha interessato le strade caratterizzate da un traffico annuale superiore a 6 milioni di veicoli;
  • la seconda, con scadenza entro il 30 giugno 2012 per la mappatura acustica e entro il 18 luglio 2013 per la presentazione dei Piani d’Azione, che ha interessato le strade caratterizzate da un traffico annuale superiore a 3 milioni di veicoli.

Le date del 30/6/2012 e del 18/7/2013 hanno rappresentato  anche il termine per la prima revisione delle mappature acustiche e dei piani d'azione delle strade caratterizzate da un traffico annuale superiore a 6 milioni di veicoli interessate dalla prima fase. La normativa europea prevede infatti l’obbligo per i gestori delle infrastrutture di trasporto di riesaminare e rielaborare le mappature acustiche e i piani d'azione ogni cinque anni e, comunque, ogni qualvolta necessario e in caso di sviluppi sostanziali che si ripercuotono sulla situazione acustica esistente.
Per i gestori di infrastrutture autostradali i Piani d’Azione Europei hanno un orizzonte di cinque anni e rappresentano, così, una sorta di piano stralcio quinquennale del più ampio Piano di Risanamento Acustico nazionale quindicennale già presentato e sviluppato ai sensi del DMA 29.11.2000.
La situazione aggiornata delle azioni in ordine agli adempimenti normativi in capo ai gestori di tratti di autostrade in Valle d’Aosta è riassunta nella seguente tabella.

Stato di presentazione della documentazione richiesta in termini di abbattimento del rumore prodotto dalle infrastrutture autostradali:

Società o Ente gestore  Tratte autostradali interessate 

Adempimenti DM 29/11/2000

Fase I del d.lgs. 194/2005

Fase II del d.lgs. 194/2005

Individu-
azione delle aree di superamento dei limiti

Presenta-
zione del piano di contenimento e abbattimento del rumore

Presenta-
zione della Mappatura acustica

Presenta-
zione del Piano d’azione

Revisione della Mappatura acustica Revisione del Piano d’azione
SAV A5 Quincinetto Aosta SI SI SI SI  SI SI
SITRASB Traforo del Gran San Bernardo SI NO (*) Non dovuta (**) Non dovuta(**)  / /
RAV Autostrada A5 Aosta - Traforo del Monte Bianco SI NO (*) NO NO entro il 30 giugno 2017  entro il 18 luglio 2018
ANAS  – SITMB  – RAV Strada Statale n° 26 dir dall’uscita della galleria Brenva al piazzale del Traforo del Monte Bianco (T1)  SI NO Non dovuta (**) Non dovuta (**)  /  /

(*) Il Piano non è stato presentato in quanto il gestore ha dichiarato che l’infrastruttura di propria competenza, rispettando i limiti vigenti, non necessita di interventi di risanamento acustico
(**) Gli adempimenti derivanti dalla normativa europea riguardano solo le strade principali con più di 3.000.000 di veicoli/anno e tali tratti di strade non li superano

Il piano di risanamento nazionale è quello che deve ottenere le approvazioni dagli organi competenti mentre il piano d’azione, recependo quello nazionale, si configura come uno strumento divulgativo dal quale è possibile seguire gli aggiornamenti e lo stato di attuazione delle azioni svolte e di quelle ancora da svolgere fino al completamento dei quindici anni per il risanamento acustico complessivo dell’autostrada considerata.
L’Art. 8 “Informazione e consultazione del pubblico” del D.Lgs. 194/2005  prevede l’obbligo di rendere disponibili al pubblico le informazioni elaborate dai vari stralci dei Piani d’Azione.
Di tutti i tratti di autostrada, o di raccordo autostradale presenti in Valle d’Aosta, quello compreso tra Quincinetto e Aosta (gestore S.A.V.) è, per numero di veicoli annui transitanti e per prossimità a nuclei abitativi, quello maggiormente interessato da interventi di mitigazione acustica. Sulla base della documentazione in possesso di A.R.P.A. e di quanto riportato sul sito internet della Società Autostrade Valdostane S.A.V. http://www.sav-a5.it/index.php/piano_dazione/ si procede ad illustrare l'aggiornamento, al mese di  dicembre 2013, dello stato di attuazione del piano di risanamento acustico del tratto di autostrada A5 Quincinetto-Aosta.

Aggiornamento dell’installazione di barriere antirumore ad opera di S.A.V. sul tratto di A5 Quincinetto-Aosta

In relazione al tracciato autostradale della A5 Quincinetto-Aosta si fa presente che il piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore predisposto e presentato da Società Autostrade Valdostane è stato approvato con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATT) 2011-0000032 del 11/3/2011.
L’approvazione del Piano ha fissato i tempi di massima per la programmazione degli interventi. A decorrere dalla data di approvazione del decreto del MATTM (11 marzo 2011) e fino al 1 gennaio 2014 era previsto il completamento degli interventi già in atto e la programmazione di quelli inerenti il primo stralcio. Entro il 15 gennaio 2013 è stata fissata la successiva scadenza sullo stato di attuazione del Piano che doveva prevedere una ricognizione delle azioni svolte e la presentazione della documentazione relativa al successivo stralcio di Piano.
L'11 gennaio 2013 è stata presentata al tavolo tecnico di lavoro la documentazione della Fase 2 del PRA inerente gli interventi di risanamento previsti nel secondo stralcio  (quinquennio 2014-2018). A tale data sono stati completati alcuni degli interventi nei comuni di Donnas, Hône e Verrès (vedi dettaglio), già previsti nel primo stralcio, ed è stata effettuata la riprogrammazione di quelli mancanti. Anche il secondo stralcio del PRA dovrà essere approvato con relativo decreto del MATTM d’intesa con la Conferenza Unificata ed è stato oggetto dell'analisi da parte del tavolo tecnico di lavoro regionale al fine dell’espressione dei pareri previsti dalla normativa vigente.
I periodi successivi di revisione e avanzamento del Piano avranno durata quinquennale, fino al raggiungimento dei quindici anni previsti dall’art. 2, comma 2, lettera b) per la realizzazione degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore prodotto dalle infrastrutture di trasporto veicolare.
In particolare nel corso dell'anno 2013 il tavolo tecnico ha espresso parere sui primi 4 progetti esecutivi del secondo stralcio del PRA.

Localizzazione e caratteristiche delle barriere antirumore in progettazione esecutiva sui quali ha espresso parere il tavolo tecnico

Ubicazione Codici Barriere Progressiva A5   Sviluppo Altezza
Da km A km Direz. km m
Donnas - Clapey/Rosier tra la barriera esistente BAR-DO-05  e il viadotto Donnas BAR-DO-02 / BAR-DO-01 59,105 59,831 Ao>To 0,708 3,00

Hône - Verfie dalla fine della barriera BAR-HO-01

BAR-HO-06 / BAR-HO-07  62,591  62,842 Ao>To 0,236 4,00
Verrès - Glair, a partire dallo svincolo A5 BAR-VR-06 / BAR-VR-07-A 70,166  70,526 To>Ao 0,483 3,00÷4,00
Châtillon - tra lo svincolo A5 e la galleria Garin BAR-CT-02

81,623  

82,095  Ao>To  0,428 4,00
BAR-CT-01 To>Ao 0,444 2,50÷4,00

Tramite i codici identificativi riportati nella tabella è possibile trovare i riferimenti di ciascuna barriera antirumore sia sulla Relazione di comunicazione inrenete il piano d'azione 2013-2017 predisposto dalla  S.A.V., sia sulle tavole grafiche riportanti la localizzazione degli interventi del PRA.
I progetti esecutivi inerenti gli interventi riportati nella soprastante tabella sono nella fase di approvazione e di rilascio di permesso di costruire da parte della Struttura di Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali  del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (SVCA – MIT). Anche per gli altri interventi previsti dal secondo stralcio del PRA, che hanno un ordine di priorità successivo, seguiranno le differenti fasi che interessano la progettazione definitiva, l’espressione dei pareri, le varie autorizzazioni  e l’approvazione da parte del SVCA – MIT.
Complessivamente il PRA prevede l’installazione di circa 8 Km di barriere antirumore, caratterizzate da una superficie totale di circa 26.000 mq la cui completa attuazione dovrebbe avvenire  nel periodo 2008 2022. La progettazione degli interventi è stata svolta per fasi iniziando dalla bonifica dei ricettori residenziali di Fascia A (quello entro i 100 mt) e dei ricettori sensibili di Fascia A e B e successivamente passando alla bonifica dei ricettori residenziali di Fascia B (tra i 100 e i 250 metri dall’autostrada).

Ad oggi è possibile avere un quadro complessivo su quanto previsto nei quindici anni dal PRA grazie alla pubblicazione delle informazioni inerenti il piano d’azione 2013-2017 che ne recepisce gli interventi. Il documento è interamente consultabile al seguente indirizzo http://www.sav-a5.it/_img/pianodazione.pdf mentre è possibile accedere alla tavole grafiche sulla localizzazione degli interventi di mitigazione cliccando sui due sottostanti link (tavole grafiche estratte da documento elaborato dalla Società Autostrade Valdostane) :

TAVOLA PNZ-01  1/2

TAVOLA PNZ-01  2/2


I° Tavolo tecnico di lavoro istituito nel 2001 con Deliberazione della Giunta Regionale n. 968/2001 con l’obiettivo di analizzare e predisporre soluzioni volte alla realizzazione di barriere antirumore sul tratto autostradale “A5” - Aosta - Quincinetto dell’Ente gestore S.A.V. S.p.A.

Questo primo tavolo tecnico di lavoro è stato istituito nel periodo di mancata emanazione, fino al marzo del 2004, del regolamento recante “Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447”.
Il lavoro del tavolo tecnico ha portato all'approvazione di un protocollo d'intesa che, sulla base degli studi acustici e degli elaborati tecnici giudicati positivamente dai componenti il medesimo tavolo di lavoro, ha portato, ad oggi, alla realizzazione di alcuni tratti di barriere antirumore nei comuni di Donnas, Hône e Verrès.
Si riporta nella seguente tabella l’aggiornamento sullo stato di installazione delle barriere antirumore a seguito del piano di interventi di mitigazione previsti dalla d.g.r 7 febbraio 2005, n. 293 recante “Approvazione del protocollo di intenti tra la Regione Autonoma Valle d’Aosta e la Società Autostrade Valdostane S.p.a. per la realizzazione di interventi mirati della mitigazione del rumore nel tratto autostradale valdostano”.

Barriere antirumore già installate ad opera di  S.A.V. sul tratto valdostano dell'A5

Ubicazione Codici Barriere Progressiva A5   Sviluppo Altezza
Da km A km Direz. km m
Donnas - Outrefer BAR-DO-05 59,828 60,319 Ao>To 0,494 3,00÷3,50
Hône - Nerey BAR-HO-04 / BAR-HO-05 62,173 62,812 To>Ao 0,639 3,00
Verrès - Case popolari BAR-VR-04 / BAR-VR-05 69,247 69,568 To>Ao 0,321 3,50÷4,00
*Hône - Colliard / 62,170 62,580 Ao>To  0,410 3,00

 *Questo tratto di barriera è stato realizzato negli anni 1994-95 in un periodo antecedente il protocollo d’intesa tra la Regione e la S.A.V.

Sulla base del protocollo d’intesa, per i comuni sopra indicati gli interventi di risanamento compiuti sono rispettivamente il 37% del totale previsto per Donnas (490 metri di barriera antirumore realizzati su una previsione di 1.320 metri), l’81% del totale previsto per Hône (640 metri di barriera antirumore realizzati su una previsione di 790 metri) e il 19% del totale previsto per Verrès (320 metri di barriera antirumore realizzati su una previsione di 1.660 metri).
Durante l’iter che ha portato all’approvazione di questi interventi di risanamento acustico lo scenarionormativo di riferimento è mutato. L’emanazione del DPR 30/03/2004 n. 142 ha posto la S.A.V. nella condizione di redigere il piano di contenimento e abbattimento del rumore per tutto il suo percorso autostradale, dando integrale attuazione alle disposizioni di cui alla legge quadro n. 447/95 ed al D.M.A. 29 novembre 2000. Tale adempimento aveva come scadenza il mese di giugno 2007.
Gli interventi di mitigazione non ancora realizzati e quelli ulteriormente previsti, anche in altri comuni valdostani, dal piano di risanamento acustico presentato da S.A.V.,  saranno oggetto in futuro di concertazione con l’amministrazione regionale al fine di verificare lo stato di attuazione del piano e di procedere alla successiva approvazione dei medesimi interventi.

II° Tavolo tecnico di lavoro legato alla problematica delle barriere antirumore del tratto autostradale “A5” - Tratta Aosta - Quincinetto dell’Ente gestore S.A.V. S.p.A.

Dopo le scadenze dei termini previsti dalla normativa nazionale per la presentazione dei piani di risanamento acustico da parte degli enti gestori delle infrastrutture autostradali, la S.A.V. ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente il proprio Piano di contenimento ed abbattimento del rumore relativo all'intera tratta autostradale Aosta-Quincinetto. L’iter è previsto per le strade di interesse nazionale che attraversano più regioni al fine dell’approvazione del piano in sede di tavolo tecnico della Conferenza Unificata Stato-Regioni.
Allo stesso tempo, su richiesta della Giunta Regionale, è stato riconvocato un tavolo tecnico costituito da Strutture Regionali, A.R.P.A e S.A.V.  che si è riunito la prima volta a fine 2010.
 Il  tavolo tecnico ha i seguenti obiettivi:

  • seguire negli anni la progettazione e il graduale completamento degli interventi di mitigazione previsti;
  • fornire all’Ente gestore le indicazioni utili per poter procedere nel modo migliore con la realizzazione delle barriere antirumore al fine di contemperare le esigenze di protezione dal rumore con quelle di tipo paesaggistico e turistico;
  • ottenere da subito un consenso condiviso da parte delle differenti strutture regionali coinvolte rispetto agli interventi ancora da realizzare;
  • verificare l’efficienza degli interventi eseguiti attraverso collaudi acustici in opera;

Lo scopo del tavolo tecnico è quindi quello di proporre soluzioni di mitigazione dal rumore per far fronte alla necessità, da un lato, di attuare la normativa che prevede la tutela dagli effetti negativi prodotti dall’inquinamento acustico sulla popolazione residente, e, dall’altro, di tutelare la  visibilità di quegli elementi naturali e culturali del paesaggio valdostano, fondamentali dal punto di vista del richiamo turistico.
A tale fine, per i tratti rimanenti da risanare, il tavolo di lavoro ha ritenuto opportuno proporre una tipologia di barriera che sia dello stesso tipo di quella utilizzata fino ad ora, in maniera da conferire unitarietà e omogeneità all’intera infrastruttura. Allo stesso tempo sono stati considerati i tratti per i quali sarà necessario, invece, inserire nella struttura della barriera fonoassorbente alcuni moduli non opachi, che lascino visuale verso architetture e scorci importanti del paesaggio della Valle d’Aosta (a titolo esemplificativo, la costa dei vigneti e la strada romana di Donnas, il castello di Verrès, altri castelli).

Barriere antirumore in calcestruzzo alleggerito installate a margine carreggiata sul tratto di A5 Quincinetto-Aosta

img title="Comune di Hône – Barriere installate in loc. Nerey" s" a" w" h" /"

Comune di Hône – Barriere installate in loc. Nerey

2 barriere calcestruzzo

Tipologia di barriera mista calcestruzzo alleggerito e vetro trasparente

In concomitanza con i lavori del tavolo tecnico regionale, ed in particolare dei sopralluoghi congiunti di Soprintendenza per i beni e le attività culturali e struttura competente per il turismo finalizzati all’individuazione puntuale dei tratti di autostrada da risanare dove installare barriere trasparenti o di tipologia integrata,  è stato approvato in data 11 marzo 2011 lo Schema d’Intesa sui Piani di contenimento ed abbattimento del rumore in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni.
Alla luce delle risultanze dei sopralluoghi e del documento di approvazione del piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore predisposto da S.A.V., è stato effettuato l'aggiornamento del Piano e del crono programma degli interventi ed è stato presentato lo stralcio del piano di risanamento acustico 2013-2017 che ha dato il via alle progettazioni esecutive degli interventi della seconda fase. I motivi di tempi lunghi nella predisposizione di tali opere di mitigazione sono anche da ricercare nel contemporaneo adeguamento dei guard-rail alle nuove normative sulla sicurezza stradale.

rsa2013- Siti contaminati - TER_BON_001

Presentazione

Descrizione

L’indicatore vuole definire il numero, la tipologia e la distribuzione territoriale dei siti contaminati - o potenzialmente contaminati - presenti sul territorio regionale, oggetto della procedura ambientale prevista dalla normativa.
I siti potenzialmente contaminati sono aree in cui, a causa di attività antropiche (attuali o pregresse) di svariata natura, esiste una contaminazione di una o più matrici ambientali (terreno superficiale, terreno profondo, acque sotterranee) in concentrazioni superiori ai valori limite stabiliti dalla normativa nazionale (concentrazioni soglia di contaminazione o CSC).
La loro esistenza, di norma, non è palese e deve quindi essere accertata mediante apposite indagini (sondaggi ed analisi su terreni ed acque sotterranee).
Tra i siti potenzialmente contaminati, risultano contaminati quelli in cui il processo di Analisi di rischio (vedi approfondimento Analisi di Rischio) evidenzia un’effettiva pericolosità per la salute umana.

Messaggio chiave

Il numero di procedimenti avviati si mantiene pressoché costante.

Obiettivo

L’indicatore permette di conoscere tipologia e classificazione dei siti contaminati e di valutare, nel susseguirsi delle edizioni della relazione, l’evolvere dei procedimenti.
In funzione dello stato del procedimento in atto, per ogni sito contaminato viene rappresentata la sua classificazione tecnico-legislativa, secondo quanto previsto dagli articoli 240 e 242 del d.lgs. 152/2006.

Ruolo di Arpa

Secondo quanto previsto negli articoli  242 e 248 del d.lgs. 152/2006 e negli allegati alla Parte Quarta – Titolo V, ARPA è coinvolta nell’approvazione della documentazione progettale,  nella validazione delle analisi effettuate sulle matrici contaminate e nei controlli delle operazioni di messa in sicurezza e bonifica. ARPA riveste quindi un ruolo istituzionale di supporto tecnico all’amministrazione competente e di supervisione delle attività di campo.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Pericolosità antropogenica

Tema SINAnet

Siti contaminati

DPSIR

p

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

Sufficiente

Tendenza

stabile 

*Il numero di siti non è elevato, tuttavia bisogna considerare che il territorio di fondovalle – ove su una limitata estensione areale si concentra la maggioranza della popolazione residente e delle attività industriali-artigianali - è dal punto di vista idrogeologico particolarmente vulnerabile ad eventuali fenomeni di contaminazione.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

L’informazione riportata è da ritenersi completa rispetto ai siti noti. Il numero di siti interessati censiti è sicuramente inferiore a quelli effettivamente esistenti, dal momento che in molti casi si viene a conoscenza della presenza di contaminazione solo in occasione di interventi specifici sul sottosuolo delle aree interessate.

Proprietà del dato

Regione autonoma Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

Dal 1999, anno di entrata in vigore della prima normativa relativa ai siti contaminati (d.m. 471/1999).

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale)
  • d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 (Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale).

Relazione con la normativa

L’indicatore è mutuato dall’anagrafe regionale dei siti contaminati prevista dall’articolo 251 del d.lgs. 152/2006.

Livelli di riferimento

Il d.lgs. 152/2006  (Allegati alla Parte Quarta – Titolo V – All. 5 tab. 1 e 2) definisce le  “Concentrazioni soglia di contaminazione nel suolo, nel sottosuolo in relazione alla specifica destinazione d’uso dei siti”  e le “Concentrazioni soglia di contaminazione nelle acque sotterranee”, il cui superamento comporta l’attivazione del procedimento per sito potenzialmente contaminato.
Applicando l’Analisi di rischio sito specifica, vengono definite le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR).

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA.

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INF_001 - Viabilità e flussi di traffico autoveicolare e km di strade"""""TER_INF_001 - Sviluppo della rete viaria
  • FLU_EM_001 - Flussi di traffico autoveicolare
  • TER_RUM_A02 - Annoyance (Approfondimento)
  • a title="TER_RUM_002 Livelli di rumorosità ambientale prodotti dal traffico veicolare e loro valutazione secondo gli indicatori LDEN e LNIGHT"""""TER_RUM_002 - Livelli di rumorosità ambientale prodotti dal traffico veicolare e loro valutazione secondo gli indicatori LDEN e LNIGHT

Presentazione e analisi

Sino al 2006, con la precedente normativa (d.m. 471/1999), un sito era considerato contaminato, e quindi da bonificare, a seguito del superamento anche di un solo inquinante rispetto alle concentrazioni limite per suolo e/o acque sotterranee.
A seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. 152/2006, il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) definisce il sito “potenzialmente contaminato” e prevede – dopo un approfondimento della conoscenza dello stato di contaminazione - l’applicazione di un’Analisi di rischio sito specifica, volta a determinare le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR: concentrazioni al disotto delle quali non esiste rischio per la salute umana derivante dall’esposizione alle sostanze presenti). Se le CSR non vengono superate, la procedura è conclusa (sito non contaminato); in caso contrario il sito è contaminato e deve essere sottoposto a una bonifica, i cui obiettivi divengono le CSR.

 TER BON 001 a 1212

Figura 1: schema dell’iter tecnico/legislativo

La cartina sotto riportata rappresenta l’indicatore elaborato secondo una doppia legenda:

  • simbolica: rappresentante la tipologia di sito interessato
  • cromatica: rappresentante la classificazione tecnico-legislativa

 TER BON 001 b 1213

Figura 2: Siti contaminati presenti sul territorio regionale (31 dicembre 2013)

  Superficie Km2 % rispetto zone antropizzate % rispetto territorio regionale
Territorio regionale 3261  - 100
Zone antropizzate* 44 100 1.35
Siti contaminati 1.39 3.15 0.04
* Zone urbanizzate, industriali, commerciali, reti di comunicazione, zone estrattive e di cantiere

Tabella 1: Superficie interessata da siti contaminati

 

Commenti

Rispetto alla precedente edizione della relazione che riportava dati aggiornati al 31/12/2012 si osserva quanto segue:

  • complessivamente il numero di siti interessati non varia (27 siti complessivi)
  • n. 7 siti non più presenti in carta in quanto bonificati o definiti a tutti gli effetti non contaminati a seguito dell'analisi di rischio o del termine del periodo di monitoraggio;
  • n.7 nuovi siti;

La presenza di n. 7 nuovi siti, è prevalentemente riconducibile a:

  • suddivisione di un procedimento di sito potenzialmente contaminato in n.5 procedimenti distinti di cui 2 chiusi a sequito indagioni o analisi di rischio, 2 in attesa di bonifica e 1 potenzilamente contaminato.
  • eventi accidentali di limitata entità, che presumibilmente si esauriranno (chiusura procedimento) a seguito  dei primi interventi di rimozione della contaminazione.

Come evidenziato nella figura 1,  non necessariamente tutti i siti approdano alla procedura di analisi di rischio, dal momento che ( a seguito dell’evento contaminante o del rinvenimento della contaminazione pregressa)  il soggetto interessato è tenuto a mettere in atto tutte le misure (generalmente consistono nella rimozione del terreno evidentemente contaminato) necessarie alla  messa in sicurezza del sito ed alla prevenzione dell’ulteriore propagazione della contaminazione. A seguito di tali operazioni, vengono effettuate le analisi sul terreno di fondo scavo e solo se si riscontrano concentrazioni superiori alle CSC si procede con l’Analisi di rischio. Esiste quindi una casistica di siti per i quali il procedimento si conclude a seguito della prima rimozione della porzione di terreno contaminato.
I siti indicati come “altre tipologie” sono nella maggior  parte dei casi originati da perdite da serbatoi interrati di edifici quali condomini ed  alberghi; si tratta quindi come per le stazioni di servizio di siti di ridotte dimensioni. A tale proposito si evidenzia che la normativa relativa ai siti contaminati non prevede una dimensione minima di intervento, quindi qualsiasi evento  che possa originare una contaminazione del suolo o delle acque sotterranee  comporta l’attivazione della procedura per sito potenzialmente contaminato.
I siti indicati in carta come “attività industriali dismesse” e “miniere” sono per la maggior parte riconducibili ad aree, adibite in passato ad attività industriali o estrattive, che oggi presentano problematiche ambientali legate ad antiche pratiche  di smaltimento  (all’epoca non normate )  delle scorie di lavorazione. Infatti la normativa ambientale  è di recente introduzione (1999) e quindi va spesso a sanare contaminazioni storiche originate dalla precedente assenza di regole ambientali.  Allo stesso modo, anche la maggior parte delle criticità rilevate nelle attività industriali attive sono riconducibili non alle attuali lavorazioni, bensì a pratiche industriali pregresse.

Al 31/12/2013 sul territorio regionale si sono registrati  104 procedimenti per siti contaminati, di cui 77 chiusi; nel 2013, si sono conclusi 16 procdimenti, di cui 9 aperti nell'anno stesso. Qui di seguito si riportano alcune elaborazioni grafiche relative a:

  • modalità di chiusura del procedimento
  • tipologia di attività coinvolte
  • tipologia di inquinanti

TER BON 001 c 1213

Figura 3: statistiche siti contaminati sul territorio regionale

rsa2013- Numero di pareri rilasciati in riferimento a sorgenti di campo elettromagnetico a radiofrequenza: antenne - TER_NIR_001

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica l’attività svolta dall’Agenzia nel rilascio di pareri preventivi per la realizzazione di nuovi impianti o nel rinnovo di autorizzazione su impianti esistenti, per le sorgenti ad alta frequenza (RF), cioè impianti di radiocomunicazione, ai sensi della legge regionale n. 25 del 2005 (e in precedenza della l.r. 31/2000).
Viene riportata l’informazione sulla distribuzione territoriale degli impianti per Comunità Montana, enti ai quali fa capo il procedimento autorizzativo, e l’andamento del numero di pareri negli anni suddiviso tra impianti radiotelevisivi, stazioni radio base per telefonia cellulare e altro.

Messaggio chiave

L’elevato numero di parerei espressi dall'entrata in vigore della prima legge regionale indica una forte risposta fornita a livello normativo all’esigenza di protezione della popolazione  dall’esposizione ai campi elettromagnetici in presenza di una realtà, quella delle trasmissioni radiotelevisive o per telefonia mobile, in continua evoluzione.

Obiettivo

Il rilascio di pareri in merito al  rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici da parte di impianti in progetto o soggetti a verifica periodica costituisce uno strumento forte di prevenzione da indebite esposizioni della popolazione: quantificare il numero di pareri rilasciati serve a dare una indicazione sulla dinamicità del settore.

Ruolo di Arpa

La l.r. 25/2005 (e in precedenza la l.r. 31/2000) prevede che l’ARPA esprima un parere inerente al rispetto dei valori di riferimento introdotti dalla normativa nazionale ai fini della protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono

Tendenza*

Non applicabile

* Non applicabile per il sovrapporsi della ciclicità, dovuta alla durata dell’autorizzazione e alla dinamicità del mondo delle telecomunicazioni.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Continuo

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

Dal 2003

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici)
  • l.r. 4 novembre 2005, n. 25 (Disciplina per l'installazione, la localizzazione e l'esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta), e abrogazione della legge regionale 21 agosto 2000, n. 31).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore deriva da richieste esplicite previste dalla normativa.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Indicatori correlati nella presente relazione

Presentazione e analisi

Numero totale di impianti su cui ARPA ha rilasciato parere nell'anno 2013: 582

Numero di impianti su cui è stato espresso parere ai sensi della l.r. 25/2005 suddivisi per comunità montana nell'anno 2013.

num impianti com montane solo 1213 

Numero totale di impianti su cui ARPA ha rilasciato parere dal 2003 al 2013: 5520.

Numero di impianti su cui è stato espresso parere ai sensi della l.r. 25/2005 (e in precedenza della l.r. 31/2000) suddivisi per comunità montana dal 2003 al 2013.



num impianti com montane 1213


 

Numero di impianti, suddivisi per tipologia, su cui è stato espresso parere ai sensi della l.r. 25/2005 (e in precedenza della l.r. 31/2000) dal 2003 al 2013.


num impianti annuali 1213

I dati provengono dal catasto regionale delle sorgenti (SIRVA).

Commenti

Poiché l’autorizzazione rilasciata ai sensi della l.r. 25/2005 aveva originariamente, prima di una modifica normativa del 2013, durata di 6 anni il trend relativo al numero di impianti su cui ARPA ha rilasciato pareri dovrebbe essere ciclico: considerato però che nel 2009 si è verificato il passaggio da sistema televisivo analogico a digitale, il rinnovo dell’autorizzazione degli impianti analogici non c’è stato, ma si è avuta la presentazione della richiesta di autorizzazione dei nuovi sistemi televisivi digitali.
Inoltre nel tempo molti impianti di ponte-radio utilizzati in passato da aziende private per le comunicazioni tra dipendenti sono stati sostituiti da sistemi su rete di telefonia cellulare, pertanto anch’essi non sono stati sottoposti a rinnovo.
Questi fattori, uniti ad una inevitabile inerzia temporale tra la data di rilascio del parere da parte di ARPA e la data di autorizzazione dell’impianto,  possono spiegare perché il numero di impianti oggetto di parere tra il 2008 e il 2009 è inferiore a quello degli anni 2003 e 2004 mentre nel biennio 2010-2011 tende a riportarsi allo stesso livello del 2003 con nuovamente un calo nel 2012. Nel giugno 2013 è stata introdotta un'ulteriore variazione alla normativa abolendo la richiesta di rinnovo dopo 6 anni e introducendo una semplificazione amministrativa per particolari categorie di impianti per le quali non è più richiesto l'espressione del parere ARPA, ma solo il loro inserimento nel catasto regionale previa la verifica della coerenza dei dati forniti.
Nel 2013 comincia ad essere evidente l'aumento di richieste di pareri da parte dei gestori dei servizi di telefonia mobile per il potenziamento di impianti esistenti e la creazione di nuovi, al fine dell’introduzione della nuova generazione di telefonia (LTE o 4g). 

rsa2013- Numero di pareri rilasciati in riferimento a sorgenti di campo elettrico e magnetico a bassa frequenza (50 Hz): elettrodotti - TER_NIR_003

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica l’attività svolta dall’Agenzia nel rilascio di pareri preventivi per la realizzazione di nuovi elettrodotti e la costruzione di nuovi edifici in prossimità di impianti esistenti ai sensi delle leggi regionali e nazionali .

Messaggio chiave

L’ARPA esprime pareri tecnici in merito al rispetto dei valori di riferimento previsti dalla normativa nazionale sulla protezione della popolazione  dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici generati da elettrodotti: il numero di pareri espressi dipende, oltre che dal numero di impianti in realizzazione, anche dai procedimenti autorizzativi che sono variati più volte negli anni.

Obiettivo

Il rilascio di pareri in merito al  rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettrici e magnetici da parte di nuovi elettrodotti costituisce uno strumento forte di prevenzione da indebite esposizioni della popolazione: quantificare il numero di pareri rilasciati serve a dare una indicazione sulla dinamicità del settore.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia esprime, su richiesta dell’autorità competente, pareri inerenti alla correttezza delle valutazioni svolte dal proponente l’opera, in merito al calcolo delle fasce di rispetto previste dalla normativa nazionale per gli elettrodotti.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono

Tendenza

Non applicabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Continuo

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

Dal 1999

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici), articolo 7 (Catasto Nazionale), articolo 8 comma 1 lettera d) che introduce i catasti regionali.
  • d.m. 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti)
  • l.r. 15 dicembre 2006, n. 32 (Disposizioni in materia di elettrodotti)
  • l.r. 28 aprile 2011, n. 8 (Nuove disposizioni in materia di elettrodotti. Abrogazione della legge regionale 15 dicembre 2006, n. 32)
  • d.m. 29 maggio 2008 (Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti)
  • d.l. 29 dicembre 2003, n. 387 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità)
  • d.l. 3 marzo 2011, n. 28 (Attuazione della direttiva 2009/77/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE 2 2003/30/CE)
  • l.r. 26 maggio 2009, n. 12 (Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione autonoma Valle d'Aosta derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee. Attuazione delle direttive 2001/42/CE, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, e 85/337/CE, concernente la valutazione dell'impianto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. Disposizioni per l'attuazione della direttiva 2006/123/CE, relativa ai servizi nel mercato interno e modificazioni di leggi regionali in adeguamento ad altri obblighi comunitari. Legge comunitaria 2009. (B.U. n. 26 del 30 giugno 2009)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore non è richiesta direttamente dalla normativa, ma deriva da attività di controllo, effettuata per  obbligo di legge.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

Numero di pareri rilasciati in riferimento a sorgenti di campo elettrico e magnetico a bassa frequenza (50 Hz)

 

 ter nir 003 fig1 1213

 

Commenti

Prima dell’entrata in vigore della l.r. 32/2006 i pareri erano rilasciati a privati per la realizzazione di nuovi edifici in prossimità di elettrodotti e su richiesta dell’amministrazione regionale per i nuovi impianti, in base a quanto definito dalla normativa nazionale. La l.r. 32/2006 ha introdotto nel procedimento autorizzativo alla costruzione ed esercizio dei nuovi elettrodotti con tensione tra 1000 V e 150 kV la necessità del parere ARPA: questo spiega il deciso aumento di pareri a partire dal 2008, primo anno di piena attuazione di tale legge. L’entrata in vigore della l.r. 8/2011, con l’abrogazione della l.r. 32/2006, ha modificato i procedimenti amministrativi prevedendo un sistema di autocertificazione del proponente in sostituzione del parere ARPA per certi tipi di impianti, lasciando all’ente competente la possibilità di richiedere comunque il parere all’ARPA. Questo spiega la diminuzione repentina dei pareri espressi. Per contro dall'anno 2012 sono aumentate in maniera significativa le richieste di parere relative ai procedimenti autorizzativi di Autorizzazione Unica (AU) e di valutazione dell'assoggettabilità al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) in cui vengono presentati progetti di impianti assimilabili ad elettrodotti.

rsa2013- Monitoraggio, sia mediante simulazioni numeriche sia mediante rilievi strumentali, di campi elettromagnetici generati da elettrodotti - TER_NIR_004

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica l’attività svolta dall’Agenzia nell’effettuazione di controlli di verifica dei valori di campo elettrico e di campo magnetico generato da elettrodotti (linee o cabine), sia con misure che con modelli numerici.

Messaggio chiave

Le grosse variazioni sul numero di controlli effettuati con misure negli anni sono dovute alla realizzazione di campagne specifiche e sistematiche che perdurano anche per lunghi periodi. A seguito di campagne di misure effettuate nel 2008/2009 è stato poi possibile proseguire nel controllo sistematico con soli modelli numerici, questo spiega il consolidamento di un numero minimo di controlli con simulazioni a partire dal 2009. 

Obiettivo

La verifica del rispetto dei valori di riferimento introdotti dalla normativa nazionale inerente alla protezione della popolazione  dall’esposizione ai campi elettromagnetici è uno dei compiti che la legge quadro 36/2001 pone in capo alle ARPA a supporto delle amministrazioni locali.
L’indicatore dà evidenza dell’attività svolta dall’Agenzia nel controllo dei campi elettromagnetici generati da elettrodotti in fase di esercizio al fine di verificare che essi rispettino i limiti normativi e a valutare la reale esposizione della popolazione.

Ruolo di Arpa

Sia la legge quadro sulla protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici sia la legge istitutiva dell’ARPA pongono in capo all’Agenzia il compito dei controlli.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono 

Tendenza*

Non applicabile

* Non è significativo ricercare una tendenza nel numero dei controlli eseguiti perché esso può variare notevolmente in funzione di parametri imprevedibili: installazione di impianti nuovi in aree soggette a monitoraggio, richieste dalle amministrazioni locali, campagne di studio o altro.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Continuo

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

Dal 1999

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici), articolo 7 (Catasto Nazionale), articolo 8 comma 1 lettera d) che introduce i catasti regionali.
  • d.m. 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.)
  • l.r. 15 dicembre 2006, n. 32 (Disposizioni in materia di elettrodotti), articolo 2
  • l.r. 28 aprile 2011, n. 8 (Nuove disposizioni in materia di elettrodotti. Abrogazione della legge regionale 15 dicembre 2006, n. 32.)
  • d.m. 29 maggio 2008 (Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore non è richiesta direttamente dalla normativa, ma deriva da attività di controllo, effettuata per obbligo di legge.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi


Numero di controlli effettuati tramite interventi di misura.

ter nir 004 fig1 1213

Numero di controlli effettuati con l’utilizzo di modelli numerici.

ter nir 004 fig2 1213

 

Numero di punti di misura

 ter nir 004 punti 1213

 

Numero di giorni di misura

ter nir 004 giorni 1213

Commenti

L’elevato numero di controlli con misure negli anni 2003 e 2004 è legato alla campagna di misura del campo elettrico e magnetico a 50 Hz in tutte le scuole della regione, commissionata dall’USL.
Il picco del numero di controlli con misure nell’anno 2007 è legato al progetto “Aosta: città sicura anche nei 50 Hz.” commissionato dall’Amministrazione Comunale di Aosta per la misura del campo elettrico e magnetico generato da elettrodotti su tutto il territorio comunale. I numeri elevati a partire dal 2009 sono dovuti ai controlli sistematici sulle cabine secondarie MT/BT a seguito del loro censimento effettuato dall’Assessorato Ambiente della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Dallo stesso anno si è consolidata l’attività di controllo con simulazioni numeriche presso alcune abitazioni precedentemente monitorate con misure, interessate da due importanti direttrici a 220 kV. I controlli lungo tutte le direttrici a 220 kV sono proseguite negli anni successivi e nel 2013 sono state monitorate anche le due direttrici a 380 kV.
L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito viene effettuata sia su richiesta degli enti di vigilanza e controllo, che su iniziativa propria.

rsa2013- Monitoraggio, sia mediante simulazioni numeriche sia mediante rilievi strumentali, dei campi elettromagnetici generati da impianti di radiotrasmissione - TER_NIR_002

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica l’attività di monitoraggio svolta per verificare il rispetto dei valori di riferimento previsti dalla normativa italiana riguardo alla protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza, cioè generati da impianti di trasmissione radiotelevisiva o di telefonia mobile.

Messaggio chiave

L’Agenzia svolge ogni anno un elevato numero di controlli sul territorio di tipo istantaneo a cui si affiancano monitoraggi prolungati nel tempo: questi ultimi, dopo una sospensione nel 2008 e 2009, sono ripresi.

Obiettivo

La verifica del rispetto dei valori di riferimento introdotti dalla normativa nazionale inerente alla protezione della popolazione  dall’esposizione ai campi elettromagnetici è uno dei compiti che la legge quadro 36/2001 pone in capo alle ARPA a supporto delle amministrazioni locali.
L’indicatore dà evidenza dell’attività svolta dall’Agenzia nel controllo dei campi elettromagnetici generati da impianti di radiocomunicazione in fase di esercizio, al fine di verificare che essi rispettino i limiti normativi e di valutare la reale esposizione della popolazione.
I rilievi vengono eseguiti in modo periodico in siti o su aree in cui, per la presenza di impianti di potenza rilevante o per la loro intensa frequentazione, si ritiene opportuno mantenere un monitoraggio costante, oppure in località in cui, in seguito alla realizzazione di nuovi impianti, sia necessario confermare, mediante rilievi strumentali, il rispetto dei valori di riferimento previsti tramite simulazione numerica in fase di progetto.

Ruolo di Arpa

Sia la legge quadro sulla protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici sia la legge istitutiva dell’ARPA pongono in capo all’Agenzia il compito dei controlli.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni non ionizzanti

Tema SINAnet

Campi elettromagnetici

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono

Tendenza*

Non applicabile

* Non è significativo ricercare una tendenza nel numero dei controlli eseguiti perché esso può variare notevolmente in funzione di parametri imprevedibili: installazione di impianti nuovi in aree soggette a monitoraggio, richieste dalle amministrazioni locali, campagne di studio o altro.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Continuo

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

Dal 1999 (2004 per il monitoraggio prolungato)

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici), articolo 14 (Controlli)
  • d.p.c.m. 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz) - attuativo dell’articolo 4.1 della l. 36/2001 e sostitutivo del d.m.10 settembre 1998, n. 381 (Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di  radiofrequenza compatibili con la salute umana)
  • l.r. 4 novembre 2005, n. 25 (Disciplina per l'installazione, la localizzazione e l'esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alla legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta), e abrogazione della legge regionale 21 agosto 2000, n. 31).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore non è richiesta direttamente dalla normativa, ma deriva da attività di controllo, effettuata per obbligo di legge.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Indicatori correlati nella presente relazione

Presentazione e analisi

Numero di controlli effettuati tramite rilievi strumentali.

ter nir 002 fig0 1213

 

Numero di punti in cui sono stati eseguiti rilievi di campo elettrico istantanei nel comune di Aosta e sul territorio delle Comunità Montane nel 2013.

ter nir 002 fig1 1213

Sintesi storica del numero di punti in cui sono stati eseguiti rilievi di campo elettrico istantanei.

ter nir 002 fig2 1213

 

Numero di giorni di monitoraggio prolungato dei valori di intensità del campo elettrico dal 1 gennaio 2004 al 31 dicembre 2013, nel comune di Aosta e sul territorio delle Comunità Montane.

ter nir 002 fig3 1213

 

Sintesi storica dei giorni di monitoraggio prolungato dei valori di intensità del campo elettrico.

ter nir 002 fig4 1213

Commenti

Il primo grafico mostra negli anni il numero di controlli mediante rilievi strumentali. Non vengono eseguiti controlli tramite modelli numerici in quanto, dall'entrata in vigore della legge regionale nel 2000, tutti gli impianti sono censiti nel catasto regionale e sono stati sottoposti al procedimento amministrativo di autorizzazione che prevede in via preventiva sui progetti l'espressione del parere ARPA. Tale parere viene redatto a seguito di una simulazione con modelli numerici, quindi i controlli si effettuano solo con misure presso gli impianti per i quali le simulazioni preventive avevano già mostrato il rischio di superamenti dei limiti.

I grafici successivi riportano i dati riferiti a due tipologia di controlli:  rilievi  istantanei e monitoraggi prolungati.
I primi forniscono il valore del campo elettrico nel solo istante di misura, i secondi permettono di conoscere l’andamento dei livelli di campo elettrico di un punto in funzione del tempo.

L’elevato numero di giornate di monitoraggio prolungato corrispondente agli anni 2005 e 2006 è legato al protocollo di intesa tra ARPA VdA e la Fondazione Ugo Bordoni (FUB) per la realizzazione della porzione regionale della rete nazionale di monitoraggio in continuo dei livelli di campo elettromagnetico.
L’assenza dell’attività di monitoraggio prolungato relativa agli anni 2008 e 2009 è dovuta alla ridefinizione dell’uso della strumentazione fornita dalla FUB al termine del protocollo di intesa sopracitato. A partire dalla fine del 2010 tale attività è ripresa.

rsa2013- Sorgenti radioattive artificiali presenti sul territorio valdostano - TER_RI_001

Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta il numero e l’attività complessiva delle sorgenti presenti sul territorio della Valle d’Aosta in riferimento al tipo di impiego.
L’attività delle sorgenti radioattive è espressa in Becquerel. 1 Bq indica 1 decadimento radioattivo al secondo. Per indicare l’attività di sorgenti radioattive artificiali utilizzate in pratiche specifiche sono utilizzati multipli del Bq, come il MegaBq (MBq). 1 MBq = 106 Bq.

Messaggio chiave

La quasi totalità (96%) dell’attività delle sorgenti censite in Valle d’Aosta è dovuta ad usi medici.
Le caratteristiche,  la localizzazione e la gestione delle sorgenti radioattive utilizzate sul territorio della Valle d’Aosta sono note e controllate, come previsto dalle norme vigenti.

Obiettivo

L’obiettivo è presentare in modo sintetico i dati relativi al catasto delle sorgenti di radiazioni ionizzanti tenuto da ARPA.
Chiunque intenda intraprendere una pratica comportante detenzione di sorgenti di radiazioni ionizzanti deve darne comunicazione preventiva agli organi competenti, tra cui l’ARPA.
A partire da queste comunicazioni, integrate da ulteriori informazioni sulle sorgenti radioattive presenti sul territorio, ARPA ha creato un archivio completo e continuamente aggiornato delle sorgenti radioattive in Valle d’Aosta.
Conoscere le attività e censire i siti che fanno uso e custodiscono materiale radioattivo è di fondamentale importanza  per tracciare la presenza sul territorio delle sorgenti e  per prevenire potenziali dispersioni nell’ambiente di radioattività, a seguito di eventi incidentali.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia riceve le comunicazione di detenzione/smaltimento di sorgenti di radiazioni ionizzanti, elabora i dati, li ordina e li raccoglie nel Catasto sorgenti.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni ionizzanti

Tema SINAnet

Radiazioni ionizzanti

DPSIR

D/P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono 

Tendenza

stabile 

 

 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 1 1 1

Si è dato un punteggio alto alla rilevanza perché la pressione sull’ambiente  è legata sia al numero che all’attività delle sorgenti: l’indicatore esprime entrambi i parametri. Per quanto riguarda l’accuratezza si attribuisce un valore alto in quanto l’indicatore è stato costruito partendo dai dati forniti direttamente ad ARPA dai detentori delle sorgenti. Le modalità di costruzione dell’indicatore sono ripetibili nel tempo.

Proprietà del dato

I dati devono essere forniti dagli utilizzatori di sorgenti radioattive. L’archivio ordinato di informazioni costruito da ARPA viene condiviso con Vigili del Fuoco e Protezione Civile.

Periodicità di aggiornamento

 Aggiornamento continuo

Data di aggiornamento

 31/12/2013

Copertura temporale

La prima stesura da parte di ARPA di un archivio completo delle sorgenti radioattive in Valle d’Aosta risale al 2003.

Copertura territoriale

L’attività svolta dall’ARPA in questo ambito è estesa in modo omogeneo a tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

d.lgs. 17 marzo 1995, n. 230 come modificato dal  d.lgs. 26 maggio 2000, n. 241 “Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom; 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti” e dal d.lgs. 9 maggio 2001, n. 257 “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241, recante attuazione della direttiva 96/29/EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti”.
Articoli:   
22 - Comunicazione preventiva di pratiche;
24 - Comunicazione preventiva di cessazione di pratica;
25 - Smarrimento, perdita, ritrovamento di materie radioattive;
27 - Nulla osta all’impiego di sorgenti di radiazioni.

d.lgs. 6 febbraio 2007, n. 52 "Attuazione della direttiva 2003/122/CE Euratom sul controllo delle sorgenti radioattive sigillate ad alta attività e delle sorgenti orfane"

A livello europeo è stata emanata il 5 dicembre 2013 la Direttiva 2013/59/Euratom che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom. Gli Stati membri potranno conformarsi alla direttiva entro il 6 febbraio 2018.

Relazione con la normativa

Le comunicazioni preventive di pratiche comportanti la detenzione di sorgenti di radiazioni ionizzanti, prescritte dalla normativa, sono la base per la costruzione dell’archivio delle sorgenti presenti sul territorio.

Livelli di riferimento

La normativa prevede limiti inferiori di attività per l’obbligo di comunicazione preventiva di pratiche.
Non esistono limiti riguardo al numero di sorgenti radioattive presenti sul territorio, naturalmente detenute con modalità conformi a quanto previsto dalla normativa.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

L’Annuario dei dati ambientali pubblicato da ISPRA riporta l’indicatore “Strutture autorizzate all’impiego di radioisotopi e di macchine radiogene”. Esso però riguarda l’impiego di categoria A come definito dal d.lgs. 230/95 e s.m.i.: per impianti e laboratori con sorgenti radioattive, le grandi installazioni, facenti uso di radioisotopi in elevata quantità. L’impiego di sorgenti qui considerato non rientra in questa categoria.

Presentazione e analisi

 Vengono riportate nella tabella e nei grafici successivi le informazioni sul numero di sorgenti suddivise per tipo di utilizzo, e sulla loro attività complessiva.

 

Uso Attività complessiva (MBq) n. di sorgenti
Industriale 3843 8
Medico 212651 23
Laboratori di misura 4261 52
TOTALE 220755 83

 

Distribuzione dell’attività complessiva delle sorgenti censite (MBq) per tipo di impiego

1 attivita complessiva 1213

Distribuzione del numero di sorgenti per tipo di impiego

2 sorgenti tipo 1213

Commenti

Si osserva, confermando i dati storici, che la maggior parte dell’attività presente sul territorio (96%) riguarda, di gran lunga, le utilizzazioni di tipo medico (medicina nucleare).
Altre sorgenti radioattive un tempo presenti in modo diffuso sul territorio, come i parafulmini radioattivi e le reticelle radioattive per lampade da campeggio, risultano ad oggi completamente eliminate, a seguito di campagne specifiche svolte negli anni passati dall’ARPA in collaborazione con l’Azienda USL della Valle d’Aosta, su mandato della Procura. I rivelatori di fumo radioattivi sono stati rimossi nel 2012, nell’ambito di lavori di ristrutturazione degli stabili in cui erano installati.

rsa2013- Livelli di concentrazione di attività di radon 222 all’interno di edifici (indoor) - TER_RI_007

Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta l’informazione relativa alle misure di  concentrazione di radon all’interno di edifici.
Il radon (Rn222) è un gas radioattivo naturale prodotto dal decadimento del radio 226, a sua volta generato dal decadimento dell’uranio 238. Essendo il radio e l’uranio presenti, in misura diversa, nelle rocce, nei terreni e nei materiali da costruzione derivati, l’emanazione di radon avviene in modo diffuso su tutto il territorio, ma molto differente a seconda delle caratteristiche geo-litologiche locali.
In aria libera, il radon si disperde in atmosfera e non raggiunge mai concentrazioni elevate, mentre negli ambienti chiusi il gas tende ad accumularsi, in misura dipendente, oltre che dal potenziale di emanazione del terreno, dall’isolamento dell’edificio e dei suoi servizi rispetto al suolo e al sottosuolo, dal piano del locale rispetto al terreno e dalle modalità di ventilazione e di ricambio aria. Si evidenzia quindi anche una dipendenza dai fattori climatici.
Le concentrazioni di radon in aria sono espresse come numero di decadimenti radioattivi di nuclei di radon 222 al secondo per m3 di aria ambiente, e misurate in Becquerel/m3, dove 1 Becquerel (Bq) indica 1 decadimento radioattivo (in questo caso di Rn222) al secondo.

Vengono riportati su una mappa tematica i livelli di concentrazione di radon nelle abitazioni interessate dalle misure, tramite cerchi di diametro proporzionale alle concentrazioni medie rilevate. Sono inoltre riportati in tabelle e grafici i valori medi comunali rilevati nelle abitazioni (per i comuni con almeno 7 misure in abitazione) e negli edifici scolastici.
Tutti i valori medi riportati nel seguito sono da intendersi come medie aritmetiche.

Messaggio chiave

I livelli di concentrazione rilevati, per lo più inferiori ai valori di riferimento, mostrano tuttavia una grande variabilità da zona a zona del territorio regionale.

Obiettivo

La misura delle concentrazioni di radon nelle abitazioni è il metodo più diretto per la stima dell’esposizione della popolazione. Lo svolgimento di programmi di monitoraggio condotti in modo sistematico sul territorio permette di identificare la aree potenzialmente soggette a maggior presenza di radon, anche in correlazione con le locali caratteristiche geo-litologiche e dei terreni. L’informazione così acquisita è preliminare per l’eventuale messa in opera di azioni e strategie di riduzione dell’esposizione e del rischio conseguente.

Ruolo di Arpa

ARPA gestisce direttamente i vari aspetti della campagna di caratterizzazione dell’intero territorio regionale attualmente in corso, dall’assemblaggio dei dosimetri alla loro distribuzione, prelievo e lettura, dall’acquisizione dei dati alla loro elaborazione e interpretazione, con importante collaborazione delle singole amministrazioni comunali per quanto riguarda la scelta delle abitazioni e il coinvolgimento delle persone interessate.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni ionizzanti

Tema SINAnet

Radiazioni ionizzanti

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

stabile

* I livelli di concentrazione rilevati, nella grande maggioranza dei casi inferiori ai valori di riferimento, mostrano una grande variabilità da zona a zona del territorio regionale.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 1 1 1

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Il programma ARPA di mappatura sistematica dell’intero territorio regionale, su base comunale, è in corso di realizzazione.
La concentrazione media di radon all’interno di un edificio  (abitazione, scuola, luogo di lavoro) è considerata in generale non soggetta a variazioni significative nel corso del tempo, a meno di modifiche strutturali, o cambiamenti delle abitudini e degli stili di vita degli occupanti (coibentazione dell’edificio, ventilazione, utilizzo dei locali…). Per la progressiva estensione della mappatura dei livelli di concentrazione di radon indoor, si possono quindi utilizzare risultati di rilievi svolti in periodi diversi, se effettuati con metodi di misura uguali o in grado di fornire risultati confrontabili, fatte salve profonde variazioni nella tipologia locale degli insediamenti abitativi, e variazioni climatiche.

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

Dal 1991 (Campagna Nazionale Radon)

Copertura territoriale

Sono attualmente disponibili dati con valenza di caratterizzazione territoriale su 34 comuni, corrispondenti al 53,5% della superficie e al 60,4% della popolazione regionale.

Riferimenti

Inquadramento normativo

d.lgs. 17 marzo 1995, n. 230 come modificato dal  d.lgs. 26 maggio 2000, n. 241 (Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom; 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti), capo III bis articolo 10 sexies “Individuazione delle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di attività di radon”

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore discende dalla posizione di livelli limite o di riferimento (Raccomandazione 90/143/Euratom del 21 febbraio 1990).
Essa è inoltre collegata ad adempimenti di tipo normativo o amministrativo richiesti da normative più generali, essendo la misura di concentrazione di radon all’interno di edifici il metodo più utilizzato per l’individuazione delle aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di attività di radon, prevista dal  d.lgs. 230/95 mod. d.lgs.  241/00, capo III bis. Art.10 sexies.

Livelli di riferimento

A livello europeo, la Direttiva 2013/59/Euratom del 5 dicembre 2013 stabilisce che i gli Stati membri fissino i livelli di riferimento nazionali per la media annua della concentrazione dei attività in aria relativamente agli ambienti di lavoro ed alle abitazioni tenendo presente che questi livelli non devono essere superiori a 300 Bq/m3.

Nel 2009 è stato pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO -World Health Organisation) il documento «WHO Handbook on indoor radon: a public health perspective»  in cui si propone un abbassamento dei livelli di concentrazione di radon raccomandati. In particolare, il valore di riferimento per minimizzare i rischi per la salute è di 100 Becquerel al metro cubo (Bq/m3) e in ogni caso non dovrebbe mai superare i 300 Bq/m3. Il documento, però, non ha valore normativo.

La proposta di Direttiva del Consiglio UE n.593 del 29/9/2011 di individuazione degli standard di protezione contro l’esposizione alle radiazioni ionizzanti indica come massimo livello di riferimento della concentrazione di radon nelle abitazioni, da adottarsi dagli stati membri, il valore di 300 Bq/m3 per gli edifici esistenti e di 200 Bq/m3  per gli edifici futuri.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

 LIVELLI DI CONCENTRAZIONE DI RADON NELLE ABITAZIONI

I dati ad oggi disponibili sono il risultato di varie campagne di misura dei livelli di concentrazione di radon in abitazioni:

  • la Campagna Nazionale Radon degli anni 1990-1996, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’ENEA-DISP (oggi ISPRA), che riguardò in Valle d’Aosta 20 abitazioni nel comune di Châtillon, 3 nel comune di Challand-Saint-Anselme e 1 nel comune di Saint- Oyen;
  • una campagna condotta congiuntamente dall’Azienda USL e dall’ARPA Valle d’Aosta negli anni 2002-2003, con misure in circa 60 abitazione sull’intero territorio regionale;
  • una campagna su richiesta dell’Amministrazione comunale di Aosta, e condotta dall’ARPA in collaborazione con il comune stesso, negli anni 2003-2005, con misure in 80 abitazioni sull’intero territorio comunale di Aosta;
  • la campagna di caratterizzazione dell’intero territorio regionale, avviata su iniziativa dell’ARPA, su base comunale, a partire dal 2004.

Nella mappa sotto riportata sono indicati con cerchi azzurri tutti i punti di misura in abitazione (esclusi quelli della Campagna Nazionale). Il diametro di ogni cerchio è proporzionale alla concentrazione media annuale rilevata.
Sono evidenziati in rosa i 34 comuni per i quali sono già disponibili i dati di almeno 7 misure in abitazione. Sono in fase di monitoraggio i comuni di Etroubles, Allein e Montjovet (evidenziati con uno sfondo a righe).

1 mappa vda 1213

La campagna ARPA di caratterizzazione dell’intero territorio regionale è effettuata su base comunale. Per la definizione del numero di abitazioni nei diversi comuni si tiene conto del numero di abitanti. Vengono posizionati dosimetri in 1 abitazione ogni 100 abitanti, con un minimo, per i comuni più piccoli, di 10 abitazioni (ove possibile). Inoltre, per garantire una copertura la più completa possibile del territorio, si cerca di scegliere abitazioni nelle diverse frazioni del comune.

Il rilievo in ogni abitazione ha la durata di un anno, suddiviso in due periodi semestrali: ottobre-marzo (semestre invernale) e aprile-settembre (semestre estivo).

Tutte le misure di cui al presente indicatore sono effettuate con rivelatori passivi a tracce su film sottile (LR115).

I siti di posizionamento dei dosimetri sono scelti privilegiando le abitazioni occupate durante tutto l’anno, nei locali in cui si trascorrono più ore (es. soggiorno, camere da letto). Vengono scelti, quando possibile, locali al piano terra, al piano rialzato o al primo piano, sia perché maggiormente soggetti all’emanazione di radon dal suolo, sia per ottenere dati confrontabili su tutto il territorio regionale al fine di individuare le zone intrinsecamente più soggette a radon, al netto dell’importante fattore di variabilità costituito dalla riduzione delle concentrazioni al crescere del piano dell’edificio. In ogni caso, ogni rilievo è accompagnato da una accurata acquisizione di informazioni su tutti gli aspetti strutturali dell’edificio, dei suoi servizi e del suo utilizzo che possono incidere sulle concentrazioni rilevate all’interno.

Valori medi di concentrazione per comune con almeno 7 abitazioni monitorate

Comune Semestre invernale (Bq/m3) Semestre estivo (Bq/m3) Media annua (Bq/m3) Abitazioni monitorate per comune
Aosta 44.5 37.0 40.9 80
Arnad 63.9 29.2 46.6 12
Arvier 53.8 51.4 52.6 11
Avise 140.8 107.7 124.2 11
Aymavilles 48.8 32.9 41.3 27
Bionaz 172.6 178.6 175.6 11
Chambave 43.2 26.8 36.2 10
Champorcher 34.6 27.5 31.1 10
Châtillon 53.5 36.8 45.4 20
Courmayeur 207.0 235.8 221.4 31
Donnas 46.5 21.6 34 25
Fontainemore 80.0 51.5 70.0 8
Gignod 119.7 63.3 91.5 13
Gressan 112.9 43.7 78.3 23
Gressoney-Saint-Jean 37.6 37.6 37.6 10
Jovençan 57.9 50.5 54.2 10
La Salle 163.7 116.9 140.3 18
La Thuile 63.4 57.1 60.3 10
Lillianes 115 69 92 10
Morgex 78.1 66.6 71.2 20
Oyace 120.3 102.8 111.6 10
Perloz 58.4 50.1 54.3 10
Pontboset 21.3 24.3 22.8 7
Pré-Saint-Didier 87.8 63.9 75.9 10
Rhêmes-Notre-Dame 145.8 142.3 144 7
Rhêmes Saint Georges 105.4 63.5 84.5 9
Roisan 98.9 82.5 90.7 12
Saint-Oyen 187.9 131.0 168.5 9
Saint-Rhémy-en-Bosses 72.2 133.8 103.0 9
Sarre 102.9 69.3 88.1 41
Saint-Christophe 91.6 51.8 72.9 34
Valgrisenche 61.4 43.2 55.7 10
Valpelline 141.8 71.2 106.5 11
Valsavarenche 197.7 126.7 162.2 10

 N.B. - Il valore medio annuo è calcolato su tutti i valori semestrali disponibili, e non coincide con la media aritmetica dei valori medi dei semestri invernali ed estivi, perché in alcune abitazioni non è stato possibile effettuare le misure in entrambi i semestri.

La concentrazione media di radon nel semestre invernale è in genere più elevata rispetto al semestre estivo per effetto:

  • della minore aerazione dei locali d’inverno;
  • della maggior temperatura interna delle abitazioni rispetto all’esterno nella stagione invernale, per effetto degli impianti di riscaldamento accesi, che provoca il cosiddetto “effetto camino”: l’aria calda presente nelle abitazione crea una differenza di pressione tra l’esterno (pressione superiore) e l’interno (pressione inferiore), determinando un’aspirazione di aria dal terreno:

2 immagine casa

  • della possibile presenza di suolo gelato in esterno intorno alla casa, che impedisce l’emanazione di radon dal suolo verso l’aria libera.

I valori della tabella sono riportati nel grafico seguente:

3 grafico 1213

Complessivamente, al 31 dicembre 2013 sono state effettuate rilevazioni in 623 abitazioni.

I valori medi complessivi su tutte le misure effettuate in abitazione sono i seguenti:

  • Valore medio semestre invernale:         98    Bq/m3
  • Valore medio semestre estivo:         74    Bq/m3
  • Valore medio annuale:             84   Bq/m3

LIVELLI DI CONCENTRAZIONE DI RADON NEGLI EDIFICI SCOLASTICI

Nell’ambito della mappatura di tutto il territorio regionale, le misure di concentrazione di radon vengono effettuate, oltre che nelle abitazioni, anche negli edifici pubblici, con particolare attenzione rivolta alle scuole.
Le misure all’interno degli edifici scolastici (201 misure effettuate) riguardano il solo semestre invernale, perché corrispondente al periodo di utilizzo più continuativo delle strutture da parte di insegnanti ed allievi.
Il grafico sotto riportato si riferisce alla concentrazione rilevata nelle 145 scuole di ogni ordine e grado monitorate dal 2002 ad oggi, suddivise e mediate per ogni comune.

4 grafico scuole 1213

Il valore medio di concentrazione di radon in tutte le scuole oggetto di rilievo è di 68,7 Bq/m3.

rsa2013- Intensità di dose gamma ambientale per esposizione a radiazione cosmica e terrestre - TER_RI_002

Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta i valori medi annuali di intensità di dose oraria per esposizione a radiazione gamma di origine cosmica o terrestre in aria in ambiente esterno.
L’intensità di dose gamma ambientale è espressa in Sievert all’ora (Sv/h), dove 1 Sievert equivale all’assorbimento, da parte dell’intero corpo umano, dell’energia di 1 joule per kg di peso corporeo, per effetto dell’esposizione a radiazione gamma. Il Sievert è una unità di misura enormemente grande rispetto alle normali esposizioni a radiazioni ionizzanti in ambiente, per cui si usano abitualmente i suoi sottomultipli: milli Sievert (mSv, millesimo di Sievert) e micro Sievert (µSv, milionesimo di Sievert).

Messaggio chiave

Per dare un’indicazione sulla intensità media di dose per esposizione in esterno a radiazione gamma della popolazione della Valle d’Aosta si possono considerare i valori rilevati nelle località di fondovalle più densamente popolate e calcolarne la media, che risulta di 0,125 µSv/h.

Obiettivo

Il monitoraggio in continuo della dose gamma ambientale per esposizione esterna fornisce un’informazione essenziale per la valutazione della dose efficace media alla popolazione, di cui costituisce una componente importante (TER_RI_A02 Dose efficace media individuale annuale).

Esso è necessario anche per segnalare immediatamente e documentare aumenti anomali di intensità di radiazione gamma in ambiente, nel caso di eventi incidentali che coinvolgessero materiali radioattivi.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia svolge i rilievi in continuo nelle 5 stazioni elencate,  archivia i dati e li analizza.

Classificazione

Area tematica SINAnet

 Radiazioni ionizzanti

Tema SINAnet

 Radiazioni ionizzanti

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1  1 1 1

Il punteggio alto conferito alla rilevanza sottolinea la valenza di descrittore diretto e complessivo del campo di radiazione ambientale territoriale di questo indicatore. Esso è inoltre  necessario per la valutazione della dose efficace media individuale per la popolazione. Per quanto riguarda l’accuratezza si attribuisce un valore alto in quanto l’indicatore è stato costruito partendo da dati registrati direttamente dall’ARPA con propria strumentazione sottoposta a regolari controlli di qualità. Le modalità di costruzione dell’indicatore sono consolidate e permettono una accurata comparabilità nel tempo. La comparabilità nello spazio risulta elevata perché lo stesso dato, rilevato in continuo in siti differenti del territorio regionale, è oggetto di un indicatore analogo da ISPRA

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

I dati sono acquisiti in continuo e memorizzati come medie orarie. Le statistiche possono essere calcolate su base temporale a scelta.

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

 Dal 1995

Copertura territoriale

Monitoraggio puntuale, condotto in continuo in cinque stazioni di misura (Donnas, Aosta, Etroubles, Cogne, La Thuile) collegate in rete, e presso la sede dell’ ARPA (Saint-Christophe), con strumento a lettura diretta.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 17 marzo 1995, n. 230 come modificato dal  d.lgs. 26 maggio 2000, n. 241 (Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom; 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti) e dal d.lgs. 9 maggio 2001, n. 257 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241, recante attuazione della direttiva 96/29/EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti), articolo 104 “Controllo sulla radioattività ambientale”;
    (N.B.:l’articolo 96 “Limiti di esposizione” del d.lgs. 230/1995 modificato dal d.lgs. 241/2000, stabilisce limiti di dose per le esposizioni derivanti da pratiche con materie radioattive o dispositivi radiogeni, dunque in aggiunta rispetto al fondo ambientale, di cui la dose da radiazione gamma esterna qui considerata è una componente importante).
  • Raccomandazione europea 473/2000 Euratom (Applicazione dell’articolo 36 del Trattato Euratom per quanto concerne il controllo dei livelli di radioattività ambientale al fine di determinare l’esposizione della popolazione nel suo insieme)
  • Il 5 dicembre 2013 è stata emanata la Direttiva 2013/59/Euratom che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom. Gli Stati membri potranno conformarsi alla direttiva entro il 6 febbraio 2018.

Relazione con la normativa

L’articolo 104 del d.lgs. 230/1995 modificato dal d.lgs. 241/2000 individua le reti nazionali e regionali, coordinate da ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, come strumento di monitoraggio e controllo della radioattività ambientale.

Livelli di riferimento

La normativa non definisce livelli limite o di riferimento per esposizione al fondo ambientale, ma definisce livelli limite per esposizioni derivanti da pratiche (e quindi in aggiunta rispetto al fondo ambientale, di cui la dose da radiazione gamma esterna qui considerata è una componente importante - TER_RI_A02 Dose efficace media individuale annuale): 1 mSv/anno per le persone del pubblico.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

L’Annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA riporta  l’indicatore Dose gamma assorbita in aria per esposizioni  a radiazioni cosmica e terrestre, con i valori di intensità di dose gamma in esterno per ogni regione e per ogni area geografica.

Presentazione e analisi

RATEO MEDIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONE GAMMA IN ARIA RILEVATO NELLE CINQUE STAZIONI DI MONITORAGGIO IN CONTINUO:

 

Località Quota - m s.l.m. Rateo di esposizione ambientale
(valore medio annuale del periodo di osservazione 1995 - 2013) - µSv/h
 Donnas - Montey  314  0,13
 Aosta – Piazza Plouves  581  0,12
 Etroubles - Chevrière  1330  0,12
 Cogne - Gimillan  1788  0,13
 La Thuile – Les Granges  1640  0,13

 

1 cartina vda

La radiazione ambientale presente in aria ha una doppia origine: cosmica e terrestre. La prima componente è costituita da fotoni originati dalle interazioni delle particelle della radiazione cosmica primaria, sotto l’azione della magnetosfera, con l’atmosfera terrestre. Poiché l’atmosfera ha un effetto assorbente e schermante, soprattutto negli strati inferiori più densi, la componente di origine cosmica della radiazione gamma ambientale cresce con il crescere dell’altitudine. Al livello del mare, alle medie latitudini, la sua intensità è 0,035 µSv/h. A 500 m il suo valore è di 0,04 µSv/h, che sale a 0,05 a 1200 m, a 0,07 a 2000 m, e a 0,11 µSv/h a 3000 m di quota.
La componente terrestre è dovuta alla radiazione gamma emessa direttamente dai radionuclidi naturali contenuti nelle rocce e nei terreni, e da quella generata in aria dai radionuclidi prodotti di decadimento del radon, gas radioattivo naturale emanato da rocce e terreni. La componente terrestre varia molto da luogo a luogo sulla superficie terrestre, a seconda della composizione locale del suolo.
Un ulteriore contributo, oggi sul territorio della nostra regione assolutamente trascurabile, può provenire dalla dispersione in ambiente e deposizione al suolo di radionuclidi conseguente a eventi collegati a impianti nucleari e in generale all’uso artificiale di materiali radioattivi.
La componente terrestre è soggetta a importanti variazioni collegate alle condizioni meteorologiche e climatico-ambientali. La pioggia dilava gli strati inferiori dell’atmosfera e trasporta a terra i radionuclidi presenti in aria per effetto del decadimento del gas radon. In questo modo si ha un aumento dell’intensità di dose, assai rapido e marcato nella fase iniziale delle precipitazioni, in cui la “ripulitura” dell’atmosfera è particolarmente intensa. Nel caso di precipitazioni nevose, all’aumento iniziale fa seguito, con l’accumulo di neve al suolo, una diminuzione, per l’effetto di schermatura esercitato dal manto nevoso sulla radiazione emessa dal terreno sottostante. La diminuzione dell’intensità di dose gamma è ben visibile e persistente nelle località in quota per tutto il periodo di persistenza della copertura nevosa al suolo.

rsa2013- Concentrazione di radionuclidi artificiali nel detrito minerale e organico sedimentabile (DMOS) - TER_RI_006

Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta i dati relativi alle concentrazioni di radionuclidi di origine antropica nel detrito minerale e organico sedimentabile (DMOS)
Le concentrazioni di radioattività sono espresse in Becquerel (Bq) riportate al peso (kg) del materiale sedimentabile secco. 1 Bq = 1 decadimento radioattivo al secondo.

Messaggio chiave

Il monitoraggio radiometrico del Detrito Minerale Organico Sedimentabile permette di ottenere informazioni sulla presenza complessiva di radionuclidi di origine artificiale in ambiente naturale sul territorio regionale, corrispondente alla gran parte del bacino montano della Dora Baltea, anche al fine di evidenziare situazioni anomale o impatti da eventi incidentali. 

Obiettivo

Il materiale trasportato in sospensione dalla corrente di fiumi e torrenti fornisce informazioni sulla presenza di radioattività sull’intero bacino idrografico del corso d’acqua: ciò permette di ottenere informazioni su un ampia area geografica mediante campionamenti localizzati.
Il metodo di campionamento dello DMOS è basato su “trappole” artificiali di detrito in sospensione trasportato dalla corrente, ed è stato messo a punto appositamente per il monitoraggio della radioattività nei corpi acquiferi.
Il campionamento viene condotto annualmente nel periodo fine estate-inizio autunno. In ogni sito di misura i dispositivi passivi di campionamento vengono lasciati sul posto per la durata di 7 – 10 giorni.
L’ARPA Valle d’Aosta applica questo metodo, oltre che alle acque della Dora Baltea, ai torrenti di fusione glaciale. In questi casi, il fine è la valutazione degli apporti diretti di radioattività artificiale rilasciati da parte dell’apparato glaciale soprastante.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia svolge i campionamenti, le analisi e l’elaborazione dei dati.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Radiazioni ionizzanti

Tema SINAnet

Radiazioni ionizzanti

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 1 1 1

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale. Le misure vengono effettuate a fine estate (limo glaciale) e all’inizio dell’autunno (DMOS Dora Baltea).

Data di aggiornamento

31/10/2013

Copertura temporale

Dal 1999

Copertura territoriale

Monitoraggio puntuale condotto sulla Dora Baltea in tre siti: Gressan, immediatamente a monte di di Aosta, Brissogne, a valle del depuratore di Aosta e Donnas, all’uscita della Dora Baltea dalla Valle d’Aosta.
Vengono inoltre effettuati con tecnica DMOS campionamenti e misure radiometriche sul limo glaciale in prossimità della fronte del Grande Ghiacciaio di Verra e del Ghiacciaio del Miage, per valutare la presenza di Cs137 da scioglimento delle masse glaciali.

Riferimenti

Inquadramento normativo

d.lgs. 17 marzo 1995, n. 230 come modificato dal  d.lgs. 26 maggio 2000, n. 241 (Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom; 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti), articolo 104 “Controllo sulla radioattività ambientale”.

 

Il 5 dicembre 2013 è stata emanata la Direttiva 2013/59/Euratom che "stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom". Gli Stati membri potranno conformarsi alla direttiva entro il 6 febbraio 2018.


 

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore discende dalle richieste di controllo della radioattività ambientale.

Livelli di riferimento

Non previsti

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza regionale, è presente nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

CONCENTRAZIONE DI CESIO 137 NEL DETRITO MINERALE ORGANICO SEDIMENTABILE (Bq/kg riportato al peso secco)

Cs 137 nello DMOS

DMOS Dora Baltea GRESSAN    –   valore medio (1999-2013):  8,13 Bq/kg (peso secco)
DMOS Dora Baltea BRISSOGNE    –   valore medio (1999-2013): 9,38 Bq/kg (peso secco)
DMOS Dora Baltea DONNAS    –   valore medio (1999-2013): 14,79 Bq/kg (peso secco)

Il Cs137 è stato immesso in ambiente a seguito dell’incidente di Chernobyl (1986), ed è ancora presente, a causa del suo tempo di dimezzamento fisico di circa 30 anni.

Le concentrazioni di Cs137 riscontrate nei tre siti di misura sono relativamente stabili e dello stesso ordine di grandezza. Si osserva che discendendo il corso della Dora Baltea il valore medio sull’intero periodo di monitoraggio aumenta.

Si riportano, per confronto, le concentrazioni medie di Cs137 misurate nel DMOS nel tratto piemontese della Dora Baltea e del Po durante il 2011:
Dora Baltea – Quassolo - 9,4 Bq/kg
Dora Baltea – Ivrea - 8,2 Bq/kg
Po – San Sebastiano Po (a monte della confluenza della Dora Baltea) - 4,5 Bq/kg
Po – Casale Monferrato (a valle della confluenza della Dora Baltea) - 4,3 Bq/kg

(ARPA Piemonte, Dipartimento Tematico Radiazioni “La radioattività ambientale in Piemonte – Rapporto anno 2011”)

Le concentrazioni misurate in Valle d’Aosta sono congruenti con quelle rilevate nel tratto piemontese della Dora Baltea.

CONCENTRAZIONE DI IODIO 131 NEL DETRITO MINERALE ORGANICO SEDIMENTABILE (Bq/kg riportato al peso secco)

I 131 nello DMOS

La presenza di I131 nelle acque superficiali è dovuta al suo utilizzo in campo sanitario. Una frazione importante dello iodio radioattivo somministrato ai pazienti viene eliminato tramite le urine e, conseguentemente, immesso nella Dora Baltea a valle degli scarichi fognari. I valori più elevati si possono registrare immediatamente a valle della città di Aosta. La grande variabilità della concentrazione di attività misurata nei rilievi annuali è dovuta alla variabilità della fonte di pressione ed al breve tempo di dimezzamento (circa 8 giorni) di questo radionuclide: se il campionamento annuale viene effettuato durante un periodo in cui non vi è utilizzo di I131, i valori risultano essere sotto la minima attività rilevabile (M.A.R.), che in media è di 0,5 Bq/Kg. E' il caso del rilievo effettuato negli ultimi 2 anni.

CONCENTRAZIONE DI CESIO 137 NEL LIMO GLACIALE (Bq/kg riportato al peso secco)

Cs 137 nel limo glaciale

Limo glaciale Torrente Miage    – valore medio (1999-2013):  4,66 Bq/kg (peso secco)
Limo glaciale Torrente di Verra – valore medio (1999-2013): 16,02 Bq/kg (peso secco)

È evidente la differenza tra i valori del torrente Miage e del torrente Verra, in dipendenza della diversa entità delle ricadute radioattive che hanno interessato il massiccio del Monte Bianco e il massiccio del Monte Rosa in seguito all’incidente di Chernobyl.

 

 

rsa2013- Concentrazione di attività di radionuclidi artificiali (Cs 137) nel particolato atmosferico e nelle deposizioni (fall out) - TER_RI_003

Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta i dati relativi alle concentrazioni di cesio 137 nelle polveri atmosferiche, campionate filtrando l’aria o raccogliendo le deposizioni al suolo.

Le concentrazioni di attività di Cs 137 nel particolato atmosferico sono espresse in Becquerel al m3 d’aria (Bq/m3) o suoi sottomultipli, dove il Bq è l’unità di misura di attività (1 Bq = 1 decadimento radioattivo al secondo, 1 mBq – milli-Becquerel = 1 millesimo di Becquerel), mentre i m3 fanno riferimento al volume complessivo di aria aspirata e filtrata per raccogliere il particolato atmosferico in essa contenuto, su cui viene effettuata la misura radiometrica.

Le concentrazioni di attività di Cs 137 nelle deposizioni atmosferiche sono espresse in Becquerel al m2, dove i m2 fanno riferimento alla superficie su cui avvengono le ricadute al suolo.

Messaggio chiave

I livelli attuali di concentrazione di attività di Cs 137 nel particolato atmosferico sono stabilizzati su valori molto bassi, non rilevanti dal  punto di vista radioprotezionistico.
Il quadro di riferimento a disposizione grazie al monitoraggio delle concentrazioni in aria e delle deposizioni al suolo permette la rilevazione, valutazione e segnalazione tempestiva di ogni evento anomalo che dovesse verificarsi, come è avvenuto nel caso dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima nel 2011.

Obiettivo

Il monitoraggio della radioattività artificiale nel particolato atmosferico e nelle deposizioni atmosferiche sono fondamentali per un sistema di controllo della radioattività ambientale, al fine di monitorarne la variazione nel tempo, ed essere in grado di rilevare tempestivamente eventi anomali. Viene misurata l’attività di singoli radionuclidi gamma emettitori e, sul particolato atmosferico, la radioattività beta totale.
Particolare attenzione viene rivolta alla presenza di Cs137, radionuclide artificiale diffusosi in ambiente  a seguito dell’incidente di Chernobyl (1986) e ancora presente a causa del suo tempo di dimezzamento fisico di circa 30 anni.
Nel 2011 si è rilevata la presenza di I131 proveniente dal Giappone in seguito all’incidente avvenuto nella centrale nucleare di Fukushima. I dati rilevati, che hanno permesso una accurata conoscenza dei fenomeni in rapida evoluzione temporale, sono descritti nell'approfondimento TER_RI_A01 Le azioni per il monitoraggio e la comunicazione degli effetti dell'incidente di Fukushima.

Ruolo di Arpa

L’Agenzia esegue i campionamenti sia del particolato sia delle deposizioni e svolge le analisi radiometriche sui campioni.

Classificazione

Area tematica SINAnet

 Radiazioni ionizzanti

Tema SINAnet

 Radiazioni ionizzanti

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono 

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 1 1 1

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Particolato atmosferico: monitoraggio giornaliero (tri-giornaliero nel fine settimana). Misura mensile sull’insieme dei campioni di particolato (raccolto su filtri) del mese.
Deposizioni atmosferiche: monitoraggio su base mensile. La somma delle deposizioni mensili fornisce la deposizione totale annua.

Data di aggiornamento

31/12/2013

Copertura temporale

Il monitoraggio radiometrico è condotto in modo sistematico sul particolato atmosferico dal 1992, e sulle deposizioni dal 1995.

Copertura territoriale

Monitoraggio puntuale, condotto in Aosta (Ospedale Beauregard) fino al 2003 e a Saint-Christophe (sede ARPA) dal 2004, sia per il particolato atmosferico che per le deposizioni.

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 17 marzo 1995, n. 230 come modificato dal  d.lgs. 26 maggio 2000, n. 241 (Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom; 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti) e dal d.lgs. 9 maggio 2001, n. 257 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241, recante attuazione della direttiva 96/29/EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti), articolo 104 “Controllo sulla radioattività ambientale”; articoli 115 e 152bis, con riferimento all’articolo 108 del Decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 1964, n. 185 “Sicurezza degli impianti e protezione sanitaria dei lavoratori e delle popolazioni contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti derivanti dall'impiego pacifico dell'energia nucleare” e Decreti applicativi per i livelli di riferimento in caso di incidente nucleare.
  • Raccomandazione europea 473/00 Euratom (Applicazione dell’articolo 36 del Trattato Euratom per quanto concerne il controllo dei livelli di radioattività ambientale al fine di determinare l’esposizione della popolazione nel suo insieme)
  • Il 5 dicembre 2013 è stata emanata la Direttiva 2013/59/Euratom che "stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom". Gli Stati membri potranno conformarsi alla direttiva entro il 6 febbraio 2018.

Relazione con la normativa

L’articolo 104 del d.lgs. 230/1995 modificato dal d.lgs. 241/2000 individua le reti nazionali e regionali, coordinate da ISPRA e dal Ministero dell’Ambiente, come strumento di monitoraggio e controllo della radioattività ambientale.

Livelli di riferimento

Per il particolato atmosferico, la raccomandazione CE 473/00 stabilisce livelli di notifica, sulla base del loro significato dal punto di vista dell’esposizione della popolazione, nella misura di 30 mBq/m3 per il Cs137. Tale valore è da interpretare quindi come livello inferiore di rilevanza dosimetrica.

Per le deposizioni atmosferiche non sono definiti livelli di riferimento.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Informazioni a livello nazionale sono reperibili nell’Annuario dei dati ambientali pubblicato da ISPRA, nell’indicatore:
CONCENTRAZIONE DI ATTIVITÀ DI RADIONUCLIDI ARTIFICIALI IN MATRICI AMBIENTALI E ALIMENTARI (PARTICOLATO ATMOSFERICO, DEPOSIZIONI UMIDE E SECCHE, LATTE)

Presentazione e analisi

CONCENTRAZIONE MEDIA MENSILE DI CESIO 137 RILEVATA NEL PARTICOLATO ATMOSFERICO AD AOSTA (mBq/m3 di aria) 

Anno Valori riscontrati mensilmente Massima M.A.R. mensile
nel corso del'anno (mBq/m3)
2000 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,05
2001 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,05
2002 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2003 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2004 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2005 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2006 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,04
2007 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,03
2008 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,02
2009 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,04
2010 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,03
2011 aprile : 0.016 ± 0,004 mBq/m3  0,01
2012 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01
2013 inferiori alla Minima Attività Rilevabile (M.A.R.) 0,01

 

Le variazioni della Minima Attività Rilevabile dipendono dalla portata del sistema di aspirazione: i valori della M.A.R. sono comunque molto bassi, dell’ordine di 1/1000 del livello di notifica previsto dalla raccomandazione CE 473/00

Per quanto riguarda il 2011, si deve registrare una rilevazione positiva (valore superiore alla Minima Attività Rilevabile) nel mese di aprile, dovuto al trasporto sulle nostre regioni da parte delle correnti atmosferiche dei radionuclidi emessi durante l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima causato dal terremoto/maremoto del giorno 11  marzo 2011.

DEPOSIZIONI TOTALI ANNUE DI CESIO 137 E PIOVOSITÀ (1996-2013)

1 grafico dep ann 1213

2 grafico dep mens 1213

 

 

I dati misurati sono in linea con quelli rilevati nelle altre stazioni di misura italiane.
Le deposizioni al suolo comprendono sia le ricadute di pulviscolo atmosferico a secco, che quello portato al suolo per dilavamento dell’atmosfera da parte delle precipitazioni. La tendenziale correlazione delle deposizioni di Cs137 con la piovosità, molto evidente nei primi anni dopo l’incidente di Chernobyl (1986), si va via via affievolendo. Ciò risulta sia dal confronto tra i valori annuali di precipitazioni e attività nelle deposizioni, sia dal dettaglio mensile degli stessi valori nell’anno 2013. Va tenuto conto che il legame tra precipitazioni piovose e concentrazioni di cesio è mediato da fenomeni di risospensione del particolato: il fattore di risospensione, cioè il rapporto tra la concentrazione in aria e quella al suolo, è continuamente calato dagli anni immediatamente seguenti l’incidente, ad indicare che una percentuale via via minore di Cs137 viene risollevata dal suolo in aria.