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RSA 2019 - AMB_ACQ_007 - Stato e potenziale ecologico dei corsi d'acqua

Presentazione

Descrizione

I corsi d’acqua sono suddivisi in corpi idrici naturali e corpi idrici fortemente modificati (CIFM).

Lo stato ambientale di un corso d’acqua naturale è definito dal valore più basso del suo stato ecologico e chimico.

Lo stato ecologico di un corso d’acqua viene valutato analizzando le comunità biologiche (EQB,) le caratteristiche chimico-fisiche (LIMeco) e idromorfologiche (IDRAIM) e gli inquinanti specifici (Tab. 1/B – D.Lgs 172/2015).

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Il potenziale ecologico viene espresso per i corpi idrici fortemente modificati, corsi d’acqua che hanno subito profonde alterazioni idromorfologiche e, a causa di queste, non sono più in grado di raggiungere il buono stato ecologico.

Il processo di classificazione dei corpi idrici ha durata sessennale, in linea con i Piani di Gestione di distretto, come previsto dalla normativa.

Al termine del I Piano di Gestione del fiume Po 2010-2015, è stata effettuata una prima Classificazione dei corpi idrici ovvero sono stati valutati stato ecologico e chimico di tutti i corpi idrici monitorati tra il 2010 e il 2015. Si rimanda all’’approfondimento specifico e alla mappa per consultare i singoli risultati.  

Nel 2013 è stato avviato un processo di revisione e aggiornamento del Piano, conclusosi nel 2015 con l’approvazione del II Piano di Gestione 2016-2021. Tale processo, grazie alla disponibilità di dati di monitoraggio conformi alla Direttiva 2000/60/CE (i monitoraggi in tal senso sono iniziati nel 2010), unitamente alla valutazione della significatività delle pressioni insistenti sui c.i., effettuata dagli assessorati regionali competenti secondo criteri omogenei a livello di bacino, ha consentito ad ARPA VdA di modificare la precedente rete di monitoraggio rendendola più funzionale agli scopi della direttiva.

La classificazione dei CIFM viene effettuata per la prima volta in chiusura del II PdG a seguito del recepimento del Decreto Direttoriale 341/STA del 30 maggio 2016.

Messaggio chiave

Stato e potenziale ecologico di un corso d’acqua sono stati introdotti con la Direttiva 2000/60/CE come approccio innovativo alla valutazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali, ponendo al centro dell’attenzione le comunità biologiche dell’ecosistema fiume: dai produttori primari, quali alghe e flora acquatica, ai consumatori primari e secondari, come macroinvertebrati bentonici e fauna ittica. Per la prima volta vengono presi in considerazione gli aspetti idromorfologici che, unitamente agli elementi chimico-fisici sono considerati a supporto degli elementi biologici.

Obiettivo

Gli indici forniscono una valutazione sintetica della qualità delle acque correnti superficiali. L’obiettivo minimo posto dalla Direttiva è il raggiungimento del “buono stato ambientale” al 2015 (buono stato/potenziale ecologico e buono stato chimico).

I corpi idrici che hanno raggiunto al 2015 lo stato buono o elevato hanno come nuovo obiettivo il mantenimento dello stesso. Per i corpi idrici che non hanno raggiunto il buono a causa delle alterazioni morfologiche subite, l’Amministrazione Regionale ha applicato la deroga art. 4.5 della Direttiva 2000/60/CE. Si tratta di c.i. altamente modificati allo scopo di proteggere i centri abitati dalle alluvioni per i quali la normativa europea prevede “obiettivi ambientali meno rigorosi”.

Nell’ambito del gruppo di lavoro composto da Autorità di Bacino del Fiume Po, Regioni ed ARPA è stato concordato di considerare come sessennio di monitoraggio del II Piano di Gestione del fiume Po (2016-2021) il periodo 2014-2019, per poter disporre dei dati di classificazione in tempo utile per la predisposizione del III Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (2021-2027).

Ruolo di Arpa

ARPA Valle d’Aosta, in accordo con gli assessorati regionali competenti, attraverso il processo di tipizzazione dei corpi idrici superficiali, l’analisi delle pressioni e la definizione della classe di rischio dei corpi idrici individuati, ha definito, ai sensi del D.M. 260/2010, la rete di monitoraggio regionale delle acque superficiali per il periodo 2014-2019.

ARPA effettua i campionamenti degli EQB e di acqua, il riconoscimento degli organismi, la determinazione delle concentrazioni degli inquinanti, il calcolo degli indici e la classificazione dei corpi idrici.

Riferimenti

Inquadramento normativo

D.M. 8 novembre 2010 n. 260 recante “i criteri tecnici per la classificazione dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”. Si tratta di uno dei decreti attuativi del d.lgs. 152/2006 che ha recepito in Italia la direttiva 2000/60/CE o Direttiva Quadro sulle Acque.

D. Lgs. 13 ottobre 2015, n. 172. Attuazione della direttiva 2013/39/UE, che modifica la direttiva 2000/60/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque.

Decreto Direttoriale 341/STA del 30 maggio 2016 relativo alla “Classificazione del potenziale ecologico per i corpi idrici fortemente modificati e artificiali fluviali e lacustri”.

Relazione con la normativa

La normativa citata prevede che i Piani di gestione del bacino idrografico prendano in considerazione le informazioni relative allo stato/potenziale ecologico e chimico delle acque superficiali portando ad una classificazione di tutti i corpi idrici.

Indicatori analoghi presenti in altre relazioni

Lo stato ecologico è presente nell’Annuario dei dati ambientali (ISPRA 2019), con la seguente denominazione: “Indice di qualità stato ecologico acque superficiali”.

La valutazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua ai sensi del D.M. 260/2010 è stata introdotta nei Piani di gestione dei diversi distretti idrografici italiani e conseguentemente nei piani di monitoraggio dei corsi d’acqua regionali attuati dalle rispettive A.R.P.A.

Gli indici che entrano nella valutazione dello stato ecologico sono inoltre stati sottoposti ad un processo di intercalibrazione a livello europeo: i risultati saranno quindi confrontabili con quelli di tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea.

Il potenziale ecologico è stato introdotto con il recente recepimento del DD 341/STA a seguito di una sperimentazione effettuata a livello di Distretto;  è stato applicato per la prima volta ai 16 CIFM individuati sul territorio valdostano in chiusura del II PdG. 

Copertura territoriale

La rete di monitoraggio copre i principali corpi idrici individuati sull’intero territorio regionale. La tipizzazione e l’individuazione dei corpi idrici hanno portato alla definizione di 209 corpi idrici classificati al termine del 1° Piano di gestione.

A seguito della revisione della rete i corpi idrici sono stati ridotti a 168 dei quali 143 sono effettivamente monitorati. Per i restanti è stato adottato il sistema del raggruppamento, modalità prevista dal D.Lgs. 152/06, che consente di raggruppare corpi idrici similari, monitorandone alcuni, all’interno del gruppo, ed estendendo la classe di qualità ottenuta ai restanti corpi idrici del gruppo. Il loro stato/potenziale ecologico e chimico è lo stesso del c.i. a cui sono raggruppati. Si rimanda agli approfondimenti per una migliore comprensione delle modifiche apportate alla rete. Nel II PdG tra i 168 c.i. individuati, 16 sono stati designati come CIFM.

Nella scheda indicatore i dati si riferiscono ai torrenti e ai corpi idrici monitorati tra il 2014 e il 2019.

Classificazione

Area tematica SINAnet

 Idrosfera

Tema SINAnet

 Qualità dei corpi idrici

DPSIR

S

Determinanti - Pressioni - Stato - Impatto - Risposte

Valutazione

Stato

buono 

Tendenza*

stabile

*Confrontando I e II Piano di Gestione si osserva una stabilità generale dei risultati. Il 92,7 % dei corpi idrici monitorati nel II PdG conferma lo stato rilevato nel I PdG. 

Per l’1,8% dei corpi idrici non si può fare un confronto tra stato/potenziale ecologico inziale e quello al termine del II PdGPo in quanto non possiedono una classe di qualità al 2015 perché all’epoca non ancora monitorati.

Per il 1,2% si registra un miglioramento della classe di qualità (due corpi idrici).

Per il 4,2% si registra invece un peggioramento della classe di qualità. Nello specifico, dei 7 corpi idrici peggiorati, cinque corrispondono ad altamente modificati che già non raggiungevano gli obiettivi di qualità; 2 corpi idrici in Dora Baltea (04wva e 07va) hanno subito un peggioramento e non raggiungono ad oggi l’obiettivo previsto.

 

Informazione sui dati