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Rapporto Stato Ambiente

XI Relazione sullo Stato dell'Ambiente - 2016

Contenuti della sezione corrente
RSA 2016 - ENER_003 - Il sequestro di carbonio da parte della vegetazione

Presentazione

Descrizione

L'indicatore riporta il sequestro annuale di carbonio da parte della vegetazione (scambio ecosistemico netto di CO2), misurato in un pascolo alpino

Messaggio chiave

L'ecosistema indagato sequestra dall'atmosfera CO2, uno dei più importanti gas ad effetto serra, ma l'intensità di tale sequestro varia di anno in anno.

Obiettivo

Valutare l'impatto del cambiamento climatico sullo scambio di CO2 tra vegetazione e atmosfera e quantificare il ruolo di mitigazione dell'effetto serra da parte degli ecosistemi vegetali.

Ruolo di Arpa

Realizzazione delle misure in campo ed elaborazione dei dati

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera - Biosfera

Tema SINAnet

Clima

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

non applicabile 

Tendenza*

non applicabile 

* La serie di dati è ancora troppo breve per evidenziare tendenze statisticamente significative

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1  1

 

Proprietà del dato

ARPA VdA 

Periodicità di aggiornamento

Annuale 

Data di aggiornamento

Dicembre 2016

Copertura temporale

2009 - 2016

Copertura territoriale

Il monitoraggio del ciclo del carbonio, che permette l'elaborazione dell'indicatore, viene realizzato in un pascolo alpino situato nel comune di Torgnon ad una quota di 2160 m slm. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

L’indicatore non ha riferimenti normativi

Relazione con la normativa

L’indicatore non ha riferimenti normativi 

Livelli di riferimento

Non è possibile definire livelli di riferimento. Infatti pur considerando ecosistemi analoghi (pascoli o praterie alpini) il bilancio annuale del carbonio di un ecosistema può variare notevolmente in relazione a molteplici fattori: meteorologia, disturbi (tagli, pascolamento, ...), altitudine, specie che compongono la comunità considerata.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

RSA 2016 - ENER_002 - Emissioni di gas climalteranti o a effetto serra

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di gas climalteranti, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di  metano e protossido d’azoto sono particolarmente legate all’attività di allevamento del bestiame, molto sviluppata in Valle d’Aosta, mentre quelle di anidride carbonica vengono prodotte principalmente da trasporti e riscaldamento domestico. L’andamento di tali emissioni registra un trend piuttosto stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
I principali gas climalteranti sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) ed il protossido d’azoto (N2O).
L’attenzione generale verso la presenza in atmosfera dei gas responsabili dell’effetto serra è cresciuta enormemente nell’ultimo decennio, in relazione alle variazioni e alla rapidità degli aumenti della temperatura media in molte zone della superficie terrestre, ai conseguenti effetti di variazione sul clima e agli impatti conseguenti sull’ambiente e territorio. L’energia radiante proveniente dal sole viene in parte assorbita dalla superficie terrestre ed in parte riemessa verso l’alto sotto forma di radiazioni infrarosse (radiazioni termiche); una notevole parte di queste radiazioni viene assorbita e poi nuovamente emessa verso la terra dalle molecole dei gas serra presenti nell’atmosfera; il fenomeno è del tutto naturale e chiamato “effetto serra”, termine con cui viene definito il ruolo svolto dall’atmosfera nel processo di riscaldamento della superficie.
Quando le emissioni di queste tre sostanze sono sommate per esprimere la globalità delle emissioni di gas serra, esse vengono “pesate” a seconda del loro “Global Warming Potential” (GWP, potenziale di riscaldamento globale), che rappresenta l'effetto combinato del tempo di permanenza in atmosfera di ogni gas e la relativa efficacia specifica nell'assorbimento della radiazione infrarossa emessa dalla Terra, è una misura di quanto un dato gas serra contribuisca al riscaldamento globale rispetto alla CO2. 

I GWP per i gas serra riportati nell’Inventario Regionale sono:

Sostanza GWP
CO2 1
CH4 21
N2O 310

Le fonti di emissione sono il riscaldamento domestico, i trasporti e l’allevamento.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Energia

Tema SINAnet

Energia

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

stabile 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 1 giugno 2002, n. 120 (Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, siglato a Kyoto l’11 dicembre 1997).
  • l. 15 gennaio 1994, n. 65 (Ratifica Convenzione Quadro UE su cambiamenti climatici).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”.

Livelli di riferimento

Riduzione delle emissioni di CO2 del 20% al 2020.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

L’informazione, rappresentata nelle mappe seguenti a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

Nel 2014 é stato effettuato un adeguamento nella stima degli assorbimenti di CO2 con l'inserimento nell'Inventario Regionale dei quantitativi calcolati a livello regionale da parte dell'ISPRA (Dipartimento Stato dell'ambiente e metrologia ambientale - Servizio Monitoraggio e prevenzione degli impatti sull'atmosfera - Settore Emissioni in atmosfera).

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI CH4 EMESSE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO 

emissioni ch4 2016 1217

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI N2O EMESSE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni n2o 2016 1217

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI CO2 EMESSE E ASSORBITE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

 emissioni co2 2016 1217

Per la CO2 vengono stimate non solo le emissioni, ma anche gli assorbimenti da parte della vegetazione (valori negativi segnati in verde).

STIMA DELLE QUANTITA’ DI CO2 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2011-2016

trend co2 2016 1217

STIMA DELLE QUANTITA’ DI GAS SERRA TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2011-2016

trend ges 2016 1217

 

EMISSIONI STIMATE PER IL 2016 - CO2

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 302815 37%
Riscaldamento domestico 406942 50%
Industria 101782 12%
Assorbimento forestale -702861  
Altre sorgenti 9021 1%
Totale 117699  

EMISSIONI STIMATE PER IL 2016 - CH4

Settore tonn/anno percentuale
Riscaldamento domestico 643 8%
Gestione combustibili 342 5%
Agricoltura e allevamento 4111 54%
Gestione rifiuti 2447 32%
Altre sorgenti 16 1%
Totale 7559  

EMISSIONI STIMATE PER IL 2016 - N2O

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 8 3%
Riscaldamento domestico 37 13%
Agricoltura e allevamento 231 83%
Altre sorgenti 3 1%
Totale 279  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  CO2 GAS SERRA
  tonnellate emesse pro capite
Italia 11 12
Valle d'Aosta 1 3

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz co2 1217

vda naz ges 1217

Le emissioni totali di metano (CH4) e di protossido d'azoto (N2O) sono attribuite essenzialmente ai settori dell’allevamento e non hanno subito grandi variazioni nel corso degli anni.

L’anidride carbonica (CO2), che è anche un componente naturale dell’atmosfera, è principalmente emessa dai trasporti e dal riscaldamento residenziale. Tale sostanza, rispetto alle altre esaminate nell’inventario, presenta anche un termine di assorbimento dovuto al ciclo fotosintetico delle piante legato ai boschi, ai pascoli e ai terreni agricoli.

La distribuzione sul territorio regionale delle emissioni di gas climalteranti è generalmente correlata alle attività antropiche ed è quindi concentrata soprattutto nella valle centrale. Per l’anidride carbonica si evidenzia la vasta area di assorbimento, corrispondente con la presenza di boschi. L’assorbimento raggiunge l' 84% delle emissioni complessive.

Le emissioni pro capite di CO2 e di gas serra sono inferiori alla media nazionale, anche per effetto del contributo dell’assorbimento da parte dei boschi. Per quanto riguarda l’incidenza delle sorgenti emissive, si evidenzia, a livello nazionale, la preponderanza del settore di produzione energetica (centrali termoelettriche), irrilevante a livello regionale.

RSA 2016 - ENER_001 - Utilizzo del metano per riscaldamento e sua relazione con le temperature invernali

Presentazione

Descrizione

La diffusione del combustibile metano in Valle d’Aosta consente di sostituire altre sostanze, quali gasolio ed olio combustibile, che comportano maggiori emissioni di inquinanti in atmosfera.

Messaggio chiave

Si registra in Valle d’Aosta per il riscaldamento domestico un aumento della diffusione del metano negli ultimi anni e consumi in diminuzione dal 2006 in linea con inverni meno rigidi.

Obiettivo

La corretta quantificazione dei consumi di metano per il riscaldamento degli edifici è di fondamentale importanza per la stima delle emissioni di inquinanti in atmosfera legate a questa particolare attività antropica. 

Ruolo di Arpa

L'ARPA raccoglie i dati, in quanto il riscaldamento e' una delle principali fonti di inquinamento dell'aria, per aggiornare l'inventario delle emissioni

Classificazione

Area tematica SINAnet

Energia

Tema SINAnet

Energia

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Metano

Stato

N.A.

Tendenza (ambientale)

ascendente

 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 3 2 2

 

Proprietà del dato

ITALGAS (metano) ed ARPA (temperature)

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016 

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 9 gennaio 1991, n. 10 (Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).
  • Piano Energetico Regionale (approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3146/XI in data 3 aprile 2003).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore é collegata al Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007) riguardo alle misure: “EN2.a – Sostituzione delle caldaie”, “EN4.a - Cogenerazione”, “EN4.b - Teleriscaldamento”, “EN5.a – Limitazione all’impiego di olio combustibile” ed “EN5.b – Diffusione dell’utilizzo di combustibili gassosi”. 

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

Presentazione e analisi

NUMERO DI ALLACCIAMENTI NEI COMUNI RAGGIUNTI DALLA RETE DI DISTRIBUZIONE DI  METANO (FONTE ITALGAS)

Comune 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Aosta 5081 5267 5629 5967 6160 6364 6553 6767 6840 6918 6927
Arnad 213 241 252 271 284 298 313 319 332 335 338
Bard 68 69 77 78 77 80 80 81 81 80 75
Brissogne 12 13 12 12 13 17 17 17 15 14 14
Chambave 223 230 233 245 256 260 263 264 258 259 253
Charvensod 588 613 639 662 696 697 710 722 727 747 759
Chatillon 1211 1257 1275 1299 1335 1346 1371 1375 1353 1371 1353
Donnas 699 717 732 760 769 773 782 785 794 800 802
Fénis 544 563 582 618 633 657 667 680 692 691 695
Gressan 89 88 89 105 107 107 109 111 111 128 121
Hone 323 341 345 357 367 376 394 401 417 424 429
Issogne 331 343 364 372 385 403 413 417 419 421 423
Nus 367 383 401 418 433 448 459 512 524 540 554
Pollein 406 419 423 453 470 492 500 510 511 521 518
Pont-Saint-Martin 1388 1422 1445 1464 1493 1484 1515 1515 1512 1514 1496
Pontey 199 200 211 214 215 226 237 237 248 256 261
Quart 75 77 76 75 75 76 77 75 76 81 72
Saint Christophe 890 946 966 1013 1039 1065 1094 1117 1141 1157 1166
Saint Pierre 389 418 468 521 564 577 595 627 644 664 664
Saint Vincent 1040 1076 1117 1147 1162 1196 1226 1223 1236 1235 1242
Sarre 1083 1140 1167 1233 1285 1303 1338 1363 1360 1380 1379
Verrayes 76 76 80 84 84 88 89 88 87 92 93
Verres 733 772 808 836 846 865 892 894 894 889 895
Villeneuve 128 142 156 165 169 180 191 200 208 210 216
TOTALE

16156

16813

17547 18369 18917 19378 19885 20300 20480 22742 20745

Negli ultimi anni si rileva un aumento del numero di allacciamenti per Comune che descrive una metanizzazione ancora in atto.

CONSUMO ANNUALE PER ALLACCIAMENTO IN METRI CUBI  (FONTE ITALGAS)

Si forniscono i dati soltanto per i Comuni più popolosi per i quali il valore medio si basa su un campione statistico rappresentativo.

 

Comune 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Aosta 3470 2884 3004 3221 3175 2963 2545 2750 2452 2347 2345
Charvensod 2019 1400 1643 1664 1685 1522 1573 1628 1533 1425 1551
Chatillon 2149 1694 2012 1933 1971 1747 1774 1837 1685 1697 1701
Donnas 1645 1150 1299 1406 1524 1418 1391 1454 1230 1299 1260
Fénis 1736 1305 1520 1431 1549 1317 1323 1332 1210 1141 1227
Pollein 2169 1872 2059 1779 1837 1530 1689 1816 1721 1688 1717
Pont-Saint-Martin 1770 1357 1493 1661 1762 1540 1413 1619 1341 1369 1481
Saint-Christophe 2869 1954 2441 2499 2555 2592 2396 2477 2097 1993 2060
Saint Pierre 1703 1252 1405 1658 1931 1734 1729 1928 1624 1592 1703
Saint Vincent 2644 2153 2385 2427 2486 2378 2101 2498 2454 2462 2498
Sarre 1590 1273 1794 1523 1566 1380 1376 1486 1342 1336 1381
Verrès 2329 2017 2472 2362 2183 1914 2008 2152 1995 1941 1979
Villeneuve 1478 1107 1874 1976 2019 1641 1682 1680 1395 1400 1439

 

metano unitari 1217 

CORRELAZIONE TRA CONSUMI E RIGORE DELLE TEMPERATURE INVERNALI (DATI NORMALIZZATI AL 2006)

Per meglio comprendere la variabilità negli anni degli andamenti dei consumi di metano, per alcuni Comuni si è elaborata una correlazione tra i consumi e le temperature medie da ottobre ad aprile rapportate all’anno 2006: per facilitare la lettura, per le temperature è stata utilizzata una scala inversa, pertanto la salita della linea indica temperature più rigide, la discesa temperature più miti. Valori al di sotto di 1 indicano inverni mediamente più caldi del 2006, se superiori inverni più freddi.

Le stazioni meteo considerate nei diagrammi sono: Aosta Mont-Fleury (ARPA), Saint-Christophe Aeroporto (RAVA), Donnas – Montey (ARPA) e Verrès – inserire località (RAVA).

 

temp aosta 1216

 

temp stchristophe 1216

 

temp verres 1216

 

temp donnas 1216

I grafici evidenziano molto bene la correlazione tra consumi e rigore invernale: per gli anni con inverni meno freddi del 2012, 2014 e 2015 si sono registrati consumi inferiori di metano, mentre per l'inverno 2016 si é registrato un lieve rialzo.

In generale si nota come i valori di consumo medio per allacciamento risultano in diminuzione dal 2006 in accordo con temperature invernali medie effettivamente meno rigide.

RSA 2016 - FLU_EM_009 - Emissioni di ammoniaca (NH3)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di NH3, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di NH3 sono particolarmente legate all’attività di allevamento del bestiame, molto sviluppata in Valle d’Aosta. Tali emissioni si concentrano quindi in particolare nelle aree adibite al pascolo.
L’andamento di tali emissioni registra un trend stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
La fonte di emissione  di questa sostanza è rappresentata principalmente dall’allevamento di bestiame ed in particolare è legata alle deiezioni animali. 

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999)
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3):trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI NH3 EMESSE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni nh3 2016 1217

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI NH3 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2011-2016

trend nh3 2016 1217

EMISSIONI STIMATE PER IL 2016

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 18 1%
Riscaldamento domestico 30 2%
Agricoltura e allevamento 1740 97%
Altro 2 <1%
Totale 1790  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 7
Valle d'Aosta 14

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz nh3 1217

Le emissioni di NH3 sono attribuibili essenzialmente all’attività di allevamento di bestiame. L’andamento é da ritenersi sostanzialmente stabile negli ultimi anni.

La distribuzione sul territorio della regione delle emissioni è strettamente correlata alle attività di pastorizia, le maggiori quantità di sostanze emesse sono pertanto localizzate in corrispondenza delle zone di territorio dedicate alle attività di pascolo.

Le emissioni pro capite sono superiori alla media nazionale. L’incidenza percentuale dell’attività di allevamento bestiame non mostra significative differenze a livello nazionale e regionale,  rappresentando, per entrambe le scale territoriali, la pressoché totalità delle emissioni di tale sostanza.

RSA 2016 - FLU_EM_008 - Emissioni di benzene (C6H6)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di C6H6, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di C6H6 sono particolarmente legate ai trasporti e si concentrano in particolare nei maggiori abitati del fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in decisa riduzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Per quanto riguarda il benzene, lo si ritrova in atmosfera principalmente a causa della sua presenza nella benzina; pertanto le fonti di emissione principali sono il traffico veicolare e il sistema di distribuzione dei carburanti.
Per un approfondimento sulle caratteristiche del benzene e sulle concentrazioni effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente - TER_INQ_006.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

ascendente 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente - TER_INQ_006

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_006 Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_006 Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351).
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”.

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di benzene (C6H6): trend e disaggregazione settoriale”

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI C6H6 EMESSE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni c6h6 2016 1217 

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI C6H6 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2011-2016

trend c6h6 2016 1217

EMISSIONI STIMATE PER IL 2016

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 14 93%
Gestione combustibili 1 5%
Verniciatura <1 2%
Totale 14  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 0,07
Valle d'Aosta 0,11

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz c6h6 1217

Le emissioni di benzene sono da attribuire soprattutto ai trasporti, sia su strada che di altro tipo (in particolare trasporto ferroviario e macchine agricole).

La tendenza delle emissioni di benzene mostra una chiara e costante riduzione fino al 2015, grazie all’ammodernamento del parco veicolare: tale tendenza pare essersi arrestata nel 2016.

La distribuzione sul territorio della regione delle emissioni è strettamente correlata al trasporto su strada, si nota come la conca del capoluogo e la rete autostradale abbiano i valori di emissione più elevati.

Le emissioni pro capite sono di poco superiori alla media nazionale. Anche la distribuzione di incidenza per tipologia di sorgente mostra significative differenze: in Valle d’Aosta il contributo dei trasporti è assolutamente preponderante (maggiore del 90%), laddove a livello nazionale, per quanto prioritario, è intorno al 60% a causa del maggior apporto di attività industriali e di verniciatura.

RSA 2016 - FLU_EM_007 - Emissioni di composti organici volatili non metanici (COVNM)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di COVNM, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni dei composti organici volatili non metanici (COVNM) sono particolarmente legate al ciclo vegetativo delle foreste presenti sul territorio; tali emissioni si concentrano uniformemente nelle vallate valdostane.
L’andamento di tali emissioni registra un trend stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
I composti organici volatili non metanici includono gruppi diversi con comportamenti fisici e chimici diversi. Si classificano come COVNM, infatti, sia gli idrocarburi contenenti carbonio ed idrogeno come unici elementi (composti alifatici e composti aromatici) sia composti contenenti ossigeno, cloro o altri elementi tra il carbonio e l'idrogeno, come gli aldeidi, eteri, alcool, esteri, clorofluorocarburi (CFC) ed idroclorofluorocarburi (HCFC). Essi sono oggetto di studio perché le loro emissioni sono di particolare importanza per la loro influenza sul bilancio totale di carbonio e sulla capacità di reazione con ozono, radicali OH e NO3, per produrre inquinanti atmosferici come l'ozono, gli aldeidi, i chetoni, i perossidi organici ed il monossido di carbonio. Nelle aree forestali il contributo delle sorgenti naturali diventa notevole, portando ad un significativo effetto sulla fotochimica a scala locale, regionale o globale.
Le fonti di emissione sono il riscaldamento domestico, in particolare se il combustibile è biomassa legnosa, e le aree boscate. 

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

stabile 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999)
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di precursori di ozono troposferico (NOX e COVNM): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI COVNM EMESSE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni covnm 2016 1217 

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI COVNM TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2011-2016

trend covnm 2016 1217

EMISSIONI STIMATE PER IL 2016

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 320 11%
Riscaldamento domestico 852 28%
Gestione combustibili 224 8%
Verniciatura 373 12%
Di origine naturale (es. foreste) 1167 39%
Altre sorgenti 54 2%
Totale 2990  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 14
Valle d'Aosta 24

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz covnm 1217

Alle emissioni di COVNM contribuiscono in modo rilevante le sorgenti naturali ed il riscaldamento domestico. Per quanto riguarda l’andamento nel corso degli ultimi anni, si rileva un trend sostanzialmente stabile.

La distribuzione sul territorio evidenzia come l’area interessata dall’emissione di COVNM sia piuttosto estesa. Essa, infatti, comprende tutte le aree boscate che contribuiscono alla emissione di questa famiglia di composti. Le quantità aumentano lungo la valle centrale, in corrispondenza dei centri abitati e delle principali arterie di traffico dove significativa è l’incidenza dei contributi delle attività antropiche.

Le emissioni pro capite sono più elevate a confronto della media nazionale. Rispetto alla distribuzione delle sorgenti emissive a livello nazionale, si osserva in Valle d’Aosta una minore rilevanza delle emissioni da uso di vernici (mancanza di insediamenti industriali) e la preponderanza delle emissioni da riscaldamento e biogeniche da foreste e suoli, che arrivano a coprire assieme più del 70% delle emissioni totali.

RSA 2016 - FLU_EM_006 - Emissioni di monossido di carbonio (CO)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di CO, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di monossido di carbonio (CO) sono particolarmente legate al traffico, in particolare quello di tipo urbano, e si concentrano in particolare nei principali abitati situati lungo il fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in diminuzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Il monossido di carbonio è un inquinante emesso da traffico auto veicolare a benzina, soprattutto a basso regime di giri del motore, come avviene frequentemente nelle aree urbane a circolazione congestionata.
Altre  fonti sono gli impianti di riscaldamento e di produzione di energia che comportano combustione
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente - TER_INQ_004

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

stabile 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente - TER_INQ_004

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_004 Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_004 Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”.

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di monossido di carbonio (CO): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI CO EMESSE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni co 2016 1217

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI CO TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2011-2016

trend co 2016 1217

I valori riportati nel diagramma possono differire da pubblicazioni precedenti al 2010 a causa di aggiornamenti metodologici (in particolare l’aggiornamento delle valutazioni realtive al riscaldamento domestico).

EMISSIONI STIMATE PER IL 2016

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 1733 17%
Riscaldamento domestico 8116 80%
Altre sorgenti 280 3%
Totale 10129  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 39
Valle d'Aosta 80

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz co 1217

Le emissioni di CO hanno mostrato un andamento in leggero calo tra il 2011 e il 2015 che sembra essersi arrestato nel 2016. Il settore del riscaldamento domestico risulta essere il principale emettitore di questo inquinante, in particolare quando il combustibile è costituito da legna o pellet.

La distribuzione territoriale evidenzia come le aree a maggiore pressione siano quelle dei principali centri abitati della regione, in quanto tale inquinante è particolarmente legato al riscaldamento residenziale ed al traffico urbano a bassi regimi di velocità.

A livello nazionale si registrano maggiori apporti del settore industriale e del traffico stradale, in particolare urbano, rispetto alla Valle d’Aosta, dove è preponderante (80%) l’apporto delle emissioni da riscaldamento domestico.

RSA 2016 - FLU_EM_005 - Emissioni di polveri PM10

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta una stima delle emissioni regionali di polveri con riferimento alla frazione con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron (PM10), oggetto, insieme al PM2.5, dei riferimenti normativi in termini di concentrazioni ambientali.

Messaggio chiave

Le emissioni di polveri sono particolarmente legate ai trasporti ed al riscaldamento residenziale e si concentrano, in particolare, nel fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in lieve aumento negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Le polveri PM10 sono originate prevalentemente da processi di combustione incompleta. Il traffico autoveicolare e gli impianti di riscaldamento ne sono le principali fonti di emissione.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazioni di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente - TER_INQ_003

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

stabile 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazioni di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente - TER_INQ_003

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_003 Concentrazione di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_003 Concentrazione di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351).
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di particolato (PM10): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI PM10 EMESSE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni pm10 2016 1217

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI PM10 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2011-2016

trend pm10 2016 1217

EMISSIONI DI PM10 STIMATE PER IL 2016

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 106 15%
Riscaldamento domestico 509 73%
Agricoltura e allevamento 76 11%
Altre sorgenti 4 1%
Totale 695  

EMISSIONI DI PM10 PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 3
Valle d'Aosta 5

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz pm10 1217

Le emissioni di polveri hanno mostrato un andamento sostanzialmente stabile negli ultimi anni.

La distribuzione territoriale evidenzia come le aree a maggiore pressione siano quelle del solco della valle principale dove sono concentrati i maggiori centri abitati, le principali vie di traffico e quasi tutte le attività produttive.

Le emissioni pro capite sono superiori alla media nazionale. A livello regionale, si osserva una maggiore incidenza delle emissioni da impianti di riscaldamento, in particolare per quelli a biomassa legnosa, che da sole coprono più dell' 80% delle emissioni complessive, ed una minore incidenza di quelle legate ai trasporti.

RSA 2016 - FLU_EM_004 - Emissioni di ossidi di azoto (NOx)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di NOx, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. Con la sigla NOx si intende la somma di NO2 (biossido d’azoto) e di NO (monossido di azoto). 

Messaggio chiave

Le emissioni di NOx sono particolarmente legate ai trasporti ed al riscaldamento residenziale.  Esse si concentrano in particolare nel fondovalle principale.
L’andamento di tali emissioni registra un trend sostanzialmente stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Gli ossidi di azoto sono prodotti in tutti i processi di combustione. Il traffico autoveicolare è il principale responsabile della sua emissione in ambiente urbano.
Altre  fonti sono gli impianti di riscaldamento e l’industria.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOX) nell’aria ambiente - TER_INQ_002

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

ascendente 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOX) nell’aria ambiente - TER_INQ_002

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_002 Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOx) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_002 Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOx) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999).
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”.
  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351).
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende, inoltre, da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA: “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3): trend e disaggregazione settoriale”
Annuario ISPRA: “Emissioni di precursori di ozono troposferico (NOX e COVNM): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI NOx EMESSE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni nox 2016 1217

 L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI NOx TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2011-2016.

trend nox 2016 1217

EMISSIONI STIMATE PER IL 2016

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 1042 69%
Riscaldamento domestico 425 28%
Industria 42 3%
Altre sorgenti 2 <1%
Totale 1511  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 13
Valle d'Aosta 12

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz nox 1217

Le emissioni di NOx hanno mostrato un andamento in decrescita negli ultimi anni, dal 2011 al 2015 registrano una lenta diminuzione dovuta alla riduzione nel settore dei trasporti per il parco veicolare in miglioramento. Nel 2016 la tendenza in calo sembra essersi arrestata.

La distribuzione territoriale evidenzia come le aree a maggiore pressione siano quelle del solco della valle principale dove sono concentrati i maggiori centri abitati, le principali vie di traffico e quasi tutte le attività produttive.

Le emissioni pro capite sono inferiori alla media nazionale, per l’incidenza delle differenti sorgenti emissive si rileva una maggiore importanza delle emissioni da riscaldamento residenziale a livello regionale.

RSA 2016 - FLU_EM_003 - Emissioni di biossido di zolfo (SO2)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di SO2, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di SO2 sono particolarmente legate al riscaldamento residenziale e si concentrano in particolare nei centri abitati. L’andamento di tali emissioni registra un trend in lieve diminuzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni) le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Il biossido di zolfo (SO2) è un inquinante primario generato nel processo di combustione dallo zolfo presente nei combustibili .
Le principali fonti di emissione sono pertanto gli impianti di riscaldamento e i motori che utilizzano oli combustibili e gasolio, prodotti ad alto tenore di zolfo.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

ascendente 

* Si rimanda all'indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione.

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_001 Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_001 Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999)
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

 QUANTITA' TOTALI ANNUE DI SO2 EMESSE NEL 2016 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 METRI DI LATO

emissioni so2 2016 1217

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI SO2 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2011-2016

trend so2 2016 1217

EMISSIONI STIMATE PER IL 2016

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 22

15%

Riscaldamento domestico 111 74%
Industria 6 4%
Altre sorgenti 11 7%
Totale 150  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 2,2
Valle d'Aosta 1,2

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz so2 1217

Le emissioni totali di SO2, attribuibili essenzialmente al riscaldamento, sono poco variate nel corso degli ultimi anni. Il loro trend risulta in diminuzione negli ultimi 6 anni.

Sul territorio regionale la distribuzione delle emissioni è strettamente correlata alle attività antropiche e quindi alla localizzazione dei centri abitati e delle attività produttive, commerciali e industriali. Le maggiori quantità di sostanze emesse sono pertanto situate nei centri più popolati.
Le emissioni pro capite sono inferiori alla media nazionale.
Per quanto riguarda l’incidenza delle diverse sorgenti emissive, la ripartizione tra le diverse tipologie in Valle d’Aosta è molto diversa rispetto a quella nazionale: il contributo percentuale degli impianti di riscaldamento appare, infatti, largamente preponderante rispetto a tutte le altre tipologie di sorgente, in particolare agli impianti di produzione energetica e ai processi di combustione industriale.

RSA 2016 - FLU_EM_002 - Composizione del parco veicolare circolante

Presentazione

Descrizione

Gli impatti ambientali del traffico autoveicolare sono determinati in modo rilevante, oltre che dai volumi complessivi considerati nell’indicatore precedente, anche dalla modernità del parco circolante. Questa viene valutata rispetto alla classificazione derivante da Direttive europee, in continuo aggiornamento.

Messaggio chiave

I parchi veicolari circolanti in Valle d’Aosta risultano avere un buon livello di rinnovo per le classi motoristiche a minor inquinamento, in particolare per i veicoli leggeri del parco locale e per quelli pesanti transitanti in autostrada.

Obiettivo

Conoscere il parco veicolare circolante nella Regione permette di meglio stimare le emissioni di inquinanti in atmosfera prodotte dai trasporti su strada sia locali che transfrontalieri.

Ruolo di Arpa

ARPA riceve dagli enti gestori i dati, li elabora per l'aggiornamento dell'Inventario regionale delle emissioni e li archivia.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Trasporti

Tema SINAnet

Trasporti

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

Non applicabile

Tendenza

miglioramento

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 1 1

 

Proprietà del dato

ACI Valle d’Aosta e GEIE-TMB.

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

Tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

Normativa europea reperibile in formato pdf all’indirizzo internet http://eur-lex.europa.eu/
EURO 1 (immatricolati dopo il 31.12.1992)

  • 93/59/CEE (con catalizzatore)
  • 91/441/CE
  • 91/542/CE (punto 6.2.1.A)

EURO 2 (immatricolati dopo il 1.1.1997)

  • 91.542 punto 6.2.1.B
  • 94/12 CEE
  • 96/1 CE
  • 96/44 CEE
  • 96/69 CE
  • 98/77 CE

EURO 3 (immatricolati dopo il 1.1.2001)

  • 98/69 CE
  • 98/77 CE rif 98/69 CE
  • 99/96 CE
  • 99/102 CE rif. 98/69 CE
  • 2001/1 CE rif 98/69 CE
  • 2001/27 CE
  • 2001/100 CE A
  • 2002/80 CE A
  • 2003/76 CE A

EURO 4 (immatricolati dopo il 1.1.2006)

  • 98/69/CE B
  • 98/77/CE rif. 98/69/CE B
  • 1999/96 CE B
  • 1999/102 CE B rif. 98/69/CE B
  • 2001/1/CE Rif. 98/69 CE B
  • 2001/1 CE B rif. 98/69 CE B
  • 2001/27 CE B
  • 2001/100 CE B
  • 2002/80 CE B
  • 2003/76 CE B
  • 2005/55/CE B1
  • 2006/51 CE B rif. 2005/55/CE B1

EURO 5 (immatricolati dopo il 1.9.2009)

  • 2005/55/CE B2
  • 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B2
  • 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B2 (ecol. migliorato) oppure Riga C
  • 99/96 fase III oppure Riga B2 o C
  • 2001/27 CE Rif. 1999/96 Riga B2 oppure Riga C
  • 2005/78 CE Rif 2005/55 CE Riga B2 oppure riga C

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore é collegata alla misura “RT2 – Rinnovo tecnologico del parco circolante” del piano Regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della Qualità dell’Aria (Legge regionale 30 gennaio 2007, n. 2 “Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015”).

Livelli di riferimento

Non ci sono riferimenti diretti con normative specifiche.
Viene riportato un confronto per le automobili con il parco veicolare delle regioni dell’Italia Nord-Ovest.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

Indicatori correlati nella presente relazione

Presentazione e analisi

Parco veicoli leggeri - ACI VdA (2016)


Automobili Parco ACI VDA
Parco ACI Italia Nord Ovest
Euro 0 4,62% 7,46%
Euro 1 1,39% 2,27%
Euro 2 6,20% 9,80%
Euro 3 9,44% 15,75%
Euro 4 21,34% 32,05%
Euro 5 25,31% 22,39%
Euro 6 31,71% 10,29%

parco auto 2016 1217

Parco veicoli pesanti - ACI VdA (2016)

Veicoli commerciali pesanti Parco ACI VdA GEIE MB
Euro 0 31,69% 0%
Euro 1 7,46% 0%
Euro 2 13,68% 0%
Euro 3 17,31% 4,88%
Euro 4 9,95% 3,20%
Euro 5 10,76% 57,27%
Euro 6 9,15% 34,65%

parco tir 2016 1217

Commenti

PARCO VEICOLI LEGGERI – ACI VdA (2016)
Confrontando la distribuzione nelle classi, definite dalla Direttiva europea, delle automobili circolanti in Valle d’Aosta, con quella delle altre regioni nord-occidentali italiane, si osserva un maggior rinnovamento del parco circolante rispetto all’area presa in considerazione. In particolare risultano elevate le percentuali riferite alle classi Euro 5 ed Euro6.

PARCO VEICOLI PESANTI – ACI VdA (2016)
Distribuzione, nelle classi definite dalla Direttiva europea, del parco circolante di veicoli commerciali pesanti (superiori a 3,5 tonnellate) in Valle d’Aosta, a confronto con la sola componente in transito al Traforo del Monte Bianco.
Confrontando la distribuzione nelle classi, definite dalla Direttiva europea, del parco circolante di veicoli commerciali pesanti (superiori a 3,5 tonnellate) in Valle d’Aosta a livello regionale, con la sola componente di mezzi pesanti transitanti al Traforo del Monte Bianco, si osserva che la componente transfrontaliera è molto più aggiornata tecnologicamente rispetto all’insieme dei veicoli pesanti circolanti in Valle d’Aosta. Il parco dei mezzi pesanti transitante in autostrada risulta più rinnovato rispetto a quello relativo al traffico locale sia per il divieto di transito dei mezzi Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 (a partire dal 1 novembre 2012) al Traforo del Monte Bianco, sia perché, facendo percorsi più distanti, i mezzi vengono rinnovati con maggior frequenza.

RSA 2016 - FLU_RR_003 - Produzione di rifiuti speciali pericolosi

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica la produzione, sul territorio valdostano, dei rifiuti derivanti da attività produttive e di servizi non assimilabili ai rifiuti urbani e contenenti sostanze pericolose. 

Messaggio chiave

Dal 2007 al 2010, la produzione complessiva sul territorio regionale di rifiuti speciali pericolosi si è mantenuta abbastanza costante, a parte il calo riscontrato nel 2009  dovuto alla crisi produttiva del principale impianto industriale valdostano. Nel 2011, si è riscontrato un aumento della produzione complessiva, mantenutasi però costante negli anni successivi, dovuto alla variazione di classificazione (da non pericoloso a pericoloso) di una specifica tipologia di rifiuto prodotta dallo stesso impianto industriale.
La città di Aosta è l'area con la più elevata produzione di rifiuti speciali pericolosi, per effetto della presenza dell'industria citata.
Una produzione significativa si rileva anche nelle Comunità Montane sede di altri insediamenti industriali e di servizi: Monte Emilius (circondario di Aosta), Evançon (Verrès) e Mont Rose (Pont Saint Martin, Donnas e Hône). 

Obiettivo

L’indicatore quantifica la produzione, sull’intero territorio regionale, dei rifiuti derivanti da attività produttive e di servizi non assimilabili ai rifiuti urbani e contenenti sostanze pericolose.
La classificazione di un rifiuto come pericoloso può avvenire attraverso due canali: inserimento diretto del rifiuto in questa categoria sulla base dell’origine e del ciclo produttivo del rifiuto stesso (come nel caso di tutte le sostanze oleose) oppure valutazione attraverso indagini analitiche della presenza nel rifiuto di sostanze classificate come pericolose, in concentrazioni superiori a valori limite definiti dalla normativa nazionale ed europea.
I dati vengono forniti per il periodo 2007 - 2015 come produzione totale, e dal 2012 al 2015 come produzione suddivisa per macrocategoria CER, ossia le prime due cifre di cui al codice CER (Codice Europeo dei Rifiuti) assegnato ai rifiuti, che identifica l'origine dei rifiuti stessi.

Ruolo di Arpa

Acquisizione, bonifica ed elaborazione dei dati e dell'indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Rifiuti

Tema SINAnet

Produzione rifiuti

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

medio 

Tendenza

stabile 

* La produzione di rifiuti speciali pericolosi è abbastanza costante negli anni dal 2007 al 2010 a parte il calo riscontrato nel 2009 giustificato dalla crisi produttiva del principale impianto industriale valdostano. Nel 2011, si è verificato un aumento della produzione complessiva, mantenutasi però costante negli anni successivi, dovuto alla variazione di classificazione di una specifica tipologia di rifiuto prodotta dallo stesso impianto industriale.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 2 2 2

I dati di popolamento di questo indicatore derivano dall’elaborazione, da parte della Sezione regionale del Catasto rifiuti dell’ARPA Valle d’Aosta, dei dati MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale), dichiarazione annuale dei quantitativi di rifiuti prodotti e/o gestiti. La dichiarazione MUD è soggetta a notevoli errori di compilazione che, solo in minima parte, possono essere eliminati in fase di elaborazione dei dati stessi. 

A partire dal 2012, il sistema di elaborazione dei dati è in parte variato in quanto sono stati considerati anche i rifiuti prodotti nell'ambito delle attività  di autodemolizione/rottamazione che fino a quel momento non erano conteggiati. 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale, non relativo all’anno corrente ma a due anni prima (es. nel 2017 si acquisiscono i dati relativi al 2015).

Data di aggiornamento

31/12/2015

Copertura temporale

Dal 2001

Copertura territoriale

Intero territorio regionale. I dati sono suddivisi per sottoambiti territoriali ottimali - SubATO (Comunità Montane e Comune di Aosta). 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 152/2006 - parte terza: Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati (artt. 179, 180 e 189)
  • l.r. 31/2007 - Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti

Relazione con la normativa

La normativa pone la riduzione della produzione di rifiuti al primo posto nella gerarchia di gestione rifiuti.

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’Annuario dei dati ambientaliredatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.