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Rapporto Stato Ambiente

XII Relazione sullo Stato dell'Ambiente - 2017

Contenuti della sezione corrente
RSA 2017 - ENER_003 - Il sequestro di carbonio da parte della vegetazione

Presentazione

Descrizione

L'indicatore riporta il sequestro annuale di carbonio da parte della vegetazione (scambio ecosistemico netto di CO2), misurato in un pascolo alpino.

Messaggio chiave

L'ecosistema rimuove CO2 dall'atmosfera, uno dei più importanti gas ad effetto serra, ma con un'intensità variabile di anno in anno.

Obiettivo

Valutare l'impatto del cambiamento climatico sullo scambio di CO2 tra vegetazione e atmosfera e quantificare il ruolo di mitigazione dell'effetto serra da parte degli ecosistemi vegetali.

Ruolo di Arpa

Realizzazione delle misure in campo ed elaborazione dei dati

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera - Biosfera

Tema SINAnet

Clima

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

non applicabile 

Tendenza*

non applicabile 

* La serie di dati è ancora troppo breve per evidenziare tendenze statisticamente significative

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1  1

 

Proprietà del dato

ARPA VdA 

Periodicità di aggiornamento

Annuale 

Data di aggiornamento

Dicembre 2017

Copertura temporale

2009 - 2017

Copertura territoriale

Il monitoraggio del ciclo del carbonio, che permette l'elaborazione dell'indicatore, viene realizzato in un pascolo alpino situato nel comune di Torgnon ad una quota di 2160 m slm. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

L’indicatore non ha riferimenti normativi

Relazione con la normativa

L’indicatore non ha riferimenti normativi 

Livelli di riferimento

Non è possibile definire livelli di riferimento. Infatti pur considerando ecosistemi analoghi (pascoli o praterie alpini) il bilancio annuale del carbonio di un ecosistema può variare notevolmente in relazione a molteplici fattori: meteorologia, disturbi (tagli, pascolamento, ...), altitudine, specie che compongono la comunità considerata.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

RSA 2017 - ENER_002 - Emissioni di gas climalteranti o a effetto serra

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di gas climalteranti, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di  metano e protossido d’azoto sono particolarmente legate all’attività di allevamento del bestiame, molto sviluppata in Valle d’Aosta, mentre quelle di anidride carbonica vengono prodotte principalmente da trasporti e riscaldamento domestico. L’andamento di tali emissioni registra un trend piuttosto stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
I principali gas climalteranti sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) ed il protossido d’azoto (N2O).
L’attenzione generale verso la presenza in atmosfera dei gas responsabili dell’effetto serra è cresciuta enormemente nell’ultimo decennio, in relazione alle variazioni e alla rapidità degli aumenti della temperatura media in molte zone della superficie terrestre, ai conseguenti effetti di variazione sul clima e agli impatti conseguenti sull’ambiente e territorio. L’energia radiante proveniente dal sole viene in parte assorbita dalla superficie terrestre ed in parte riemessa verso l’alto sotto forma di radiazioni infrarosse (radiazioni termiche); una notevole parte di queste radiazioni viene assorbita e poi nuovamente emessa verso la terra dalle molecole dei gas serra presenti nell’atmosfera; il fenomeno è del tutto naturale e chiamato “effetto serra”, termine con cui viene definito il ruolo svolto dall’atmosfera nel processo di riscaldamento della superficie.
Quando le emissioni di queste tre sostanze sono sommate per esprimere la globalità delle emissioni di gas serra, esse vengono “pesate” a seconda del loro “Global Warming Potential” (GWP, potenziale di riscaldamento globale), che rappresenta l'effetto combinato del tempo di permanenza in atmosfera di ogni gas e la relativa efficacia specifica nell'assorbimento della radiazione infrarossa emessa dalla Terra, è una misura di quanto un dato gas serra contribuisca al riscaldamento globale rispetto alla CO2. 

I GWP per i gas serra riportati nell’Inventario Regionale sono:

Sostanza GWP
CO2 1
CH4 21
N2O 310

Le fonti di emissione sono il riscaldamento domestico, i trasporti e l’allevamento.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Energia

Tema SINAnet

Energia

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

discendente 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • l. 1 giugno 2002, n. 120 (Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, siglato a Kyoto l’11 dicembre 1997).
  • l. 15 gennaio 1994, n. 65 (Ratifica Convenzione Quadro UE su cambiamenti climatici).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”.

Livelli di riferimento

Riduzione delle emissioni di CO2 del 20% al 2020.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stesso indicatore, con valenza nazionale, è presentato sull’annuario dei dati ambientali redatto da ISPRA e con valenza regionale nelle relazioni stato ambiente delle altre regioni italiane.

Presentazione e analisi

L’informazione, rappresentata nelle mappe seguenti a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

 

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI CH4 EMESSE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO 

emissioni ch4 2017 1218

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI N2O EMESSE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni n2o 2017 1218

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI CO2 EMESSE E ASSORBITE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

 emissioni co2 2017 1218

Per la CO2 vengono stimate non solo le emissioni, ma anche gli assorbimenti da parte della vegetazione (valori negativi segnati in verde).

STIMA DELLE QUANTITA’ DI CO2 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2013-2017

trend co2 2017 1218

STIMA DELLE QUANTITA’ DI GAS SERRA TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2013-2017

trend ges 2017 1218

 

EMISSIONI STIMATE PER IL 2017 - CO2

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 343019 40%
Riscaldamento domestico 343647 40%
Industria 116200 13%
Assorbimento forestale -547969  
Altre sorgenti 59416 7%
Totale 314313  

EMISSIONI STIMATE PER IL 2017 - CH4

Settore tonn/anno percentuale
Riscaldamento domestico 620 8%
Gestione combustibili 342 5%
Agricoltura e allevamento 4083 54%
Gestione rifiuti 2434 32%
Altre sorgenti 51 1%
Totale 7530  

EMISSIONI STIMATE PER IL 2017 - N2O

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 14 5%
Riscaldamento domestico 33 12%
Agricoltura e allevamento 230 81%
Altre sorgenti 8 3%
Totale 285  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  CO2 GAS SERRA
  tonnellate emesse pro capite
Italia 11 12
Valle d'Aosta 3 4

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz co2 2017 1218

vda naz ges 2017 1218

Le emissioni totali di metano (CH4) e di protossido d'azoto (N2O) sono attribuite essenzialmente ai settori dell’allevamento e non hanno subito grandi variazioni nel corso degli anni.

L’anidride carbonica (CO2), che è anche un componente naturale dell’atmosfera, è principalmente emessa dai trasporti e dal riscaldamento residenziale. Tale sostanza, rispetto alle altre esaminate nell’inventario, presenta anche un termine di assorbimento dovuto al ciclo fotosintetico delle piante legato ai boschi, ai pascoli e ai terreni agricoli.

La distribuzione sul territorio regionale delle emissioni di gas climalteranti è generalmente correlata alle attività antropiche ed è quindi concentrata soprattutto nella valle centrale. Per l’anidride carbonica si evidenzia la vasta area di assorbimento, corrispondente con la presenza di boschi. L’assorbimento raggiunge il 64% delle emissioni complessive.

Le emissioni pro capite di CO2 e di gas serra sono inferiori alla media nazionale, anche per effetto del contributo dell’assorbimento da parte dei boschi. Per quanto riguarda l’incidenza delle sorgenti emissive, si evidenzia, a livello nazionale, la preponderanza del settore di produzione energetica (centrali termoelettriche), irrilevante a livello regionale.

RSA 2017 - FLU_EM_009 - Emissioni di ammoniaca (NH3)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di NH3, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di NH3 sono particolarmente legate all’attività di allevamento del bestiame, molto sviluppata in Valle d’Aosta. Tali emissioni si concentrano quindi in particolare nelle aree adibite al pascolo.
L’andamento di tali emissioni registra un trend stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
La fonte di emissione  di questa sostanza è rappresentata principalmente dall’allevamento di bestiame ed in particolare è legata alle deiezioni animali. 

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

 stabile

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999)
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3):trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI NH3 EMESSE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni nh3 2017 1218

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI NH3 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2013-2017

trend nh3 2017 1218

EMISSIONI STIMATE PER IL 2017

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 22 1%
Riscaldamento domestico 19 1%
Agricoltura e allevamento 1730 97%
Altro 9 <1%
Totale 1782  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 7
Valle d'Aosta 14

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz nh3 2017 1218

Le emissioni di NH3 sono attribuibili essenzialmente all’attività di allevamento di bestiame. L’andamento é da ritenersi sostanzialmente stabile negli ultimi anni.

La distribuzione sul territorio della regione delle emissioni è strettamente correlata alle attività di pastorizia, le maggiori quantità di sostanze emesse sono pertanto localizzate in corrispondenza delle zone di territorio dedicate alle attività di pascolo.

Le emissioni pro capite sono superiori alla media nazionale. L’incidenza percentuale dell’attività di allevamento bestiame non mostra significative differenze a livello nazionale e regionale,  rappresentando, per entrambe le scale territoriali, la pressoché totalità delle emissioni di tale sostanza.

RSA 2017 - FLU_EM_008 - Emissioni di benzene (C6H6)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di C6H6, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di C6H6 sono particolarmente legate ai trasporti e si concentrano in particolare nei maggiori abitati del fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in decisa riduzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Per quanto riguarda il benzene, lo si ritrova in atmosfera principalmente a causa della sua presenza nella benzina; pertanto le fonti di emissione principali sono il traffico veicolare e il sistema di distribuzione dei carburanti.
Per un approfondimento sulle caratteristiche del benzene e sulle concentrazioni effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente - TER_INQ_006.

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

ascendente 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente - TER_INQ_006

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_006 Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_006 Concentrazione di benzene (C6H6) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351).
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”.

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di benzene (C6H6): trend e disaggregazione settoriale”

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI C6H6 EMESSE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni c6h6 2017 1218 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI C6H6 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2013-2017

trend c6h6 2017 1218

EMISSIONI STIMATE PER IL 2017

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 14 98%
Gestione combustibili <1 1%
Verniciatura <1 1%
Totale 14  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 0,06
Valle d'Aosta 0,11

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz c6h6 2017 1218

Le emissioni di benzene sono da attribuire soprattutto ai trasporti, sia su strada che di altro tipo (in particolare trasporto ferroviario e macchine agricole).

La tendenza delle emissioni di benzene mostra un'andamento pressoché costante negli ultimi cinque anni.

La distribuzione sul territorio della regione delle emissioni è strettamente correlata al trasporto su strada, si nota come la conca del capoluogo e la rete autostradale abbiano i valori di emissione più elevati.

Le emissioni pro capite sono superiori alla media nazionale. Anche la distribuzione di incidenza per tipologia di sorgente mostra significative differenze: in Valle d’Aosta il contributo dei trasporti è assolutamente preponderante, laddove a livello nazionale, per quanto prioritario, è intorno al 60% a causa del maggior apporto di attività industriali e di verniciatura.

RSA 2017 - FLU_EM_007 - Emissioni di composti organici volatili non metanici (COVNM)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di COVNM, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni dei composti organici volatili non metanici (COVNM) sono particolarmente legate al ciclo vegetativo delle foreste presenti sul territorio; tali emissioni si concentrano uniformemente nelle vallate valdostane.
L’andamento di tali emissioni registra un trend stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
I composti organici volatili non metanici includono gruppi diversi con comportamenti fisici e chimici diversi. Si classificano come COVNM, infatti, sia gli idrocarburi contenenti carbonio ed idrogeno come unici elementi (composti alifatici e composti aromatici) sia composti contenenti ossigeno, cloro o altri elementi tra il carbonio e l'idrogeno, come gli aldeidi, eteri, alcool, esteri, clorofluorocarburi (CFC) ed idroclorofluorocarburi (HCFC). Essi sono oggetto di studio perché le loro emissioni sono di particolare importanza per la loro influenza sul bilancio totale di carbonio e sulla capacità di reazione con ozono, radicali OH e NO3, per produrre inquinanti atmosferici come l'ozono, gli aldeidi, i chetoni, i perossidi organici ed il monossido di carbonio. Nelle aree forestali il contributo delle sorgenti naturali diventa notevole, portando ad un significativo effetto sulla fotochimica a scala locale, regionale o globale.
Le fonti di emissione sono il riscaldamento domestico, in particolare se il combustibile è biomassa legnosa, e le aree boscate. 

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

n.a.

Tendenza

stabile 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999)
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di precursori di ozono troposferico (NOX e COVNM): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI COVNM EMESSE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni covnm 2017 1218 

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI COVNM TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2013-2017

trend covnm 2017 1218

EMISSIONI STIMATE PER IL 2017

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 324 12%
Riscaldamento domestico 847 30%
Gestione combustibili 85 3%
Verniciatura 343 12%
Di origine naturale (es. foreste) 1167 41%
Altre sorgenti 51 2%
Totale 2823  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 14
Valle d'Aosta 22

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz covnm 2017 1218

Alle emissioni di COVNM contribuiscono in modo rilevante le sorgenti naturali ed il riscaldamento domestico. Per quanto riguarda l’andamento nel corso degli ultimi anni, si rileva un trend sostanzialmente stabile.

La distribuzione sul territorio evidenzia come l’area interessata dall’emissione di COVNM sia piuttosto estesa. Essa, infatti, comprende tutte le aree boscate che contribuiscono alla emissione di questa famiglia di composti. Le quantità aumentano lungo la valle centrale, in corrispondenza dei centri abitati e delle principali arterie di traffico dove significativa è l’incidenza dei contributi delle attività antropiche.

Le emissioni pro capite sono più elevate a confronto della media nazionale. Rispetto alla distribuzione delle sorgenti emissive a livello nazionale, si osserva in Valle d’Aosta una minore rilevanza delle emissioni da uso di vernici (mancanza di insediamenti industriali) e la preponderanza delle emissioni da riscaldamento e biogeniche da foreste e suoli, che arrivano a coprire assieme più del 70% delle emissioni totali.

RSA 2017 - FLU_EM_006 - Emissioni di monossido di carbonio (CO)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di CO, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di monossido di carbonio (CO) sono particolarmente legate al traffico, in particolare quello di tipo urbano, e si concentrano in particolare nei principali abitati situati lungo il fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in diminuzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Il monossido di carbonio è un inquinante emesso da traffico auto veicolare a benzina, soprattutto a basso regime di giri del motore, come avviene frequentemente nelle aree urbane a circolazione congestionata.
Altre  fonti sono gli impianti di riscaldamento e di produzione di energia che comportano combustione
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente - TER_INQ_004

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

stabile 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente - TER_INQ_004

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_004 Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_004 Concentrazione di monossido di carbonio (CO) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni”.

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di monossido di carbonio (CO): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI CO EMESSE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni co 2017 1218

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI CO TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2013-2017

trend co 2017 1218

 

EMISSIONI STIMATE PER IL 2017

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 1657 17%
Riscaldamento domestico 8080 80%
Altre sorgenti 295 3%
Totale 10032  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 39
Valle d'Aosta 80

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz co 2017 1218

Le emissioni di CO hanno mostrato un andamento in leggero calo tra il 2013 e il 2017. Il settore del riscaldamento domestico risulta essere il principale emettitore di questo inquinante, in particolare quando il combustibile è costituito da legna o pellet.

La distribuzione territoriale evidenzia come le aree a maggiore pressione siano quelle dei principali centri abitati della regione, in quanto tale inquinante è particolarmente legato al riscaldamento residenziale ed al traffico urbano a bassi regimi di velocità.

A livello nazionale si registrano maggiori apporti del settore industriale e del traffico stradale, in particolare urbano, rispetto alla Valle d’Aosta, dove è preponderante (80%) l’apporto delle emissioni da riscaldamento domestico.

RSA 2017 - FLU_EM_005 - Emissioni di polveri PM10

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta una stima delle emissioni regionali di polveri con riferimento alla frazione con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron (PM10), oggetto, insieme al PM2.5, dei riferimenti normativi in termini di concentrazioni ambientali.

Messaggio chiave

Le emissioni di polveri sono particolarmente legate ai trasporti ed al riscaldamento residenziale e si concentrano, in particolare, nel fondovalle principale. L’andamento di tali emissioni registra un trend in lieve aumento negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Le polveri PM10 sono originate prevalentemente da processi di combustione incompleta. Il traffico autoveicolare e gli impianti di riscaldamento ne sono le principali fonti di emissione.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazioni di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente - TER_INQ_003

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

stabile 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazioni di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente - TER_INQ_003

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_003 Concentrazione di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_003 Concentrazione di polveri fini (PM10 e PM2.5) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351).
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di particolato (PM10): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI PM10 EMESSE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni pm10 2017 1218

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI PM10 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2013-2017

trend pm10 2017 1218

EMISSIONI DI PM10 STIMATE PER IL 2017

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 242 29%
Riscaldamento domestico 504 61%
Agricoltura e allevamento 76 9%
Altre sorgenti 8 1%
Totale 830  

EMISSIONI DI PM10 PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 2,9
Valle d'Aosta 6,6

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz pm10 2017 1218

Le emissioni di polveri hanno mostrato un andamento sostanzialmente stabile negli ultimi anni.

La distribuzione territoriale evidenzia come le aree a maggiore pressione siano quelle del solco della valle principale dove sono concentrati i maggiori centri abitati, le principali vie di traffico e quasi tutte le attività produttive.

Le emissioni pro capite sono superiori alla media nazionale. A livello regionale, si osserva una maggiore incidenza delle emissioni da impianti di riscaldamento, in particolare per quelli a biomassa legnosa, che da sole coprono più dell' 80% delle emissioni complessive, ed una minore incidenza di quelle legate ai trasporti.

RSA 2017 - FLU_EM_004 - Emissioni di ossidi di azoto (NOx)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di NOx, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. Con la sigla NOx si intende la somma di NO2 (biossido d’azoto) e di NO (monossido di azoto). 

Messaggio chiave

Le emissioni di NOx sono particolarmente legate ai trasporti ed al riscaldamento residenziale.  Esse si concentrano in particolare nel fondovalle principale.
L’andamento di tali emissioni registra un trend sostanzialmente stabile negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare, a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni), le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Gli ossidi di azoto sono prodotti in tutti i processi di combustione. Il traffico autoveicolare è il principale responsabile della sua emissione in ambiente urbano.
Altre  fonti sono gli impianti di riscaldamento e l’industria.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOX) nell’aria ambiente - TER_INQ_002

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

ascendente 

* Si rimanda all’indicatore Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOX) nell’aria ambiente - TER_INQ_002

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione. 

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_002 Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOx) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_002 Concentrazione di ossidi di azoto (NO2 e NOx) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999).
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”.
  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio).
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351).
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015).

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende, inoltre, da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA: “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3): trend e disaggregazione settoriale”
Annuario ISPRA: “Emissioni di precursori di ozono troposferico (NOX e COVNM): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

QUANTITA’ TOTALI ANNUE DI NOx EMESSE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 metri DI LATO

emissioni nox 2017 1218

 L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI NOx TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2013-2017.

trend nox 2017 1218

 

  EMISSIONI STIMATE PER IL 2017

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 1166 69%
Riscaldamento domestico 347 21%
Industria 111 7%
Altre sorgenti 60 3%
Totale 1715  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 13
Valle d'Aosta 13

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz nox 2017 1218

Le emissioni di NOx hanno mostrato un andamento in decrescita negli anni, dal 2013 al 2016, registrano una lenta diminuzione dovuta alla riduzione nel settore dei trasporti per il parco veicolare in miglioramento. nel 2017 si registra un lieve aumento legato al settore industriale.

La distribuzione territoriale evidenzia come le aree a maggiore pressione siano quelle del solco della valle principale dove sono concentrati i maggiori centri abitati, le principali vie di traffico e quasi tutte le attività produttive.

Le emissioni pro capite sono allineati alla media nazionale, per l’incidenza delle differenti sorgenti emissive si rileva una maggiore importanza delle emissioni da riscaldamento residenziale a livello regionale.

RSA 2017 - FLU_EM_003 - Emissioni di biossido di zolfo (SO2)

Presentazione

Descrizione

L’indicatore rappresenta la stima delle emissioni regionali di SO2, della loro distribuzione spaziale ed evoluzione temporale e dei contributi delle diverse tipologie di sorgente. 

Messaggio chiave

Le emissioni di SO2 sono particolarmente legate al riscaldamento residenziale e si concentrano in particolare nei centri abitati. L’andamento di tali emissioni registra un trend in lieve diminuzione negli ultimi anni. 

Obiettivo

L’obiettivo degli indicatori inerenti alle emissioni dei diversi inquinanti considerati è stimare a partire dai dati relativi alle sorgenti locali (posizione geografica ed entità delle emissioni) le quantità di sostanza emessa annualmente (in tonnellate/anno) sia sull’intero territorio regionale sia su riquadri di 500 m di lato e confrontarne il quantitativo procapite in Valle d’Aosta con il dato nazionale.  
Il biossido di zolfo (SO2) è un inquinante primario generato nel processo di combustione dallo zolfo presente nei combustibili .
Le principali fonti di emissione sono pertanto gli impianti di riscaldamento e i motori che utilizzano oli combustibili e gasolio, prodotti ad alto tenore di zolfo.
Per un approfondimento sulle caratteristiche di questo inquinante e sulle concentrazioni  effettivamente rilevate in aria si rimanda all’indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d'Aosta è responsabile della gestione dell'Inventario regionale delle emissioni inquinanti in aria, i cui dati sono utilizzati per la compilazione del presente indicatore.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Atmosfera

Tema SINAnet

Emissioni

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

n.a.

Tendenza

ascendente 

* Si rimanda all'indicatore Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente - TER_INQ_001

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 2 2

 

Proprietà del dato

ARPA Valle d'Aosta

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

L’informazione derivante dal presente indicatore riguarda tutta la regione.

Indicatori correlati nella presente relazione

  • a title="TER_INQ_001 Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente" " " ">"ER_INQ_001 Concentrazione di biossido di zolfo (SO2) nell’aria ambiente

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • Protocollo di Göteborg (1999)
  • Direttiva NEC (2001/81/CE) “National Emission Ceilings”
  • d.lgs. 4 agosto 1999, n. 351 (Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 aprile 2002, n. 60 (Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.)
  • Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 ottobre 2002, n. 261 (Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.)
  • d.lgs. 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa).
  • l.r. 30 gennaio 2007, n. 2 (Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015.)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per il sistema di valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesto dalla normativa. Essa discende inoltre da richieste di riduzione delle emissioni contenute in accordi internazionali ed è esplicitamente prevista dal Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria (legge regionale 2/2007): “QA2.c – Aggiornamento dell’inventario delle emissioni” 

Livelli di riferimento

Non previsti dalla normativa, si confrontano le emissioni procapite regionali con quelle nazionali.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Annuario ISPRA - “Emissioni di sostanze acidificanti (SOX, NOX, NH3): trend e disaggregazione settoriale” 

Presentazione e analisi

 QUANTITA' TOTALI ANNUE DI SO2 EMESSE NEL 2017 RIFERITE A MAGLIE DI TERRITORIO DI 500 METRI DI LATO

emissioni so2 2017 1218

L’informazione, qui rappresentata a scopo indicativo su scala regionale, può essere, ovviamente, letta su scala ridotta in modo da approfondire la conoscenza locale.

STIMA DELLE QUANTITA’ DI SO2 TOTALI E PER SETTORE EMESSE NEL PERIODO 2013-2017

trend so2 2017 1218

EMISSIONI STIMATE PER IL 2017

Settore tonn/anno percentuale
Trasporti 23

15%

Riscaldamento domestico 111 73%
Industria 8 5%
Altre sorgenti 10 7%
Totale 152  

EMISSIONI PRO CAPITE
Confronto con dato nazionale

  kg emessi pro capite
Italia 2,0
Valle d'Aosta 1,2

INCIDENZA DELLE SORGENTI EMISSIVE
Confronto con dati nazionali

vda naz so2 2017 1218

Le emissioni totali di SO2, attribuibili essenzialmente al riscaldamento, sono poco variate nel corso degli ultimi anni. Il loro trend risulta in diminuzione negli ultimi 5 anni.

Sul territorio regionale la distribuzione delle emissioni è strettamente correlata alle attività antropiche e quindi alla localizzazione dei centri abitati e delle attività produttive, commerciali e industriali. Le maggiori quantità di sostanze emesse sono pertanto situate nei centri più popolati.
Le emissioni pro capite sono inferiori alla media nazionale.
Per quanto riguarda l’incidenza delle diverse sorgenti emissive, la ripartizione tra le diverse tipologie in Valle d’Aosta è molto diversa rispetto a quella nazionale: il contributo percentuale degli impianti di riscaldamento appare, infatti, largamente preponderante rispetto a tutte le altre tipologie di sorgente, in particolare agli impianti di produzione energetica e ai processi di combustione industriale.

RSA 2017 - FLU_EM_002 - Composizione del parco veicolare circolante

Presentazione

Descrizione

Gli impatti ambientali del traffico autoveicolare sono determinati in modo rilevante, oltre che dai volumi complessivi considerati nell’indicatore precedente, anche dalla modernità del parco circolante. Questa viene valutata rispetto alla classificazione derivante da Direttive europee, in continuo aggiornamento.

Messaggio chiave

I parchi veicolari circolanti in Valle d’Aosta risultano avere un buon livello di rinnovo per le classi motoristiche a minor inquinamento, in particolare per i veicoli leggeri del parco locale e per quelli pesanti transitanti in autostrada.

Obiettivo

Conoscere il parco veicolare circolante nella Regione permette di meglio stimare le emissioni di inquinanti in atmosfera prodotte dai trasporti su strada sia locali che transfrontalieri.

Ruolo di Arpa

ARPA riceve dagli enti gestori i dati, li elabora per l'aggiornamento dell'Inventario regionale delle emissioni e li archivia.

Classificazione

Area tematica SINAnet

Trasporti

Tema SINAnet

Trasporti

DPSIR

D

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

Non applicabile

Tendenza

miglioramento

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 1 1

 

Proprietà del dato

ACI Valle d’Aosta e GEIE-TMB.

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 2000

Copertura territoriale

Tutta la regione.

Riferimenti

Inquadramento normativo

Normativa europea reperibile in formato pdf all’indirizzo internet http://eur-lex.europa.eu/
EURO 1 (immatricolati dopo il 31.12.1992)

  • 93/59/CEE (con catalizzatore)
  • 91/441/CE
  • 91/542/CE (punto 6.2.1.A)

EURO 2 (immatricolati dopo il 1.1.1997)

  • 91.542 punto 6.2.1.B
  • 94/12 CEE
  • 96/1 CE
  • 96/44 CEE
  • 96/69 CE
  • 98/77 CE

EURO 3 (immatricolati dopo il 1.1.2001)

  • 98/69 CE
  • 98/77 CE rif 98/69 CE
  • 99/96 CE
  • 99/102 CE rif. 98/69 CE
  • 2001/1 CE rif 98/69 CE
  • 2001/27 CE
  • 2001/100 CE A
  • 2002/80 CE A
  • 2003/76 CE A

EURO 4 (immatricolati dopo il 1.1.2006)

  • 98/69/CE B
  • 98/77/CE rif. 98/69/CE B
  • 1999/96 CE B
  • 1999/102 CE B rif. 98/69/CE B
  • 2001/1/CE Rif. 98/69 CE B
  • 2001/1 CE B rif. 98/69 CE B
  • 2001/27 CE B
  • 2001/100 CE B
  • 2002/80 CE B
  • 2003/76 CE B
  • 2005/55/CE B1
  • 2006/51 CE B rif. 2005/55/CE B1

EURO 5 (immatricolati dopo il 1.9.2009)

  • 2005/55/CE B2
  • 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B2
  • 2006/51/CE rif. 2005/55/CE B2 (ecol. migliorato) oppure Riga C
  • 99/96 fase III oppure Riga B2 o C
  • 2001/27 CE Rif. 1999/96 Riga B2 oppure Riga C
  • 2005/78 CE Rif 2005/55 CE Riga B2 oppure riga C

EURO 6 (immatricolati dopo il 1.9.2015)

  • 715/2007 - 566/2011 (EURO 6A CON DISP ANTIPART)
  • 715/2007 - 566/2011 (EURO 6A)
  • 715/2007 - 566/2011 (EURO 6B CON DISP ANTIPART)
  • 715/2007 - 566/2011 (EURO 6B)
  • 715/2007 - 692/2008 (EURO 6A CON DISP ANTIPART)
  • 715/2007 - 692/2008 (EURO 6A)
  • 715/2007 - 692/2008 (EURO 6B CON DISP ANTIPART)
  • 715/2007 - 692/2008 (EURO 6B)
  • 136/2014 (EURO 6A)
  • 136/2014 (EURO 6B)
  • 136/2014 (EURO 6C)
  • 143/2013 (EURO 6A)
  • 143/2013 (EURO 6B)
  • 143/2013 (EURO 6C)
  • 195/2013 (EURO 6A)
  • 195/2013 (EURO 6B)
  • 195/2013 (EURO 6C)
  • 630/2012 (EURO 6A)
  • 630/2012 (EURO 6B)
  • 630/2012 (EURO 6C)
  • 595/2009 - 133/2014A (EURO 6)
  • 595/2009 - 133/2014B (EURO 6)
  • 595/2009 - 133/2014C (EURO 6)
  • 459/2012 (EURO 6A)
  • 459/2012 (EURO 6B)
  • 459/2012 (EURO 6C)
  • 2015/45 (EURO 6B)
  • 2016/646 W (EURO 6B)

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore é collegata alla misura “RT2 – Rinnovo tecnologico del parco circolante” del piano Regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della Qualità dell’Aria (Legge regionale 30 gennaio 2007, n. 2 “Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015”).

Livelli di riferimento

Non ci sono riferimenti diretti con normative specifiche.
Viene riportato un confronto per le automobili con il parco veicolare delle regioni dell’Italia Nord-Ovest.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Non presenti

Indicatori correlati nella presente relazione

Presentazione e analisi

Parco veicoli leggeri - ACI VdA (2017)


Automobili Parco ACI VDA
Parco ACI Italia Nord Ovest
Euro 0 4,03% 7,27%
Euro 1 1,15% 2,07%
Euro 2 4,95% 8,59%
Euro 3 7,77% 14,16%
Euro 4 18,02% 30,01%
Euro 5 17,73% 21,63%
Euro 6 46,35% 16,27%

parco auto 2017 1218

Parco veicoli pesanti - ACI VdA (2017)

Veicoli commerciali pesanti Parco ACI VdA GEIE MB
Euro 0 31,16% 0%
Euro 1 7,44% 0%
Euro 2 13,07% 0%
Euro 3 16,69% 6,65%
Euro 4 10,12% 4,79%
Euro 5 10,65% 69,68%
Euro 6 10,88% 18,89%

parco tir 2017 1218

Commenti

PARCO VEICOLI LEGGERI – ACI VdA (2017)
Confrontando la distribuzione nelle classi, definite dalla Direttiva europea, delle automobili circolanti in Valle d’Aosta, con quella delle altre regioni nord-occidentali italiane, si osserva un maggior rinnovamento del parco circolante rispetto all’area presa in considerazione. In particolare risultano elevate le percentuali riferite alle classi Euro 5 ed Euro6.

PARCO VEICOLI PESANTI – ACI VdA (2017)
Distribuzione, nelle classi definite dalla Direttiva europea, del parco circolante di veicoli commerciali pesanti (superiori a 3,5 tonnellate) in Valle d’Aosta, a confronto con la sola componente in transito al Traforo del Monte Bianco.
Confrontando la distribuzione nelle classi, definite dalla Direttiva europea, del parco circolante di veicoli commerciali pesanti (superiori a 3,5 tonnellate) in Valle d’Aosta a livello regionale, con la sola componente di mezzi pesanti transitanti al Traforo del Monte Bianco, si osserva che la componente transfrontaliera è molto più aggiornata tecnologicamente rispetto all’insieme dei veicoli pesanti circolanti in Valle d’Aosta. Il parco dei mezzi pesanti transitante in autostrada risulta più rinnovato rispetto a quello relativo al traffico locale sia per il divieto di transito dei mezzi Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 (a partire dal 1 novembre 2012) al Traforo del Monte Bianco, sia perché, facendo percorsi più distanti, i mezzi vengono rinnovati con maggior frequenza.

RSA 2017 - FLU_EM_001 - Flussi di traffico autoveicolare

Presentazione

Descrizione

L’indicatore riporta il traffico medio sulle principali tratte della rete viaria regionale disaggregando traffico leggero e pesante. Per le autostrade e per i tunnel transfrontalieri viene riportata anche l’evoluzione temporale dei flussi di traffico del 1998. 

Messaggio chiave

I flussi di veicoli leggeri più elevati si registrano lungo il fondovalle dalla piana di Aosta all’accesso di Pont-St-Martin, i veicoli pesanti si concentrano invece sull’intero fondovalle principale da Courmayeur a Pont-St-Martin. 

Obiettivo

I flussi di traffico sulla rete stradale e autostradale determinano direttamente le emissioni e quindi la qualità dell’aria e la rumorosità ambientale. Conoscere l’entità dei livelli di traffico veicolare sulle strade valdostane permette di valutarne meglio gli impatti ambientali, in particolare sulla qualità dell’aria ed il rumore. 

Ruolo di Arpa

ARPA riceve dagli enti gestori i dati, li elabora per l'aggiornamento dell'Inventario regionale delle emissioni e li archivia. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Trasporti

Tema SINAnet

Trasporti

DPSIR

P

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Veicoli leggeri

 Stato

n.a.
 

Tendenza

ascendente 

Veicoli pesanti

Stato

n.a.
 

Tendenza

ascendente 

 

Riferimenti

Inquadramento normativo

Non ci sono riferimenti diretti con normative specifiche.

Relazione con la normativa

La quantificazione dell’indicatore è necessaria per la valutazione integrata della qualità dell’aria, richiesta dalla normativa.
La quantificazione dell’indicatore é collegata alla misura “QA2.a – Rilevamento dei flussi di traffico” del piano Regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della Qualità dell’Aria (Legge regionale 30 gennaio 2007, n. 2 “Disposizioni in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico ed approvazione del Piano regionale per il risanamento, il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007/2015”). 

Livelli di riferimento

Non applicabile

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

L’Agenzia Europea per l’ambiente cura un gran numero di indicatori legati alle infrastrutture di trasporto 

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

1 2 1 2

Proprietà del dato

SAV, RAV, GEIE, SITRASB.

Periodicità di aggiornamento

Annuale per strade e trafori

Data di aggiornamento

31/12/2017

Copertura temporale

Dal 1998

Copertura territoriale

Tutta la regione per quanto riguarda autostrade, strade statali e strade regionali. 

RSA 2017 - FLU_RR_004 - Quantità di rifiuti urbani differenziati

Presentazione

Descrizione

L’indicatore quantifica, come percentuale sul totale prodotto, i rifiuti urbani e assimilati raccolti separatamente per tipologie recuperabili ed effettivamente avviati a recupero.
Inoltre, mette a confronto i quantitativi totali annui, per l’intero territorio regionale, di rifiuti urbani e assimilati avviati a smaltimento e quelli avviati a recupero. 

Messaggio chiave

Su tutto il territorio valdostano (ATO), fino al 2012, la percentuale di raccolta differenziata è andata aumentando mentre nel biennio 2013-2014 ha subito una lieve diminuzione. Nei due anni successivi ha subito un nuovo aumento fino ad attestarsi, nel 2016, poco al di sotto del 60% (58,5%). Tale percentuale risulta, però, ancora inferiore all’obiettivo del 65% definito dalla normativa nazionale.
A livello di SubATO al 31 dicembre 2016 la Comunità Montana Grand Combin ha raggiunto ben il 73% di raccolta differenziata mentre, alla stessa data, il Comune di Aosta, la Comunità Montana Mont Rose e la Comunità Montana Walser hanno raggiunto e superato il 65% (rispettivamente 67,4%, 66,9% e 66,0%).
Negli ultimi anni, tranne una lieve diminuzione nel 2013 e 2014, i quantitativi totali di rifiuti urbani valdostani raccolti in modo separato (ossia recuperati) sono andati aumentando e, di conseguenza, vi è stata una costante diminuzione della quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica.

Obiettivo

L’indicatore quantifica i rifiuti urbani e assimilati raccolti in maniera differenziata ed avviati a recupero al fine anche di verificare il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla normativa. A tale fine, viene riportato il dato percentuale. A completamento dell’informazione vengono poi riportati anche i quantitativi, in tonnellate, di rifiuti prodotti, di quelli recuperati mediante raccolta differenziata e di quelli ancora avviati a smaltimento in discarica.
Vengono riportati i dati dal 2009 al 2016. 

Ruolo di Arpa

Sola stesura dell’indicatore sulla base dei dati forniti dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta ed elaborati dall’Osservatorio Regionale Rifiuti. 

Classificazione

Area tematica SINAnet

Rifiuti

Tema SINAnet

Produzione rifiuti

DPSIR

R

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato*

medio 

Tendenza**

ascendente 

* Su tutto il territorio regionale, al 31 dicembre 2016, la percentuale di raccolta differenziata raggiunta è stata del 58,5%. Tale percentuale risulta ancora inferiore all’obiettivo del 65% definito dalla normativa nazionale.

** Su tutto il territorio valdostano la percentuale di raccolta differenziata è andata aumentando, a parte un lieve calo nel biennio 2013-2014, ed i quantitativi di rifiuti urbani avviati in discarica sono diminuiti.

Informazione sui dati

Qualità dell'informazione

Rilevanza

Accuratezza

Comparabilità nel tempo

Comparabilità nello spazio

 1  1 1 1

 

Proprietà del dato

Regione Autonoma Valle d’Aosta con elaborazione Osservatorio Regionale Rifiuti 

Periodicità di aggiornamento

Annuale

Data di aggiornamento

31/12/2016

Copertura temporale

Dal 2002

Copertura territoriale

Intero territorio regionale. I dati sono suddivisi per sottoambiti territoriali ottimali - SubATO (Comunità Montane e Comune di Aosta). 

Riferimenti

Inquadramento normativo

  • d.lgs. 152/2006 - parte terza: Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati (artt. 205)
  • l. 296/2006 - Finanziaria 2007 (Art. 1 comma 1108)
  • l.r. 31/2007 - Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti (Art. 10) 

Relazione con la normativa

La normativa definisce degli obiettivi di raccolta differenziata da raggiungere con tempistiche definite e stabilisce delle misure per incrementare la raccolta stessa. 

Livelli di riferimento

Percentuali obiettivo di raccolta differenziata dei rifiuti urbani:
d.lgs. 152/2006 – Art. 205:
•    35% entro 31 dicembre 2006
•    45% entro 31 dicembre 2008
•    65% entro 31 dicembre 2012
per ogni ambito territoriale ottimale (in Valle d’Aosta è l’intera regione)
l. 296/2006 – Art. 1 comma 1108:
•    40% entro 31 dicembre 2007
•    50% entro 31 dicembre 2009
•    60% entro 31 dicembre 2011
per ogni ambito territoriale ottimale (in Valle d’Aosta è l’intera regione)
l.r. 31/2007 – Art. 10:
•    40% entro 31 dicembre 2007
•    50% entro 31 dicembre 2009
•    60% entro 31 dicembre 2011
per ogni sottoambito territoriale ottimale (in Valle d’Aosta Comunità montane e Comune di Aosta)

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

“Quantità di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato” - Annuario dei dati ambientali 2011 – ISPRA 

Presentazione e analisi

Raccolta differenziata %

grafico urbani percentuale rd 1216

Raccolta differenziata (%) 2009 2010 2011 2012 2013 2013 2015 2016
Aosta 48,9 48,6 48,2 50,2 45,5 44,4 56,7 67,4
C. M. Valdigne Mont Blanc 38,9 38,9 40,1 40,9 39,3 38,1 38,1 46,0
C. M. Gran Paradis 38,4 38,8 41,5 45,7 46,3 46,5 50,7 57,3
C. M. Grand Combin 37,9 53,9 55,0 56,8 62,6 64,0 66,2 73,0
C. M. Monte Emilius 38,7 38,7 42,0 46,4 48,2 46,8 50,1 54,2
C. M. Monte Cervino 38,2 38,7 43,7 45,2 46,0 44,7 45,9 57,4
C. M. Evançon 35,7 36,1 41,3 43,3 41,7 42,1 44,0 55,0
C. M. Mont Rose 41,1 44,4 47,3 48,4 48,6 47,9 57,1 66,9
C. M. Walser 39,3 39,9 40,4 42,4 44,3 45,6 46,4 66,0
Totale Valle d'Aosta 40,8 41,6 44,0 46,4 45,8 45,0 49,8 58,5

Smaltimento e recupero rifiuti urbani

grafico urbani gestione 1216

 

Produzione, Smaltimento e Recupero RU 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Produzione Totale RU (t/anno) 76.177 76.973 75.272 73.860 69.257 69.495 69.540 70.495
Smaltimento in discarica RU (t/anno) 45.135 44.935 42.184 39.570 37.510 38.191 34.896 29.268
Totale Raccolte Differenziate (t/anno) 31.042 32.038 33.088 34.291 31.748 31.304 34.644 41.227
 
 
 
Su tutto il territorio valdostano (corrispondente al nostro Ambito territoriale ottimale – ATO) la percentuale di raccolta differenziata è andata aumentando fino al 2012, ha subito una lieve diminuzione nel biennio 2013-2014 ed è tornata ad aumentare nel biennio 2015-2016 attestandosi, nel 2016, di poco al di sotto del 60% (58,5). In ogni caso tale percentuale risulta ancora inferiore all’obiettivo del 65% definito dalla normativa nazionale.
A livello di Sottoambiti territoriali ottimali (Sub-ATO), la Comunità Montana Grand Combin, nel 2016, ha raggiunto ben il 73% di raccolta differenziata. Nelllo stesso anno, grazie anche alla raccolta differenziata della frazione umida, il comune di Aosta e le Comunità Montane Mont Rose e Walser hanno raggiunto una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65% (rispettivamente 67,4%, 66,9% e 66,0%). Ancora, sempre nel 2016, le Comunità Montane Grand Paradis e Monte Cervino si sono attestate intorno al 57% di raccolta differenziata mentre le Comunità Evançon e Monte Emilius si sono fermate nei dintorni del 55% (rispettivamente 55,0% e 54,2%). La Comunità Montana Valdigne dopo aver di poco superato il 40% di raccolta differenziata nel biennio 2011-2012, ha subito un rallentamento nel triennio successivo (39,3% nel 2013 e 38,1% nel 2014 e 2015) ed infine ha raggiunto il 46% nel 2016.
 
Considerando, infine, i quantitativi di rifiuti urbani raccolti in modo separato (ossia avviati a recupero) e smaltiti in discarica, si osserva un costante aumento, con un lieve calo nel biennio 2013-2014, della raccolta differenziata e una lenta ma graduale diminuzione, nel tempo, della quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica. In particolare fino al 2015 i quantitativi smaltiti erano superiori a quelli avviati a recupero, nel 2015 i due quantitativi sono risultati quasi pari mentre, nel 2016, i quantitativi avviati al recupero hanno superato quelli smaltiti in discarica.